La volontà di proporre una rilettura di Simone de Beauvoir nasce dall’esigenza di ripercorrere in chiave attualizzante i punti essenziali della sua produzione letteraria nonché ripensare le complesse, articolate e talvolta contraddittorie categorie da essa elaborate come intellettuale engagée. L’intera opera di Simone de Beauvoir può essere letta come un ricco percorso autobiografico che mira a fare luce sui nodi non risolti dell’essere inteso ontologicamente come “libero”, nonché sulle costrizioni imposte in maniera deterministica da una tradizione culturale che si pone come orizzonte finito, limitante e coercitivo. Donna e intellettuale scomoda, ça va sans dire, la nostra Simone, capace di stupire e sorprendere, catalizzatrice di odi feroci e amori incondizionati: sempre presente sulla scena filosofica, letteraria e politica con una presenza tutta sua, capace di fendere l’ottusità della Francia dei suoi tempi e di svelare con penna crudele e sguardo indagatore i misteri dell’esistenza, il non detto, il nascosto, il rimosso. Il suggestivo titolo del volume è tratto da una frase di Beauvoir riportata in data 21 luglio 1929 nei «Cahiers de Jeunesse» 1926-1930 (Paris 2008).
"J'ai fait tout ce que j'ai voulu". Simone de Beauvoir e la creatività femminile / Marone, Francesca. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 99-113.
"J'ai fait tout ce que j'ai voulu". Simone de Beauvoir e la creatività femminile
MARONE, FRANCESCA
2010
Abstract
La volontà di proporre una rilettura di Simone de Beauvoir nasce dall’esigenza di ripercorrere in chiave attualizzante i punti essenziali della sua produzione letteraria nonché ripensare le complesse, articolate e talvolta contraddittorie categorie da essa elaborate come intellettuale engagée. L’intera opera di Simone de Beauvoir può essere letta come un ricco percorso autobiografico che mira a fare luce sui nodi non risolti dell’essere inteso ontologicamente come “libero”, nonché sulle costrizioni imposte in maniera deterministica da una tradizione culturale che si pone come orizzonte finito, limitante e coercitivo. Donna e intellettuale scomoda, ça va sans dire, la nostra Simone, capace di stupire e sorprendere, catalizzatrice di odi feroci e amori incondizionati: sempre presente sulla scena filosofica, letteraria e politica con una presenza tutta sua, capace di fendere l’ottusità della Francia dei suoi tempi e di svelare con penna crudele e sguardo indagatore i misteri dell’esistenza, il non detto, il nascosto, il rimosso. Il suggestivo titolo del volume è tratto da una frase di Beauvoir riportata in data 21 luglio 1929 nei «Cahiers de Jeunesse» 1926-1930 (Paris 2008).File | Dimensione | Formato | |
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