Il lavoro di tesi si è sviluppato intorno ai temi della disoccupazione e della precarietà lavorativa a partire dall’analisi delle più recenti trasformazioni del concetto di lavoro e delle condizioni di regolazione del mercato del lavoro stesso. In particolare la dottoranda ha provato a mostrare come tali cambiamenti abbiano avuto impatti diversi nelle diverse realtà territoriali di cui è costituito il paese, con particolare attenzione al Mezzogiorno. La tesi pone l’accento principalmente su quanto poco ci sia di nuovo nelle dinamiche di esclusione dal mercato del lavoro che colpiscono i soggetti residenti nel Mezzogiorno e quanto l’attenzione debba ancora concentrarsi sulla risoluzione di vecchie problematiche. Tutto l’impianto della tesi è supportato da un’analisi derivante da un accurato ed originale lavoro di campo che la dottoranda ha realizzato nell’ambito di una ricerca sulla disoccupazione più ampia, realizzata in un’area particolarmente difficile della città di Napoli: quella della periferia nord. I principali interrogativi che la dottoranda si è posta nel suo lavoro sono stati: Cosa accade quando le possibilità dei soggetti restano le stesse, e cioè quasi nulle, ed i rischi aumentano e divengono difficilmente evitabili? Quanto possano essere considerate diverse le esperienze di vecchia e radicata disoccupazione da quelle di nuova ma pur sempre radicata precarietà lavorativa? E ancora: quanto la flessibilità del mercato del lavoro ha cambiato i lineamenti della disoccupazione nei territori disagiati? Quanto della vecchia precarietà è stata sostituita dalla nuova instabilità lavorativa? Ci troviamo di fronte ad una nuova realtà occupazionale o soltanto ad una diversificazione della precedente condizione? La prima parte del lavoro presenta una analisi delle caratteristiche della disoccupazione in Italia ripercorrendo le principali tappe dell’evoluzione del fenomeno, in particolare si è inteso evidenziare la relazione tra tale condizione e le trasformazioni del concetto stesso di lavoro nelle attuali organizzazioni sociali. Il lavoro di tesi si concentra principalmente sull’analisi del tanto e del poco di “nuovo” che caratterizza l’attuale mercato del lavoro, soprattutto meridionale. Cuore centrale del lavoro è l’analisi delle caratteristiche dei soggetti iscritti presso il Centro per l’Impiego di Scampia (Cpi) studiati sia tramite i dati presenti nell’archivio delle 60.000 persone iscritte sia in maniera più dettagliata e approfondita attraverso l’uso di interviste mediante un questionario semistrutturato, costituito da diverse sezioni, in cui si è cercato di ricostruire la formazione, le origini, le caratteristiche individuali, le condizioni di vita familiare, la ricerca di lavoro e la vita lavorativa di un campione statisticamente rappresentativo di quell’universo costituito da 500 persone. La dottoranda ha successivemante effettuato un’analisi delle transizioni all’interno dell’economia informale e quindi tra le occupazioni al nero svolte dai soggetti intervistati. Il motivo principale per il quale si sono analizzati i percorsi nell’informale, attraverso l’utilizzo della regressione logistica multinomiale, è legato al fatto che essa permette di capire il peso e la direzione dei movimenti che avvengono nel mercato del lavoro locale; dove infatti le transizioni tra condizioni occupazionali sono pressoché inesistenti è molto più interessante analizzare quelle che avvengono, se avvengono e per chi, nell’economia sommersa. Una delle ipotesi dalla quale la tesi è partita, è stata che molto probabilmente i percorsi nell’informale che avvengono in questo mercato del lavoro (percorsi naturalmente fortemente diversificati in relazione alle caratteristiche dei vari soggetti) esplicitano la presenza di un’offerta di lavoro particolarmente flessibile indipendentemente dall’applicazione delle nuove normative contrattuali, ma che non trova risposta in termini di reali opportunità occupazionali, neanche di quelle regolate da contratti atipici. Essi probabilmente si caratterizzano per essere molto spesso transizioni di tipo discendente, tendenti cioè verso la perdita o la diminuzione anche di un lavoro di tipo informale.

Figli precari di padri precari. Aspetti del mercato del lavoro a Napoli / ORIENTALE CAPUTO, Giustina. - (2007).

Figli precari di padri precari. Aspetti del mercato del lavoro a Napoli

ORIENTALE CAPUTO, GIUSTINA
2007

Abstract

Il lavoro di tesi si è sviluppato intorno ai temi della disoccupazione e della precarietà lavorativa a partire dall’analisi delle più recenti trasformazioni del concetto di lavoro e delle condizioni di regolazione del mercato del lavoro stesso. In particolare la dottoranda ha provato a mostrare come tali cambiamenti abbiano avuto impatti diversi nelle diverse realtà territoriali di cui è costituito il paese, con particolare attenzione al Mezzogiorno. La tesi pone l’accento principalmente su quanto poco ci sia di nuovo nelle dinamiche di esclusione dal mercato del lavoro che colpiscono i soggetti residenti nel Mezzogiorno e quanto l’attenzione debba ancora concentrarsi sulla risoluzione di vecchie problematiche. Tutto l’impianto della tesi è supportato da un’analisi derivante da un accurato ed originale lavoro di campo che la dottoranda ha realizzato nell’ambito di una ricerca sulla disoccupazione più ampia, realizzata in un’area particolarmente difficile della città di Napoli: quella della periferia nord. I principali interrogativi che la dottoranda si è posta nel suo lavoro sono stati: Cosa accade quando le possibilità dei soggetti restano le stesse, e cioè quasi nulle, ed i rischi aumentano e divengono difficilmente evitabili? Quanto possano essere considerate diverse le esperienze di vecchia e radicata disoccupazione da quelle di nuova ma pur sempre radicata precarietà lavorativa? E ancora: quanto la flessibilità del mercato del lavoro ha cambiato i lineamenti della disoccupazione nei territori disagiati? Quanto della vecchia precarietà è stata sostituita dalla nuova instabilità lavorativa? Ci troviamo di fronte ad una nuova realtà occupazionale o soltanto ad una diversificazione della precedente condizione? La prima parte del lavoro presenta una analisi delle caratteristiche della disoccupazione in Italia ripercorrendo le principali tappe dell’evoluzione del fenomeno, in particolare si è inteso evidenziare la relazione tra tale condizione e le trasformazioni del concetto stesso di lavoro nelle attuali organizzazioni sociali. Il lavoro di tesi si concentra principalmente sull’analisi del tanto e del poco di “nuovo” che caratterizza l’attuale mercato del lavoro, soprattutto meridionale. Cuore centrale del lavoro è l’analisi delle caratteristiche dei soggetti iscritti presso il Centro per l’Impiego di Scampia (Cpi) studiati sia tramite i dati presenti nell’archivio delle 60.000 persone iscritte sia in maniera più dettagliata e approfondita attraverso l’uso di interviste mediante un questionario semistrutturato, costituito da diverse sezioni, in cui si è cercato di ricostruire la formazione, le origini, le caratteristiche individuali, le condizioni di vita familiare, la ricerca di lavoro e la vita lavorativa di un campione statisticamente rappresentativo di quell’universo costituito da 500 persone. La dottoranda ha successivemante effettuato un’analisi delle transizioni all’interno dell’economia informale e quindi tra le occupazioni al nero svolte dai soggetti intervistati. Il motivo principale per il quale si sono analizzati i percorsi nell’informale, attraverso l’utilizzo della regressione logistica multinomiale, è legato al fatto che essa permette di capire il peso e la direzione dei movimenti che avvengono nel mercato del lavoro locale; dove infatti le transizioni tra condizioni occupazionali sono pressoché inesistenti è molto più interessante analizzare quelle che avvengono, se avvengono e per chi, nell’economia sommersa. Una delle ipotesi dalla quale la tesi è partita, è stata che molto probabilmente i percorsi nell’informale che avvengono in questo mercato del lavoro (percorsi naturalmente fortemente diversificati in relazione alle caratteristiche dei vari soggetti) esplicitano la presenza di un’offerta di lavoro particolarmente flessibile indipendentemente dall’applicazione delle nuove normative contrattuali, ma che non trova risposta in termini di reali opportunità occupazionali, neanche di quelle regolate da contratti atipici. Essi probabilmente si caratterizzano per essere molto spesso transizioni di tipo discendente, tendenti cioè verso la perdita o la diminuzione anche di un lavoro di tipo informale.
2007
Figli precari di padri precari. Aspetti del mercato del lavoro a Napoli / ORIENTALE CAPUTO, Giustina. - (2007).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/331054
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact