Il lavoro dei giovani è un tema al centro del dibattito non solo politico ma anche scientifico in Italia come in molti altri Paesi europei. Nel nostro ordinamento giuridico i primi interventi normativi risalgono al 2006 con la legge n. 248 che ha istituito il Fondo nazionale per le politiche giovanili con la finalità di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento alla vita sociale nonché a facilitare il loro accesso al credito ma l’interesse per i giovani, per la loro collocazione stabile nel mercato del lavoro, nasce e si diffonde dapprima nella Comunità europea dove trova concretizzazione con l’approvazione nel 2001 del Libro bianco (dal titolo “Un nuovo impulso per la gioventù europea) le cui linee guida vengono successivamente tradotte nel Patto europeo per la gioventù adottato dal Consiglio europeo nel 2005 il quale riconosce l’importanza di integrare i giovani nella società del lavoro come presupposto per il raggiungimento degli obiettivi della crescita e dell’occupazione sanciti prima negli Orientamenti per l’occupazione del Trattato di Amsterdam e poi nel vertice di Lisbona. Nel delineare il contesto di riferimento delle politiche giovanili comunitario e nazionale, lo studio si sofferma in maniera analitica sul Protocollo del 23 luglio 2007 e sulla legge di attuazione n. 247/2007 che ne recepisce il contenuto apportandovi talune precisazioni. Tra le proposizioni contenute nel Protocollo e tradotte nella l. n. 247/2007, si esaminano le misure di incentivazione al lavoro dei giovani consistenti anzitutto nella istituzione di Fondi di credito per il sostegno dell’attività intermittente dei lavoratori a progetto e per i lavoratori autonomi e del Fondo di microcredito anch’esso volto ad agevolare l’accesso al credito al fine di promuovere l’autoimprenditorialità e nello specifico le “attività inventive” dei giovani”. Riguardo a quest’ultimo se ne sottolinea, in particolare, il carattere radicalmente innovativo per il nostro sistema creditizio quanto a modalità di costituzione, facilità di erogazione, scopo perseguito. Non da ultimo, si concentra l’attenzione sugli incentivi all’attività universitaria di ricerca scientifica volti ad incrementare il fondo di finanziamento delle Università per garantire un maggiore sostegno economico a coloro che scelgono di continuare i propri studi impegnandosi in tale attività.

L'incentivazione al lavoro dei giovani / D'Arcangelo, Lucia. - STAMPA. - (2008), pp. 317-338.

L'incentivazione al lavoro dei giovani

D'ARCANGELO, LUCIA
2008

Abstract

Il lavoro dei giovani è un tema al centro del dibattito non solo politico ma anche scientifico in Italia come in molti altri Paesi europei. Nel nostro ordinamento giuridico i primi interventi normativi risalgono al 2006 con la legge n. 248 che ha istituito il Fondo nazionale per le politiche giovanili con la finalità di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento alla vita sociale nonché a facilitare il loro accesso al credito ma l’interesse per i giovani, per la loro collocazione stabile nel mercato del lavoro, nasce e si diffonde dapprima nella Comunità europea dove trova concretizzazione con l’approvazione nel 2001 del Libro bianco (dal titolo “Un nuovo impulso per la gioventù europea) le cui linee guida vengono successivamente tradotte nel Patto europeo per la gioventù adottato dal Consiglio europeo nel 2005 il quale riconosce l’importanza di integrare i giovani nella società del lavoro come presupposto per il raggiungimento degli obiettivi della crescita e dell’occupazione sanciti prima negli Orientamenti per l’occupazione del Trattato di Amsterdam e poi nel vertice di Lisbona. Nel delineare il contesto di riferimento delle politiche giovanili comunitario e nazionale, lo studio si sofferma in maniera analitica sul Protocollo del 23 luglio 2007 e sulla legge di attuazione n. 247/2007 che ne recepisce il contenuto apportandovi talune precisazioni. Tra le proposizioni contenute nel Protocollo e tradotte nella l. n. 247/2007, si esaminano le misure di incentivazione al lavoro dei giovani consistenti anzitutto nella istituzione di Fondi di credito per il sostegno dell’attività intermittente dei lavoratori a progetto e per i lavoratori autonomi e del Fondo di microcredito anch’esso volto ad agevolare l’accesso al credito al fine di promuovere l’autoimprenditorialità e nello specifico le “attività inventive” dei giovani”. Riguardo a quest’ultimo se ne sottolinea, in particolare, il carattere radicalmente innovativo per il nostro sistema creditizio quanto a modalità di costituzione, facilità di erogazione, scopo perseguito. Non da ultimo, si concentra l’attenzione sugli incentivi all’attività universitaria di ricerca scientifica volti ad incrementare il fondo di finanziamento delle Università per garantire un maggiore sostegno economico a coloro che scelgono di continuare i propri studi impegnandosi in tale attività.
2008
9788859803324
L'incentivazione al lavoro dei giovani / D'Arcangelo, Lucia. - STAMPA. - (2008), pp. 317-338.
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