La ricerca è stata finalizzata a studiare il rapporto tra lingua e dialetto, nei testi di parlato semi-spontaneo di un campione di parlanti del borgo antico di Bacoli, uno dei comuni dell’area flegrea. In tale area il susseguirsi di fasi di alterna fortuna, l’intricata dinamica di relazioni tra i punti, un complesso rapporto con Napoli hanno avuto rilevanti effetti sul piano linguistico. Sono infatti numerosi i tratti linguistici non rinvenuti nella varietà napoletana contemporanea, che manifestano una certa vitalità e autonomia delle varietà flegree rispetto al modello ‘egemonico’ del capoluogo, tanto che l’area da un punto di vista linguistico sembrerebbe essere caratterizzata da una sorta di ‘resistenza’ generalizzata al modello napoletano. Nel panorama complessivo dell’area Flegrea, Bacoli si impone con una serie di specificità. A differenza delle altre località, Bacoli sembra infatti avere avuto ed avere tuttora un rapporto privilegiato e continuo con la città. La varietà dialettale locale è difatti all’interno della zona flegrea quella con un minor numero di tratti che scartano rispetto al capoluogo. In questa prospettiva l’area flegrea nel suo complesso e Bacoli all’interno di questa rappresentano un interessante esempio di variazione interna ad una microarea e forniscono una buona esemplificazione delle questioni connesse allo studio dei fenomeni di contatto e di convergenza lingua/dialetto. Il centro storico di Bacoli presenta inoltre, per la continuità storica degli insediamenti, un interessante caso di sovrapposizione di fattori di modernizzazione e elementi della tradizione, e dunque si offre come un osservatorio privilegiato per la descrizione dei meccanismi e degli ambiti di penetrazione dell’italiano in un ‘ambiente di vocazione dialettale’. I testi raccolti sono prodotti da parlanti che hanno il dialetto come lingua madre e l’italiano come seconda lingua. La ricerca si è focalizzata soprattutto sul versante dell’italiano. L’intento descrittivo è stato in primo luogo esaminare la dinamica di contatto lingua e dialetto, in secondo luogo investigare l’italiano parlato nel quartiere più conservativo di Bacoli, in una fascia di parlanti più conservativa, in considerazione di variabili quali sesso, età e livello di scolarizzazione, in terzo luogo stabilire un confronto tra discorso bilingue e discorso monolingue. Al fine di indagare gli ambiti di penetrazione, di resistenza e di convivenza di italiano e dialetto e i processi di italianizzazione, è stata studiata la natura e l’estensione sintattica delle inserzioni di italiano nel dialetto e di dialetto nell’italiano e le caratteristiche sintattico-testuali dei brani in italiano e in dialetto prodotti da uno stesso parlante. L’ipotesi era che la diversa familiarità con l’italiano avesse una ricaduta sulla ‘quantità’ di italiano presente nei testi, sulla tipologia della commutazione e sul tipo di italiano parlato. Il percorso di studio ha evidenziato alcune tendenze per quanto concerne le abitudini di commutazione di codice, le modalità di gestione dell’‘italiano’ dei diversi parlanti, nonché similitudini o differenze nella gestione di italiano e dialetto, dunque del discorso bilingue e monolingue. All’interno del corpus effettivamente una maggiore familiarità con il codice ‘lingua’ influisce sull’estensione delle commutazioni e sul grado di complessità sintattica dell’italiano, quindi sulle strategie sintattico-testuali di assembramento del testo. All’aumentare della familiarità con l’italiano sembrerebbe aumentare per esempio la preferenza per i ‘legami’ di tipo sintattico-strutturale piuttosto che semantico-pragmatico. Il confronto con il dialetto parlato lascia emergere peraltro una certa analogia tra alcune delle caratteristiche dell’italiano parlato e le strategie generali di costruzione sintattico-testuale adottate dai parlanti. A parità di condizioni pragmatiche e sociolinguistiche, i testi raccolti presentano, infatti, oltre alla diversa gestione delle varietà lingua e dialetto, un’interessante variazione relativa a numerosi fattori, si differenziano per esempio, tra gli altri aspetti, la struttura monologica o conversazionale, la facies testuale relativamente alle proprietà di coesione e coerenza del testo, e così via. In definitiva, se da una parte una maggiore familiarità con il codice ‘lingua’ sembra influire sull’estensione delle commutazioni e sul grado di complessità sintattica dell’italiano, dall’altra il tipo di italiano parlato pare riflettere innanzitutto le ‘abitudini’ individuali di costruzione del testo. Il confronto tra i brani italiani e dialettali prodotti da uno stesso parlante nella stessa situazione comunicativa pare dunque poter contribuire a discernere le peculiarità del discorso bilingue dalle caratteristiche generali connesse alle strategie sintattico-testuali di costruzione del testo parlato da parte di individui diversi.

Tra lingua e dialetto: affinità e discrepanze nel parlato bilingue e monolingue dei testi di alcuni parlanti di area flegrea / Milano, Emma. - STAMPA. - (2006), pp. 265-288.

Tra lingua e dialetto: affinità e discrepanze nel parlato bilingue e monolingue dei testi di alcuni parlanti di area flegrea

MILANO, EMMA
2006

Abstract

La ricerca è stata finalizzata a studiare il rapporto tra lingua e dialetto, nei testi di parlato semi-spontaneo di un campione di parlanti del borgo antico di Bacoli, uno dei comuni dell’area flegrea. In tale area il susseguirsi di fasi di alterna fortuna, l’intricata dinamica di relazioni tra i punti, un complesso rapporto con Napoli hanno avuto rilevanti effetti sul piano linguistico. Sono infatti numerosi i tratti linguistici non rinvenuti nella varietà napoletana contemporanea, che manifestano una certa vitalità e autonomia delle varietà flegree rispetto al modello ‘egemonico’ del capoluogo, tanto che l’area da un punto di vista linguistico sembrerebbe essere caratterizzata da una sorta di ‘resistenza’ generalizzata al modello napoletano. Nel panorama complessivo dell’area Flegrea, Bacoli si impone con una serie di specificità. A differenza delle altre località, Bacoli sembra infatti avere avuto ed avere tuttora un rapporto privilegiato e continuo con la città. La varietà dialettale locale è difatti all’interno della zona flegrea quella con un minor numero di tratti che scartano rispetto al capoluogo. In questa prospettiva l’area flegrea nel suo complesso e Bacoli all’interno di questa rappresentano un interessante esempio di variazione interna ad una microarea e forniscono una buona esemplificazione delle questioni connesse allo studio dei fenomeni di contatto e di convergenza lingua/dialetto. Il centro storico di Bacoli presenta inoltre, per la continuità storica degli insediamenti, un interessante caso di sovrapposizione di fattori di modernizzazione e elementi della tradizione, e dunque si offre come un osservatorio privilegiato per la descrizione dei meccanismi e degli ambiti di penetrazione dell’italiano in un ‘ambiente di vocazione dialettale’. I testi raccolti sono prodotti da parlanti che hanno il dialetto come lingua madre e l’italiano come seconda lingua. La ricerca si è focalizzata soprattutto sul versante dell’italiano. L’intento descrittivo è stato in primo luogo esaminare la dinamica di contatto lingua e dialetto, in secondo luogo investigare l’italiano parlato nel quartiere più conservativo di Bacoli, in una fascia di parlanti più conservativa, in considerazione di variabili quali sesso, età e livello di scolarizzazione, in terzo luogo stabilire un confronto tra discorso bilingue e discorso monolingue. Al fine di indagare gli ambiti di penetrazione, di resistenza e di convivenza di italiano e dialetto e i processi di italianizzazione, è stata studiata la natura e l’estensione sintattica delle inserzioni di italiano nel dialetto e di dialetto nell’italiano e le caratteristiche sintattico-testuali dei brani in italiano e in dialetto prodotti da uno stesso parlante. L’ipotesi era che la diversa familiarità con l’italiano avesse una ricaduta sulla ‘quantità’ di italiano presente nei testi, sulla tipologia della commutazione e sul tipo di italiano parlato. Il percorso di studio ha evidenziato alcune tendenze per quanto concerne le abitudini di commutazione di codice, le modalità di gestione dell’‘italiano’ dei diversi parlanti, nonché similitudini o differenze nella gestione di italiano e dialetto, dunque del discorso bilingue e monolingue. All’interno del corpus effettivamente una maggiore familiarità con il codice ‘lingua’ influisce sull’estensione delle commutazioni e sul grado di complessità sintattica dell’italiano, quindi sulle strategie sintattico-testuali di assembramento del testo. All’aumentare della familiarità con l’italiano sembrerebbe aumentare per esempio la preferenza per i ‘legami’ di tipo sintattico-strutturale piuttosto che semantico-pragmatico. Il confronto con il dialetto parlato lascia emergere peraltro una certa analogia tra alcune delle caratteristiche dell’italiano parlato e le strategie generali di costruzione sintattico-testuale adottate dai parlanti. A parità di condizioni pragmatiche e sociolinguistiche, i testi raccolti presentano, infatti, oltre alla diversa gestione delle varietà lingua e dialetto, un’interessante variazione relativa a numerosi fattori, si differenziano per esempio, tra gli altri aspetti, la struttura monologica o conversazionale, la facies testuale relativamente alle proprietà di coesione e coerenza del testo, e così via. In definitiva, se da una parte una maggiore familiarità con il codice ‘lingua’ sembra influire sull’estensione delle commutazioni e sul grado di complessità sintattica dell’italiano, dall’altra il tipo di italiano parlato pare riflettere innanzitutto le ‘abitudini’ individuali di costruzione del testo. Il confronto tra i brani italiani e dialettali prodotti da uno stesso parlante nella stessa situazione comunicativa pare dunque poter contribuire a discernere le peculiarità del discorso bilingue dalle caratteristiche generali connesse alle strategie sintattico-testuali di costruzione del testo parlato da parte di individui diversi.
2006
8880867024
Tra lingua e dialetto: affinità e discrepanze nel parlato bilingue e monolingue dei testi di alcuni parlanti di area flegrea / Milano, Emma. - STAMPA. - (2006), pp. 265-288.
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