Il progetto di ricerca interroga il testo freudiano del 1929, Il disagio della civiltà, attraverso le letture che ne sono state di recente proposte, con l’obiettivo di ripensare la questione cruciale che esso affronta e le domande che ne derivano: Che cosa chiede oggi al soggetto il processo di civilizzazione? Se l’orizzonte della postmodernità è segnato dalla perdita dei garanti metasociali e metapsichici, che attenta ai processi di strutturazione e di funzionamento della vita psichica, quali le nuove figurazioni della psicopatologia contemporanea? Quali le forme di sofferenza specifica dei legami intersoggettivi? In che misura la comunanza di rinuncia alla realizzazione diretta degli scopi pulsionali, posta da Freud a fondamento della formazione stessa dei legami intersoggettivi, dei legami comunitari, sembra venir meno? In che misura è possibile il lavoro del negativo, che chiama in causa la categoria del desiderio e quindi della mancanza, in un contesto in cui la sua articolazione sembra fare difetto, collassate in uno spazio che appare saturato?
Forme del disagio nell'orizzonte della postmodernità / Ciambelli, Maria. - (2005).
Forme del disagio nell'orizzonte della postmodernità
CIAMBELLI, MARIA
2005
Abstract
Il progetto di ricerca interroga il testo freudiano del 1929, Il disagio della civiltà, attraverso le letture che ne sono state di recente proposte, con l’obiettivo di ripensare la questione cruciale che esso affronta e le domande che ne derivano: Che cosa chiede oggi al soggetto il processo di civilizzazione? Se l’orizzonte della postmodernità è segnato dalla perdita dei garanti metasociali e metapsichici, che attenta ai processi di strutturazione e di funzionamento della vita psichica, quali le nuove figurazioni della psicopatologia contemporanea? Quali le forme di sofferenza specifica dei legami intersoggettivi? In che misura la comunanza di rinuncia alla realizzazione diretta degli scopi pulsionali, posta da Freud a fondamento della formazione stessa dei legami intersoggettivi, dei legami comunitari, sembra venir meno? In che misura è possibile il lavoro del negativo, che chiama in causa la categoria del desiderio e quindi della mancanza, in un contesto in cui la sua articolazione sembra fare difetto, collassate in uno spazio che appare saturato?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.