Lo scopo del progetto è la valutazione dei meccanismi di stabilizzazione della sostanza organica (SOM) in suoli caratterizzati da processi pedogenetici diversi. Lo scopo generale sarà raggiunto tramite obiettivi specifici, sviluppati in workpackages, caratterizzati dalla presenza di uno specifico processo pedogenetico e/o da una fase di formazione del suolo. In tutti i casi selezionati, ci attendiamo che uno o più meccanismi siano dominanti. Il primo obiettivo è la valutazione della stabilizzazione della SOM in suoli podzolici. Con la podzolizzazione, la SOM migra in orizzonti profondi dove è immobilizzata, suggerendo l'importanza del meccanismo di stabilizzazione per interazioni chimico-fisiche con i minerali. Nelle ultime fasi del processo la formazione di orizzonti cementati può poi contribuire alla stabilizzazione della SOM per occlusione. Il secondo obiettivo è la valutazione della stabilizzazione negli Andosuoli, anch'essi caratterizzati da forti interazioni tra le fasi organiche e minerali. La composizione mineralogica è però altamente variabile in funzione delle condizioni ambientali. La struttura porosa di questi suoli suggerisce poi che l'occlusione della SOM in aggregati possa non essere trascurabile, così come la recalcitranza chimica nel caso in cui l'Andosuolo sia antico. Con il terzo obiettivo si vuole studiare la stabilizzazione della SOM in Alfisuoli, cioè nei suoli più evoluti riscontrabili in ambiente temperato. Qui la sostanza organica sarà maggiormente recalcitrante e trasformata. La natura sovente argillosa degli Alfisuoli suggerisce poi che le interazioni tra le sostanze umiche e l'argilla possano contribuire alla stabilizzazione. Per lo sviluppo del quarto obiettivo si studieranno suoli più giovani: suoli antropogenici recentemente afforestati. Nelle prime fasi di sviluppo del suolo l'importanza della qualità dei composti organici apportati da specie diverse è probabilmente maggiore ed inoltre i processi pedogenetici, ancora aspecifici, contribuiscono alla formazione della struttura. Anche composti organici chimicamente labili potrebbero quindi essere occlusi negli aggregati e protetti. Per il raggiungimento degli obiettivi sono state pianificate molte interazioni tra unità di ricerca. Le unità collaboreranno studiando diversi fenomeni e meccanismi sugli stessi campioni e pertanto ogni unità contribuirà al raggiungimento di almeno due obiettivi. Altre interazioni sono state programmate in base alle competenze ed alla strumentazione disponibile.

Analisi delle componenti organo-minerali di una cronosequenza di Andosuoli, per la valutazione del grado di stabilizzazione della sostanza organica del suolo (SOM) / Vingiani, Simona; E., Bonifacio. - (2010). (Intervento presentato al convegno Stabilizzazione della sostanza organica e processi pedogenetici: meccanismi, dinamismo e potenzialità di accumulo nel suolo nel 22 MARZO 2010).

Analisi delle componenti organo-minerali di una cronosequenza di Andosuoli, per la valutazione del grado di stabilizzazione della sostanza organica del suolo (SOM)

VINGIANI, SIMONA;
2010

Abstract

Lo scopo del progetto è la valutazione dei meccanismi di stabilizzazione della sostanza organica (SOM) in suoli caratterizzati da processi pedogenetici diversi. Lo scopo generale sarà raggiunto tramite obiettivi specifici, sviluppati in workpackages, caratterizzati dalla presenza di uno specifico processo pedogenetico e/o da una fase di formazione del suolo. In tutti i casi selezionati, ci attendiamo che uno o più meccanismi siano dominanti. Il primo obiettivo è la valutazione della stabilizzazione della SOM in suoli podzolici. Con la podzolizzazione, la SOM migra in orizzonti profondi dove è immobilizzata, suggerendo l'importanza del meccanismo di stabilizzazione per interazioni chimico-fisiche con i minerali. Nelle ultime fasi del processo la formazione di orizzonti cementati può poi contribuire alla stabilizzazione della SOM per occlusione. Il secondo obiettivo è la valutazione della stabilizzazione negli Andosuoli, anch'essi caratterizzati da forti interazioni tra le fasi organiche e minerali. La composizione mineralogica è però altamente variabile in funzione delle condizioni ambientali. La struttura porosa di questi suoli suggerisce poi che l'occlusione della SOM in aggregati possa non essere trascurabile, così come la recalcitranza chimica nel caso in cui l'Andosuolo sia antico. Con il terzo obiettivo si vuole studiare la stabilizzazione della SOM in Alfisuoli, cioè nei suoli più evoluti riscontrabili in ambiente temperato. Qui la sostanza organica sarà maggiormente recalcitrante e trasformata. La natura sovente argillosa degli Alfisuoli suggerisce poi che le interazioni tra le sostanze umiche e l'argilla possano contribuire alla stabilizzazione. Per lo sviluppo del quarto obiettivo si studieranno suoli più giovani: suoli antropogenici recentemente afforestati. Nelle prime fasi di sviluppo del suolo l'importanza della qualità dei composti organici apportati da specie diverse è probabilmente maggiore ed inoltre i processi pedogenetici, ancora aspecifici, contribuiscono alla formazione della struttura. Anche composti organici chimicamente labili potrebbero quindi essere occlusi negli aggregati e protetti. Per il raggiungimento degli obiettivi sono state pianificate molte interazioni tra unità di ricerca. Le unità collaboreranno studiando diversi fenomeni e meccanismi sugli stessi campioni e pertanto ogni unità contribuirà al raggiungimento di almeno due obiettivi. Altre interazioni sono state programmate in base alle competenze ed alla strumentazione disponibile.
2010
Analisi delle componenti organo-minerali di una cronosequenza di Andosuoli, per la valutazione del grado di stabilizzazione della sostanza organica del suolo (SOM) / Vingiani, Simona; E., Bonifacio. - (2010). (Intervento presentato al convegno Stabilizzazione della sostanza organica e processi pedogenetici: meccanismi, dinamismo e potenzialità di accumulo nel suolo nel 22 MARZO 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/372560
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