D. Giunio Giovenale. Satira XIII. A cura di Flaviana Ficca

La XIII satira di Giovenale risale al secondo periodo della produzione del poeta, periodo nel quale egli modificò in parte i toni dell’indignatio per aderire ad una più ironica visione del mondo e del male. Il componimento si configura come una consolazione. Giovenale, cioè, conforta Calvino, che è stato defraudato di denaro mai restituito, e mette in atto le strategie retorico-argomentative tipiche della consolatio per un conforto che, evidentemente, poco o nulla ha in comune con temi come la morte o l’esilio, per i quali si era soliti porre in essere opere consolatorie. Il commento, di natura prevalentemente linguistico-letteraria, mira da una parte a mettere in luce la tipologia delle strategie consolatorie utilizzate, dall’altra a sottolineare di volta in volta come queste strategie si declinino attraverso una serie di suggestioni poetiche che attingono ad altri generi letterari, dalla poesia didascalica all’epica.