Percezioni di autoefficacia e stili di coping come fattori di protezione dallo stress dei medici ospedalieri

Negli ultimi anni numerosi lavori centrati sulla professione medica hanno dimostrato che la relazione tra medico e paziente è fonte per il primo di stress e ansia, a causa della mancanza di esperienza e competenza, oltre che di una efficace comunicazione con il paziente (Dale et al., 1995). Con il preponderante affermarsi, in un'ottica bio-psico-sociale, del modello della medicina patient centred (Moja, Vegni, 2000), gli aspetti di comunicazione e di relazione sono divenuti sempre più elementi fondamentali nella consultazione clinica e nel percorso di cura, pochi però sono gli studi che si sono occupati di quanto i medici si sentano effettivamente capaci di comunicare con i propri pazienti. Le convinzioni di autoefficacia sono un importante fondamento per l'azione (Bandura, 1997): analizzare le percezioni di efficacia personale nella comunicazione del medico è il primo passo per comprendere come esso si relaziona al paziente. Inoltre le convinzioni di autoefficacia influiscono sulla valutazione degli stressors: lo stress umano è infatti considerato in termini di richieste ambientali che mettono a dura prova o superano il senso della capacità individuale di gestirle. Questo lavoro si propone di indagare le convinzioni di autoefficacia percepita nella comunicazione dei medici ospedalieri, con l'obiettivo principale di contribuire alla comprensione delle dinamiche della comunicazione tra medico e paziente. Un obiettivo ulteriore è quello di verificare se e in che misura le percezioni di autoefficacia comunicativa del medico siano correlate con lo stress percepito e con le strategie di coping messe in atto dai medici ospedalieri.