Intorno al 1450, su commissione o per ispirazione di papa Niccolò V, Niccolò Perotti traduce alcuni opuscoli plutarchei (De Alex. Magni fortuna aut virtute, De fortuna Romanorum, De invidia et odio, ecc.), di cui due (De fort. Roman. e De Alex. M. fort.) erano già stati tradotti in latino da Iacopo Angeli da Scarperia all'inizio del XV secolo. L'analisi di alcuni passi rivela l'indubbia dipendenza della versione perottina da quella di Angeli.
Perotti traduttore degli opuscoli plutarchei / Abbamonte, Giancarlo. - (2009). (Intervento presentato al convegno Niccolò Perotti, un umanista romano nel secondo Quattrocento tenutosi a Roma nel 04-05/06/09).
Perotti traduttore degli opuscoli plutarchei
ABBAMONTE, GIANCARLO
2009
Abstract
Intorno al 1450, su commissione o per ispirazione di papa Niccolò V, Niccolò Perotti traduce alcuni opuscoli plutarchei (De Alex. Magni fortuna aut virtute, De fortuna Romanorum, De invidia et odio, ecc.), di cui due (De fort. Roman. e De Alex. M. fort.) erano già stati tradotti in latino da Iacopo Angeli da Scarperia all'inizio del XV secolo. L'analisi di alcuni passi rivela l'indubbia dipendenza della versione perottina da quella di Angeli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


