Siamo nella Napoli dell'Ottocento, quando gli speziali di medicina diventarono prima farmacisti borghesi e successivamente farmacisti imprenditori. La trasformazione ebbe luogo nel periodo di passaggio da una terapeutica totalmente inefficace ad una più moderna ed affidabile, che per un tratto portò addirittura a credere che fosse possibile sconfiggere la malattia. In questa fase un gruppo sociale composito, quello degli speziali d'ancien régime, uniformò i propri obiettivi professionali nella conquista del mercato e nella legittimazione di uno status. Questo avvenne anche grazie alla partecipazione ai moti liberali.Il discorso si sposta poi progressivamente dal pubblico al privato, dal gruppo professionale alle storie familiari. La ricostruzione di genealogie consente di individuare reti di relazioni ed entrare nella dinamica sociale attraverso le vicende biografiche, le scelte matrimoniali, gli spostamenti nello spazio urbano di alcune famiglie di farmacisti napoletani differenti fra loro per reddito, status e strategie. In particolare viene fuori con chiarezza il ruolo dei farmacisti stranieri presenti a Napoli. I Berncastel, gli Hartenstein, i Kernot hanno avuto un ruolo importante nell'ammodernamento della farmacopea del Regno. I Kernot arrivati a Napoli negli anni venti dell'Ottocento grazie al loro talento si sono inseriti nell'élite napoletana. Toccati solo in parte dagli eventi rivoluzionari, si sono avvantaggiati, come tutti i membri delle comunità straniere presenti a Napoli, dell'arrivo di Garibaldi. Per le loro capacità sono stati autorizzati dai Savoia ad usare la dicitura Reale Farmacia Inglese Kernot.Altra sorte è toccata a molti farmacisti meridionali, protagonisti degli eventi del 1848 e perciò vittime della repressione borbonica. Domenico Mamone Capria, dopo dodici lunghi anni di carcere nelle galere borboniche e di confino nell'isola di Ventotene, riceve un riconoscimento solo quando l'Unità gli restituisce la libertà. Viene nominato professore di Chimica farmaceutica e tossicologica una volta istituita nel 1865 la Scuola di Farmacia presso la facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.

Le tappe di un'ascesa professionale: i farmacisti nella Napoli dell'Ottocento / Botti, Gabriella. - (2009). (Intervento presentato al convegno La vita dei farmaci. Prospettive scientifiche e analisi interdisciplinare di un prodotto in trasformazione tenutosi a Milano nel 21-24 settembre 2009).

Le tappe di un'ascesa professionale: i farmacisti nella Napoli dell'Ottocento.

BOTTI, GABRIELLA
2009

Abstract

Siamo nella Napoli dell'Ottocento, quando gli speziali di medicina diventarono prima farmacisti borghesi e successivamente farmacisti imprenditori. La trasformazione ebbe luogo nel periodo di passaggio da una terapeutica totalmente inefficace ad una più moderna ed affidabile, che per un tratto portò addirittura a credere che fosse possibile sconfiggere la malattia. In questa fase un gruppo sociale composito, quello degli speziali d'ancien régime, uniformò i propri obiettivi professionali nella conquista del mercato e nella legittimazione di uno status. Questo avvenne anche grazie alla partecipazione ai moti liberali.Il discorso si sposta poi progressivamente dal pubblico al privato, dal gruppo professionale alle storie familiari. La ricostruzione di genealogie consente di individuare reti di relazioni ed entrare nella dinamica sociale attraverso le vicende biografiche, le scelte matrimoniali, gli spostamenti nello spazio urbano di alcune famiglie di farmacisti napoletani differenti fra loro per reddito, status e strategie. In particolare viene fuori con chiarezza il ruolo dei farmacisti stranieri presenti a Napoli. I Berncastel, gli Hartenstein, i Kernot hanno avuto un ruolo importante nell'ammodernamento della farmacopea del Regno. I Kernot arrivati a Napoli negli anni venti dell'Ottocento grazie al loro talento si sono inseriti nell'élite napoletana. Toccati solo in parte dagli eventi rivoluzionari, si sono avvantaggiati, come tutti i membri delle comunità straniere presenti a Napoli, dell'arrivo di Garibaldi. Per le loro capacità sono stati autorizzati dai Savoia ad usare la dicitura Reale Farmacia Inglese Kernot.Altra sorte è toccata a molti farmacisti meridionali, protagonisti degli eventi del 1848 e perciò vittime della repressione borbonica. Domenico Mamone Capria, dopo dodici lunghi anni di carcere nelle galere borboniche e di confino nell'isola di Ventotene, riceve un riconoscimento solo quando l'Unità gli restituisce la libertà. Viene nominato professore di Chimica farmaceutica e tossicologica una volta istituita nel 1865 la Scuola di Farmacia presso la facoltà di Scienze dell'Università di Napoli.
2009
Le tappe di un'ascesa professionale: i farmacisti nella Napoli dell'Ottocento / Botti, Gabriella. - (2009). (Intervento presentato al convegno La vita dei farmaci. Prospettive scientifiche e analisi interdisciplinare di un prodotto in trasformazione tenutosi a Milano nel 21-24 settembre 2009).
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