L'infrastruttura lineare comporta lo svolgersi nello spazio-tempo di un percorso. Essa richiede dunque una doppia attenzione: alla necessità dì variazione di forma del manutatto-infrastruttura nell'attraversamento dei diversi contesti; alla necessità di configurazione del manufatto-infrastnittura "dall'interno verso il contesto", sia esso il paesaggio naturalistico o l'addensamento edilizio e spaziale della città. Si tratta dunque di una "sequenza doppia" in cui è assai rilevante la componente dinamica e la dimensione del tempo. Da a questo punto dì vista diventa rilevante la forma della "linea" e il suo andamento nel territorio; dove la "linea" interseca "nodi" - strutture insediative o "luoghi estremi" del paesaggio - lì assume valore primario la definizione architettonica del manufatto e delle sue relazioni spaziali e figurali con l'intorno. Nei diversi casi affrontati "linea e nodi" sono dunque l'ambito tematico comune ed è comune il tentativo di oggettivare le procedure interpretative-pro-gettualì fino a delineare "protocolli", metodologie ripetibili, standard operativi. Il primo tipo di sequenza - dall'interno della linea - è stato particolarmente studiato nel caso delle infrastrutturc e del paesaggio nella fascia costiera di Cagliari. Qui è stata assunta come dominante la questione "percettiva" e degli strumenti concettuali e tecnici per oggettivare i processi descrittivi. A tal fine è stata messa a punto un'interfaccia grafica e vìdeo come strumento di controllo dello spazio-tempo (G. M. Ghiri) e dì verifica degli impatti ambientali e degli standard normativi. Al carattere doppio della sequenza - interno ed esterno della linea; intersezione della linea con i "nodi" - si riferiscono invece gli studi condotti per Napoli e per Roma, Per Napoli, dove il caso del recupero della ferrovia dismessa del Parco del Cilento e Vallo di Diano, è stato affrontato come parte di un sistema lineare complesso, coinvolgendo le altre infrastrutture che l'affiancano, il fiume Tanagro e una serie di nodi di scambio capaci di generare rimandi trasversali rispetto alle direttrici di fondovalle (G.C. Mai-nini). O, nel caso della ferrovia circumvesuviana, dove centrale diventa il "progetto della memoria" del vecchio tracciato e la ricerca di luoghi e forme architettonici in corrispondenza dei "nodi" interessati dal nuovo tracciato (P. Miano). Per Roma, dove il tema dello studio è il percorso del Tevere dai territori a dominante naturalistica fino al suo diventare "spazio urbano". Qui Io studio si propone il riscatto dell'infrastruttura fiume dalle sue attuali condizioni di segmentazione per pensarlo come sistema unitario, da elemento di separazione-adornamento a fattore di unificazione. Operazione particolarmente complessa, indagata agendo sia sul versante della configurazione delle rive che su quello del ridisegno dei "nodi" caratterizzati dai ponti (L. Ramazzotti). Infine nel caso veneziano dove il tema è quello di una linea di metropolitana urbana sub-lagunare; qui la scelta del tracciato diventa parte di un'idea di città e non semplice operazione trasportistica mentre l'architettura dei "nodi" - le stazioni -, affrontando l'anomalia e la singolarità di una città "anfibia", è dialogo tra un raffinato, innovativo evento tecnico e un contesto paesaggistico.

Il recupero della ferrovia dismessa Sicignano-Lagonegro. I temi della ricerca pagg.163-167 Caso studio 1: Tra Sicignano e Polla pagg. 191-196; 221-224 / Mainini, GIANCARLO LUIGI. - STAMPA. - (2008), pp. 7-317.

Il recupero della ferrovia dismessa Sicignano-Lagonegro. I temi della ricerca pagg.163-167 Caso studio 1: Tra Sicignano e Polla pagg. 191-196; 221-224

MAININI, GIANCARLO LUIGI
2008

Abstract

L'infrastruttura lineare comporta lo svolgersi nello spazio-tempo di un percorso. Essa richiede dunque una doppia attenzione: alla necessità dì variazione di forma del manutatto-infrastruttura nell'attraversamento dei diversi contesti; alla necessità di configurazione del manufatto-infrastnittura "dall'interno verso il contesto", sia esso il paesaggio naturalistico o l'addensamento edilizio e spaziale della città. Si tratta dunque di una "sequenza doppia" in cui è assai rilevante la componente dinamica e la dimensione del tempo. Da a questo punto dì vista diventa rilevante la forma della "linea" e il suo andamento nel territorio; dove la "linea" interseca "nodi" - strutture insediative o "luoghi estremi" del paesaggio - lì assume valore primario la definizione architettonica del manufatto e delle sue relazioni spaziali e figurali con l'intorno. Nei diversi casi affrontati "linea e nodi" sono dunque l'ambito tematico comune ed è comune il tentativo di oggettivare le procedure interpretative-pro-gettualì fino a delineare "protocolli", metodologie ripetibili, standard operativi. Il primo tipo di sequenza - dall'interno della linea - è stato particolarmente studiato nel caso delle infrastrutturc e del paesaggio nella fascia costiera di Cagliari. Qui è stata assunta come dominante la questione "percettiva" e degli strumenti concettuali e tecnici per oggettivare i processi descrittivi. A tal fine è stata messa a punto un'interfaccia grafica e vìdeo come strumento di controllo dello spazio-tempo (G. M. Ghiri) e dì verifica degli impatti ambientali e degli standard normativi. Al carattere doppio della sequenza - interno ed esterno della linea; intersezione della linea con i "nodi" - si riferiscono invece gli studi condotti per Napoli e per Roma, Per Napoli, dove il caso del recupero della ferrovia dismessa del Parco del Cilento e Vallo di Diano, è stato affrontato come parte di un sistema lineare complesso, coinvolgendo le altre infrastrutture che l'affiancano, il fiume Tanagro e una serie di nodi di scambio capaci di generare rimandi trasversali rispetto alle direttrici di fondovalle (G.C. Mai-nini). O, nel caso della ferrovia circumvesuviana, dove centrale diventa il "progetto della memoria" del vecchio tracciato e la ricerca di luoghi e forme architettonici in corrispondenza dei "nodi" interessati dal nuovo tracciato (P. Miano). Per Roma, dove il tema dello studio è il percorso del Tevere dai territori a dominante naturalistica fino al suo diventare "spazio urbano". Qui Io studio si propone il riscatto dell'infrastruttura fiume dalle sue attuali condizioni di segmentazione per pensarlo come sistema unitario, da elemento di separazione-adornamento a fattore di unificazione. Operazione particolarmente complessa, indagata agendo sia sul versante della configurazione delle rive che su quello del ridisegno dei "nodi" caratterizzati dai ponti (L. Ramazzotti). Infine nel caso veneziano dove il tema è quello di una linea di metropolitana urbana sub-lagunare; qui la scelta del tracciato diventa parte di un'idea di città e non semplice operazione trasportistica mentre l'architettura dei "nodi" - le stazioni -, affrontando l'anomalia e la singolarità di una città "anfibia", è dialogo tra un raffinato, innovativo evento tecnico e un contesto paesaggistico.
2008
9788860490438
Il recupero della ferrovia dismessa Sicignano-Lagonegro. I temi della ricerca pagg.163-167 Caso studio 1: Tra Sicignano e Polla pagg. 191-196; 221-224 / Mainini, GIANCARLO LUIGI. - STAMPA. - (2008), pp. 7-317.
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