La relazione si interroga sui modi con cui dagli anni '90 si è tornato a parlare di Napoli "dall'estero". Molti osservatori europei (e oltre-europei), sono tornati infatti a occuparsi di Napoli, per due fenomeni estremi.Negli anni '90, perché la città era sembrata a tanti investita da un processo impetuoso di riqualificazione, definito da qualcuno addirittura "Rinascimento". La città che riscopriva una identità nobile e affrontava la crisi che investiva tutte le città industriali attraverso un percorso di valorizzazione delle sue risorse culturali ma anche sociali e umane. Con il nuovo millennio, è invece prepotentemente tornata nei media l'immagine di una città allo sbando, incapace perfino di risolvere il problema di come "trattare" i propri rifiuti. Le immagini delle strade invase dalla spazzatura e dei più bei siti naturali invasi da "ecoballe" hanno fatto il giro del mondo e favorito una crisi della nuova "industria" del turismo, su cui si era puntato. La "stranezza" di questa dinamica ha suggerito varie ricerche e interpretazioni di cui si da conto, proponendo però anche un secondo livello di lettura delle vicende recenti, dove si prova a mettere in relazione le dinamiche di questi anni con tendenze di lunga o anche lunghissima durata. Da questo altro punto di vista, infatti, Napoli è apparsa "da sempre" un luogo (una società) oscillante quasi "per natura" tra splendori e miserie, e straordinariamente resistente a ogni cambiamento, come raccontano immagini e stereotipi anche molto noti: dal "paradiso abitato dai diavoli" fino alla interpretazione di Pierpaolo Pasolini, della città come luogo dell'ultima tribù.Il rapido passaggio dal presunto Rinascimento alla nuova crisi, allora, può forse essere ripensato anche come ennesima manifestazione di un atteggiamento melanconico della città. Che non può (non sa) diventare "moderna" perché non ha mai davvero "fatto i conti" con il suo passato.

Napoli: bella, sporca (e forse anche) cattiva / Lepore, Daniela. - (2009). (Intervento presentato al convegno Giornata di studio: “Segni di Napoli. Tracce letterarie, linguistiche ed artistiche” tenutosi a Gand (Belgio), Universiteit Gent nel 23 aprile 2009).

Napoli: bella, sporca (e forse anche) cattiva

LEPORE, DANIELA
2009

Abstract

La relazione si interroga sui modi con cui dagli anni '90 si è tornato a parlare di Napoli "dall'estero". Molti osservatori europei (e oltre-europei), sono tornati infatti a occuparsi di Napoli, per due fenomeni estremi.Negli anni '90, perché la città era sembrata a tanti investita da un processo impetuoso di riqualificazione, definito da qualcuno addirittura "Rinascimento". La città che riscopriva una identità nobile e affrontava la crisi che investiva tutte le città industriali attraverso un percorso di valorizzazione delle sue risorse culturali ma anche sociali e umane. Con il nuovo millennio, è invece prepotentemente tornata nei media l'immagine di una città allo sbando, incapace perfino di risolvere il problema di come "trattare" i propri rifiuti. Le immagini delle strade invase dalla spazzatura e dei più bei siti naturali invasi da "ecoballe" hanno fatto il giro del mondo e favorito una crisi della nuova "industria" del turismo, su cui si era puntato. La "stranezza" di questa dinamica ha suggerito varie ricerche e interpretazioni di cui si da conto, proponendo però anche un secondo livello di lettura delle vicende recenti, dove si prova a mettere in relazione le dinamiche di questi anni con tendenze di lunga o anche lunghissima durata. Da questo altro punto di vista, infatti, Napoli è apparsa "da sempre" un luogo (una società) oscillante quasi "per natura" tra splendori e miserie, e straordinariamente resistente a ogni cambiamento, come raccontano immagini e stereotipi anche molto noti: dal "paradiso abitato dai diavoli" fino alla interpretazione di Pierpaolo Pasolini, della città come luogo dell'ultima tribù.Il rapido passaggio dal presunto Rinascimento alla nuova crisi, allora, può forse essere ripensato anche come ennesima manifestazione di un atteggiamento melanconico della città. Che non può (non sa) diventare "moderna" perché non ha mai davvero "fatto i conti" con il suo passato.
2009
Napoli: bella, sporca (e forse anche) cattiva / Lepore, Daniela. - (2009). (Intervento presentato al convegno Giornata di studio: “Segni di Napoli. Tracce letterarie, linguistiche ed artistiche” tenutosi a Gand (Belgio), Universiteit Gent nel 23 aprile 2009).
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