D. 43.14.1.7 (Ulp. 68 ad ed.): uno ‘scambio’ di interdetti nel caso della tutela delle ‘conductiones piscatus’?

Il contributo è incentrato sull’analisi di un frammento tratto dal commento ad edictum di Ulpiano  e tràdito nel titulus 14, Ut in flumine publico navigare liceat, dedicato all’omonimo interdetto, del 43mo libro dei Digesta Iustiniani  , in cui il giurista severiano registra l’opinione concorde di Sabino e Labeone secondo i quali al pubblicano, conduttore delle acque di un lago o di uno stagno, sarebbe stato concesso un utile interdictum qualora gli fosse stato impedito di pescare (si piscari prohibeatur) al fine di assicurare il vantaggio economico delle entrate derivanti dalla concessione. L’a. critica un orientamento storiografico risalente all’Ottocento ma che si riconnette alla Glossa, secondo il quale, nonostante il passo risulti inserito dai Compilatori nella sedes materiae dell’interdetto Ut in flumine publico navigare liceat, il testo si riferisca non all’omonimo interdetto bensì a quello de loco publico fruendo (D. 43.9) previsto a tutela del conduttore pubblico.