È stato a più riprese sottolineato, all’interno della letteratura scientifica, come il transessualismo, lungi dal potersi leggere come specifico ‘ente di natura’, sia giunto a definirsi attraverso l’azione di specifici dispositivi retorico-linguistici diversamente approntati nelle diverse epoche storiche: in tal senso, accanto alla medicina, la giurisprudenza ha sicuramente svolto e svolge tuttora, un importante ruolo nell’azione di ritaglio concettuale e di organizzazione delle pratiche connesse a tale variegata e complessa area dell’esperienza umana. All’interno del presente contributo vengono analizzati il ruolo e le funzioni svolte dallo psicologo clinico all’interno dello specifico dispositivo medico-giuridico allestito in Italia in forza della Legge 164 del 1982. Oltre ad un’analisi comparativa di tale strumento giuridico con altri più recentemente approvati in alcuni paesi della Comunità Europea ed ad una valutazione degli strumenti e delle prassi connesse alla funzione peritale all’interno di tale campo, vengono, così, discussi i limiti e le possibilità connesse alla mera funzione diagnostica a cui l’attuale dispositivo giuridico sembra relegare lo psicologo, provando a riarticolarne viceversa il senso e gli obiettivi del proprio intervento nella direzione di un approfondimento, per il soggetto transessuale, della conoscenza di sé, delle dinamiche consce ed inconsce sottese alla propria originaria domanda di riattribuzione chirurgica del sesso.
L'intervento peritale nel Disturbo dell'Identità di Genere / Vitelli, Roberto; Galletta, Diana; Bottone, Mario; Chiodi, Alessandro; Valerio, Paolo. - STAMPA. - (2009), pp. 264-276.
L'intervento peritale nel Disturbo dell'Identità di Genere
VITELLI, ROBERTO;GALLETTA, DIANA;BOTTONE, MARIO;CHIODI, ALESSANDRO;VALERIO, PAOLO
2009
Abstract
È stato a più riprese sottolineato, all’interno della letteratura scientifica, come il transessualismo, lungi dal potersi leggere come specifico ‘ente di natura’, sia giunto a definirsi attraverso l’azione di specifici dispositivi retorico-linguistici diversamente approntati nelle diverse epoche storiche: in tal senso, accanto alla medicina, la giurisprudenza ha sicuramente svolto e svolge tuttora, un importante ruolo nell’azione di ritaglio concettuale e di organizzazione delle pratiche connesse a tale variegata e complessa area dell’esperienza umana. All’interno del presente contributo vengono analizzati il ruolo e le funzioni svolte dallo psicologo clinico all’interno dello specifico dispositivo medico-giuridico allestito in Italia in forza della Legge 164 del 1982. Oltre ad un’analisi comparativa di tale strumento giuridico con altri più recentemente approvati in alcuni paesi della Comunità Europea ed ad una valutazione degli strumenti e delle prassi connesse alla funzione peritale all’interno di tale campo, vengono, così, discussi i limiti e le possibilità connesse alla mera funzione diagnostica a cui l’attuale dispositivo giuridico sembra relegare lo psicologo, provando a riarticolarne viceversa il senso e gli obiettivi del proprio intervento nella direzione di un approfondimento, per il soggetto transessuale, della conoscenza di sé, delle dinamiche consce ed inconsce sottese alla propria originaria domanda di riattribuzione chirurgica del sesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.