la città e il territorio contemporaneo appaiono come un continuum, una materia densa e impenetrabile priva di una idea formale, trapassata in modo suadente nel linguaggio della pubblicità, traghettato da una condizione d’uso ad una di consumo. Questa città è considerata da molti architetti e progettisti un dato, non più un problema, .. una fascinosa suggestione estetica per la nuova architettura del mondo contemporaneo. Grandi opere e piccoli abusi si sono abbattuti con eguale brutalità sui nostri territori; modernità e innovazione hanno agito come autorizzazione a procedere nei confronti del territorio storico e delle sue bellezze, liquidate in quanto superate e fuori modainadatte a rispondere all’incalzare dei problemi pratici. Come se acquedotti, vie consolari, ponti, mulini, case … fossero stati concepiti per un puro piacere contemplativo … in cui l’architettura, come in un laboratorio di fisica, poteva godere del vuoto assoluto di problemi, esigenze, difficoltà, necessità e poteva dispiegare a pieno il suo riscatto dalla ragion pratica.
Disegno storico e progetto contemporaneo / Pezza, Valeria. - STAMPA. - (2003), pp. 124-126.
Disegno storico e progetto contemporaneo
PEZZA, VALERIA
2003
Abstract
la città e il territorio contemporaneo appaiono come un continuum, una materia densa e impenetrabile priva di una idea formale, trapassata in modo suadente nel linguaggio della pubblicità, traghettato da una condizione d’uso ad una di consumo. Questa città è considerata da molti architetti e progettisti un dato, non più un problema, .. una fascinosa suggestione estetica per la nuova architettura del mondo contemporaneo. Grandi opere e piccoli abusi si sono abbattuti con eguale brutalità sui nostri territori; modernità e innovazione hanno agito come autorizzazione a procedere nei confronti del territorio storico e delle sue bellezze, liquidate in quanto superate e fuori modainadatte a rispondere all’incalzare dei problemi pratici. Come se acquedotti, vie consolari, ponti, mulini, case … fossero stati concepiti per un puro piacere contemplativo … in cui l’architettura, come in un laboratorio di fisica, poteva godere del vuoto assoluto di problemi, esigenze, difficoltà, necessità e poteva dispiegare a pieno il suo riscatto dalla ragion pratica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.