La successione fluvio-lacustre di Sessano costituisce il riempimento di un bacino di origine tettonica posto al confine tra l'Appennino Centrale e quello Meridionale (Fig. 1A-C). Dall'analisi strutturale emerge che la sedimentazione è stata controllata dall'attività di due set di faglie con direzione prevalente N-S e NO-SE, risultando la successione dislocata e basculata verso ESE. La caratterizzazione della successione è stata possibile grazie ad un sondaggio geognostico di 80 m di profondità che non ha raggiunto il substrato, effettuato nella parte centrale del bacino (Fig. 1C). Lo studio della carota ha messo in evidenza che la successione è costituita in prevalenza da livelli limosi e argillosi con intercalati intervalli di origine vulcano-clastica e livelli di torbe scure (Fig. 2). Nella porzione superiore della carota la prevalenza di sedimenti sabbiosi indica la conclusione della deposizione di ambiente lacustre e l'instaurarsi di un regime deposizionale prevalentemente fluviale. A quest'altezza si osservano livelli di tephra con pomici di diametro di 1-2 cm; relati-vamente ad essi sono in corso sia analisi geocronologiche (Ar/Ar), sia analisi geochimiche finalizzate a determinarne la provincia vulcanica di origine.ANALISI POLLINICHEAl fine di ottenere ulteriori dati sull'evoluzione paleoambientale del bacino, 82 campioni sono stati prelevati lungo la carota e sottoposti alle analisi polliniche (Fig. 2). I risultati preliminari rivelano il succedersi di periodi con caratteristiche vegetazionali contrastanti. In particolare dalla base fino ai 76 m di profondità è presente un'associazione vegetazionale di foresta, tipica di condizioni climatiche calde riferibili ad un periodo interglaciale. Da questo livello fino a circa 55 m di profondità il diagramma pollinico mostra il dominio dei taxa erbacei; ciò indica la presenza di ambienti aperti tipicamente glaciali. Segue un intervallo di 10 m in cui, per cause ancora da accertare, i campioni analizzati risultano essere privi di polline. L'associazione floristica a taxa erbacei è sostituita, nell'intervallo compreso tra i 45 ed i 20 m, da elementi di foresta decidua, indicando di nuovo l'instaurarsi di un periodo interglaciale. Verso il top della carota l'associazione vegetazionale indica una caratteristica transizione da un periodo interglaciale ad uno glaciale; infatti la diminuzione di elementi riferibili ai generi Quercus e Abies è accompagnata da un aumento di quelli ascrivibili al genere Pinus. Riassumendo la successione di Sessano registra un intero ciclo glaciale-interglaciale con parte di un precedente periodo interglaciale alla base, ed una transizione verso il successivo periodo glaciale al top.PALEONTOLOGIA50 campioni prelevati lungo la carota sono stati analizzati per integrare i dati pollinici con quelli ricavabili dal contenuto malacofaunistico (Tab.1). Molti dei campioni sono privi di molluschi; dove si rinvengono sono poco rappresentati e spesso frammentari. Si tratta di malacofauna dulcicola indicativa per lo più di ambienti palustri. Nella porzione inferiore della carota (76-58 m) sono presenti pochi apici e numerosi opercula del gasteropode dulcicolo Bithynia cfr. leachi (Sheppard). La presenza di soli apici e l'accumulo di opercula sono conseguenti al trasporto da parte di correnti d'acqua presenti nel paleolago. I sedimenti dell'intervallo tra 54 e 42 m sono per lo più sterili; fa eccezione il livello a 47.60 m con gateropodi dulcicoli di 2 specie, Valvata cristata (Müller) e B. cfr. leachi, associati a oogoni di Chara sp. La presenza di abbondanti opercula si registra nuovamente nell'intervallo tra 42 e 20 m. Nei livelli torbosi presenti tra 30 e 28 m si segnala solo la presenza di vegetali.Nel campione prelevato a 23.35 m sono stati individuati i taxa dulcicoli Pisidium sp., B. cfr. leachi, V. cristata, Valvata piscinalis (Müller), Succinea sp. e Islamia sp.; nello stesso livello è stato raccolto un discreto numero di apici di gasteropodi indeterminabili; a questa altezza si registra il valore più alto di biodiversità malacofaunistica dell'intera successione.

Principali risultati di uno studio multidisciplinare sulla successione lacustre mediopleistocenica di Sessano (Isernia, Molise) / Di Rollo, A.; Amato, V.; Aucelli, P.; Cesarano, M.; D’Amico, C.; Rosskopf, C.; RUSSO ERMOLLI, Elda; Esu, D.. - (2008). (Intervento presentato al convegno VIII Edizione Giornate di Paleontologia. Simposio della Società Paleontologica Italiana tenutosi a Siena nel 9-12 settembre 2008.).

Principali risultati di uno studio multidisciplinare sulla successione lacustre mediopleistocenica di Sessano (Isernia, Molise).

RUSSO ERMOLLI, ELDA;
2008

Abstract

La successione fluvio-lacustre di Sessano costituisce il riempimento di un bacino di origine tettonica posto al confine tra l'Appennino Centrale e quello Meridionale (Fig. 1A-C). Dall'analisi strutturale emerge che la sedimentazione è stata controllata dall'attività di due set di faglie con direzione prevalente N-S e NO-SE, risultando la successione dislocata e basculata verso ESE. La caratterizzazione della successione è stata possibile grazie ad un sondaggio geognostico di 80 m di profondità che non ha raggiunto il substrato, effettuato nella parte centrale del bacino (Fig. 1C). Lo studio della carota ha messo in evidenza che la successione è costituita in prevalenza da livelli limosi e argillosi con intercalati intervalli di origine vulcano-clastica e livelli di torbe scure (Fig. 2). Nella porzione superiore della carota la prevalenza di sedimenti sabbiosi indica la conclusione della deposizione di ambiente lacustre e l'instaurarsi di un regime deposizionale prevalentemente fluviale. A quest'altezza si osservano livelli di tephra con pomici di diametro di 1-2 cm; relati-vamente ad essi sono in corso sia analisi geocronologiche (Ar/Ar), sia analisi geochimiche finalizzate a determinarne la provincia vulcanica di origine.ANALISI POLLINICHEAl fine di ottenere ulteriori dati sull'evoluzione paleoambientale del bacino, 82 campioni sono stati prelevati lungo la carota e sottoposti alle analisi polliniche (Fig. 2). I risultati preliminari rivelano il succedersi di periodi con caratteristiche vegetazionali contrastanti. In particolare dalla base fino ai 76 m di profondità è presente un'associazione vegetazionale di foresta, tipica di condizioni climatiche calde riferibili ad un periodo interglaciale. Da questo livello fino a circa 55 m di profondità il diagramma pollinico mostra il dominio dei taxa erbacei; ciò indica la presenza di ambienti aperti tipicamente glaciali. Segue un intervallo di 10 m in cui, per cause ancora da accertare, i campioni analizzati risultano essere privi di polline. L'associazione floristica a taxa erbacei è sostituita, nell'intervallo compreso tra i 45 ed i 20 m, da elementi di foresta decidua, indicando di nuovo l'instaurarsi di un periodo interglaciale. Verso il top della carota l'associazione vegetazionale indica una caratteristica transizione da un periodo interglaciale ad uno glaciale; infatti la diminuzione di elementi riferibili ai generi Quercus e Abies è accompagnata da un aumento di quelli ascrivibili al genere Pinus. Riassumendo la successione di Sessano registra un intero ciclo glaciale-interglaciale con parte di un precedente periodo interglaciale alla base, ed una transizione verso il successivo periodo glaciale al top.PALEONTOLOGIA50 campioni prelevati lungo la carota sono stati analizzati per integrare i dati pollinici con quelli ricavabili dal contenuto malacofaunistico (Tab.1). Molti dei campioni sono privi di molluschi; dove si rinvengono sono poco rappresentati e spesso frammentari. Si tratta di malacofauna dulcicola indicativa per lo più di ambienti palustri. Nella porzione inferiore della carota (76-58 m) sono presenti pochi apici e numerosi opercula del gasteropode dulcicolo Bithynia cfr. leachi (Sheppard). La presenza di soli apici e l'accumulo di opercula sono conseguenti al trasporto da parte di correnti d'acqua presenti nel paleolago. I sedimenti dell'intervallo tra 54 e 42 m sono per lo più sterili; fa eccezione il livello a 47.60 m con gateropodi dulcicoli di 2 specie, Valvata cristata (Müller) e B. cfr. leachi, associati a oogoni di Chara sp. La presenza di abbondanti opercula si registra nuovamente nell'intervallo tra 42 e 20 m. Nei livelli torbosi presenti tra 30 e 28 m si segnala solo la presenza di vegetali.Nel campione prelevato a 23.35 m sono stati individuati i taxa dulcicoli Pisidium sp., B. cfr. leachi, V. cristata, Valvata piscinalis (Müller), Succinea sp. e Islamia sp.; nello stesso livello è stato raccolto un discreto numero di apici di gasteropodi indeterminabili; a questa altezza si registra il valore più alto di biodiversità malacofaunistica dell'intera successione.
2008
Principali risultati di uno studio multidisciplinare sulla successione lacustre mediopleistocenica di Sessano (Isernia, Molise) / Di Rollo, A.; Amato, V.; Aucelli, P.; Cesarano, M.; D’Amico, C.; Rosskopf, C.; RUSSO ERMOLLI, Elda; Esu, D.. - (2008). (Intervento presentato al convegno VIII Edizione Giornate di Paleontologia. Simposio della Società Paleontologica Italiana tenutosi a Siena nel 9-12 settembre 2008.).
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