Tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento la cultura napoletana gode una propria autonomia, dialoga alla pari con altri centri della nostra Penisola (in particolare Firenze, Venezia e Roma) e mostra un respiro europeo. Il profilo critico del Sannazaro (1457-1530) offre numerose tessere per ridisegnare la geografia e la storia del Rinascimento, mettendo a frutto la lezione metodologica di Dionisotti, i risultati ancora parziali della filologia, da estendere auspicabilmente all’intero corpo delle opere, e infine la bibliografia specifica prodotta negli ultimi decenni. Nel delineare il profilo critico del Sannazaro, che presenta due stagioni (aragonese prima, vicereale poi) segnate dalla «frattura biografica» dell’esilio volontario in Francia, è opportuno portare l’attenzione almeno su alcuni poli: a) il rapporto tra la cultura napoletana rappresentata da Sannazaro e la cultura veneziana rappresentata da Pietro Bembo; b) il contributo e la funzione del Sannazaro nello scacchiere europeo dell’umanesimo latino e della letteratura mariana, che ha la capitale nella città eterna dei papi medicei; c) l’intreccio tra letteratura e arti figurative.
Sannazaro e la cultura napoletana nell'Europa del Rinascimento. Tessere per la geografia e la storia della letteratura / Sabbatino, Pasquale. - STAMPA. - (2009), pp. 1-27.
Sannazaro e la cultura napoletana nell'Europa del Rinascimento. Tessere per la geografia e la storia della letteratura
SABBATINO, PASQUALE
2009
Abstract
Tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento la cultura napoletana gode una propria autonomia, dialoga alla pari con altri centri della nostra Penisola (in particolare Firenze, Venezia e Roma) e mostra un respiro europeo. Il profilo critico del Sannazaro (1457-1530) offre numerose tessere per ridisegnare la geografia e la storia del Rinascimento, mettendo a frutto la lezione metodologica di Dionisotti, i risultati ancora parziali della filologia, da estendere auspicabilmente all’intero corpo delle opere, e infine la bibliografia specifica prodotta negli ultimi decenni. Nel delineare il profilo critico del Sannazaro, che presenta due stagioni (aragonese prima, vicereale poi) segnate dalla «frattura biografica» dell’esilio volontario in Francia, è opportuno portare l’attenzione almeno su alcuni poli: a) il rapporto tra la cultura napoletana rappresentata da Sannazaro e la cultura veneziana rappresentata da Pietro Bembo; b) il contributo e la funzione del Sannazaro nello scacchiere europeo dell’umanesimo latino e della letteratura mariana, che ha la capitale nella città eterna dei papi medicei; c) l’intreccio tra letteratura e arti figurative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.