Il progetto di ricerca “Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950)”, si prefigge due obiettivi primari: 1) L’adesione dell’unità locale alla costituzione di un Archivio Storico dei Restauratori Italiani, attraverso una schedatura sistematica di fonti bibliografiche e documentarie, per implementare la banca-dati RES.I. 2) La ricostruzione – intorno ai restauratori individuati e alle opere – di contesti storici di più ampio respiro, grazie ai quali evidenziare l’intreccio di attività che connotano il più generale tema della tutela, e che spaziano dagli interventi di carattere normativo, al mercato artistico, alle scelte museografiche. La scelta di seguire contemporaneamente la storia del restauro di differenti classi di materiali (pittura antica e moderna, statuaria antica, i vasi di scavo) implica il confronto tra istanze teoriche e procedimenti esecutivi che in alcuni casi può fondarsi e confrontarsi con tradizioni – locali e/o nazionali – già consolidate, ed in altri, invece, rende necessario approntare, con tutte le ambiguità del caso, una nuova griglia metodologica. Per collegare i singoli contributi nell’ambito del lavoro di gruppo, infine, sarà essenziale il continuo confronto, all’interno di ciascun ambito, tra le vicende biografiche e la possibile definizione di un’identità professionale: proprio il progressivo configurarsi di tale identità rappresenterà una sorta di filo rosso che orienta e collega le esperienze individuali, consentendo un approdo di carattere ‘unitario’. L’identità della figura del restauratore, dal punto di vista del suo specifico profilo professionale, così come si sviluppa tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del Novecento, è sembrata infatti una chiave di lettura allo stesso tempo ampia e specifica, tale da consentire un’indagine sia diacronica che sincronica. Considerando che nelle fasi pre-istituzionali sono frequenti slittamenti e sovrapposizioni di ruoli, si indagherà il fronte delle istituzioni alla luce del binomio continuità/rottura. Inoltre, sul piano dell’analisi storica, si dovranno approfondire le molteplici implicazioni, soprattutto sociali, della persistente indeterminatezza professionale della figura del restauratore. La polivalenza dei ruoli nelle botteghe, fuori e dentro le istituzioni – il restauratore foderatore o pittore, mercante, conoscitore, collezionista etc. – sarà considerata come prioritaria nelle singole indagini, e suggerisce una ricchezza di spunti e collegamenti trasversali e interdisciplinari, essenziali per determinare e definire con chiarezza il ruolo del restauratore in età moderna. La scelta di un arco temporale relativamente ampio consentirà di delineare anche, diacronicamente, l’evoluzione dei concetti stessi di tutela e di restauro, nonché di ricostruire sul lungo periodo la storia conservativa delle opere esaminate, portando alla costituzione di veri e propri dossier, e fornendo così uno strumento di lavoro a chi, preposto all’attività di tutela, ne verrà finalmente agevolato in fase di progettazione dei futuri interventi.

Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950) / D'Alconzo, PROVVIDENZA PAOLA. - (2008).

Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950)

D'ALCONZO, PROVVIDENZA PAOLA
2008

Abstract

Il progetto di ricerca “Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950)”, si prefigge due obiettivi primari: 1) L’adesione dell’unità locale alla costituzione di un Archivio Storico dei Restauratori Italiani, attraverso una schedatura sistematica di fonti bibliografiche e documentarie, per implementare la banca-dati RES.I. 2) La ricostruzione – intorno ai restauratori individuati e alle opere – di contesti storici di più ampio respiro, grazie ai quali evidenziare l’intreccio di attività che connotano il più generale tema della tutela, e che spaziano dagli interventi di carattere normativo, al mercato artistico, alle scelte museografiche. La scelta di seguire contemporaneamente la storia del restauro di differenti classi di materiali (pittura antica e moderna, statuaria antica, i vasi di scavo) implica il confronto tra istanze teoriche e procedimenti esecutivi che in alcuni casi può fondarsi e confrontarsi con tradizioni – locali e/o nazionali – già consolidate, ed in altri, invece, rende necessario approntare, con tutte le ambiguità del caso, una nuova griglia metodologica. Per collegare i singoli contributi nell’ambito del lavoro di gruppo, infine, sarà essenziale il continuo confronto, all’interno di ciascun ambito, tra le vicende biografiche e la possibile definizione di un’identità professionale: proprio il progressivo configurarsi di tale identità rappresenterà una sorta di filo rosso che orienta e collega le esperienze individuali, consentendo un approdo di carattere ‘unitario’. L’identità della figura del restauratore, dal punto di vista del suo specifico profilo professionale, così come si sviluppa tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del Novecento, è sembrata infatti una chiave di lettura allo stesso tempo ampia e specifica, tale da consentire un’indagine sia diacronica che sincronica. Considerando che nelle fasi pre-istituzionali sono frequenti slittamenti e sovrapposizioni di ruoli, si indagherà il fronte delle istituzioni alla luce del binomio continuità/rottura. Inoltre, sul piano dell’analisi storica, si dovranno approfondire le molteplici implicazioni, soprattutto sociali, della persistente indeterminatezza professionale della figura del restauratore. La polivalenza dei ruoli nelle botteghe, fuori e dentro le istituzioni – il restauratore foderatore o pittore, mercante, conoscitore, collezionista etc. – sarà considerata come prioritaria nelle singole indagini, e suggerisce una ricchezza di spunti e collegamenti trasversali e interdisciplinari, essenziali per determinare e definire con chiarezza il ruolo del restauratore in età moderna. La scelta di un arco temporale relativamente ampio consentirà di delineare anche, diacronicamente, l’evoluzione dei concetti stessi di tutela e di restauro, nonché di ricostruire sul lungo periodo la storia conservativa delle opere esaminate, portando alla costituzione di veri e propri dossier, e fornendo così uno strumento di lavoro a chi, preposto all’attività di tutela, ne verrà finalmente agevolato in fase di progettazione dei futuri interventi.
2008
Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950) / D'Alconzo, PROVVIDENZA PAOLA. - (2008).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/320532
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