Le relazioni di Mancini e Stassi e di Crescenzi e Fortini propongono le possibili innovazioni nei metodi e nelle tecniche di rilevazione che trovano giustificazione nelle motivazioni esposte (riduzione dei costi, minore invadenza/disturbo statistico, maggiore tempestività, ecc.) e sostegno nell'esperienza maturata all'estero e nell'analisi dell'esperienza italiana.Nell'articolazione dei comuni in tre gruppi distinti e nell'ipotesi della triennalizzazione c'è la constatazione di realtà che presentano situazioni differenti collegate alla loro dimensione demografica. C'è la valutazione che i comuni più grandi, quelli che hanno accumulato più ritardo nelle fasi della rilevazione passata, che hanno avuto problemi più seri di copertura censuaria, che non hanno fatto il confronto censimento-anagrafe o che hanno impiegato più tempo a farlo, che più di frequente tendono a recuperare la popolazione sfuggita al censimento e a non eliminare quella non rilevata e non recuperata, possano con la triennalizzazione realizzare quello che in passato non sono stati in grado di fare, aggiornare tempestivamente i propri registri anagrafici in modo da fornire anche per le aree dove la rilevazione è stata fatta nel 2009 e nel 2010 dati riferiti alla data del censimento. Obiettivo del 1° scenario è dilazionare i tempi della rilevazione per migliorare il grado di copertura e consentire l'espletamento di tutte le fasi censuarie e in particolare permettere/favorire il confronto censimento-anagrafe contestuale o quantomeno prima della determinazione della popolazione legale. Potrebbe anche favorire l'effettivo aggiornamento delle anagrafi proprio nei grandi comuni, quelli più problematici. Non si tratta invece di ridurre i costi che anzi potrebbero accrescersi per la necessità di tenere in piedi per più di due anni la macchina censuaria. Si tratta di una soluzione desunta da paesi che non hanno i registri di popolazione. Il problema principale è l'aggiornamento quantitativo e qualitativo dei records rilevati 1-2 anni prima della data di riferimento del censimento. È vero che i caratteri registrati con la short form dovrebbero essere pochi, ma credo che non sia facile pervenire ad un effettivo aggiornamento del numero di residenti e dei caratteri che non sono immutabili nel tempo. Come andrebbero trattate le persone che stabiliscono la dimora abituale in una delle sezioni di censimento rilevate 1 o 2 anni prima della data di riferimento del censimento, con o senza iscrizione anagrafica? E come si fa ad individuare i nuovi residenti di fatto? Come aggiornare lo stato civile in presenza di sopraggiunte separazioni di fatto? Si tratta di generare un processo virtuoso volto a favorire l'aggiornamento e l'accuratezza dei dati principalmente dei registri di popolazione proprio in quei comuni in cui sono più deficitarii e disponibili con minore tempestività. Proprio le grandi città sono le realtà più dinamiche con flussi in arrivo e in partenza più ampi, con una parte più ampia di popolazione residente extra-anagrafica. Questo sarebbe un aggravio per i comuni di non poco conto, anche se con future ricadute positive. Nell'ambito del 2° scenario, l'utilizzazione di liste anagrafiche comunali mi sembra un modo per valorizzare il patrimonio informativo disponibile, riducendo i costi attraverso l'invio del questionario per posta e favorendo, nello stesso tempo, l'aggiornamento preventivo e la revisione (contestuale) delle anagrafi. Viene meno quantomeno il ruolo di verifica sul campo della situazione effettiva svolto dal rilevatore nel censimento tradizionale. Appare quindi essenziale trovare una soluzione alternativa efficace! Una buona idea potrebbe essere cercare di recuperare la sottocopertura della Lista anagrafica comunale attraverso l'impiego sul campo dei rilevatori, piuttosto che il ricorso ad una stima con il metodo cattura-ricattura che non consente l'aggiornamento delle anagrafi.

Discussant della III Sessione su “Strategie per l'innovazione censuaria” / Strozza, Salvatore. - (2007). (Intervento presentato al convegno Metodi e tecniche per il 15° Censimento della Popolazione tenutosi a ISTAT, Roma nel 29-30 ottobre 2007).

Discussant della III Sessione su “Strategie per l'innovazione censuaria”

STROZZA, SALVATORE
2007

Abstract

Le relazioni di Mancini e Stassi e di Crescenzi e Fortini propongono le possibili innovazioni nei metodi e nelle tecniche di rilevazione che trovano giustificazione nelle motivazioni esposte (riduzione dei costi, minore invadenza/disturbo statistico, maggiore tempestività, ecc.) e sostegno nell'esperienza maturata all'estero e nell'analisi dell'esperienza italiana.Nell'articolazione dei comuni in tre gruppi distinti e nell'ipotesi della triennalizzazione c'è la constatazione di realtà che presentano situazioni differenti collegate alla loro dimensione demografica. C'è la valutazione che i comuni più grandi, quelli che hanno accumulato più ritardo nelle fasi della rilevazione passata, che hanno avuto problemi più seri di copertura censuaria, che non hanno fatto il confronto censimento-anagrafe o che hanno impiegato più tempo a farlo, che più di frequente tendono a recuperare la popolazione sfuggita al censimento e a non eliminare quella non rilevata e non recuperata, possano con la triennalizzazione realizzare quello che in passato non sono stati in grado di fare, aggiornare tempestivamente i propri registri anagrafici in modo da fornire anche per le aree dove la rilevazione è stata fatta nel 2009 e nel 2010 dati riferiti alla data del censimento. Obiettivo del 1° scenario è dilazionare i tempi della rilevazione per migliorare il grado di copertura e consentire l'espletamento di tutte le fasi censuarie e in particolare permettere/favorire il confronto censimento-anagrafe contestuale o quantomeno prima della determinazione della popolazione legale. Potrebbe anche favorire l'effettivo aggiornamento delle anagrafi proprio nei grandi comuni, quelli più problematici. Non si tratta invece di ridurre i costi che anzi potrebbero accrescersi per la necessità di tenere in piedi per più di due anni la macchina censuaria. Si tratta di una soluzione desunta da paesi che non hanno i registri di popolazione. Il problema principale è l'aggiornamento quantitativo e qualitativo dei records rilevati 1-2 anni prima della data di riferimento del censimento. È vero che i caratteri registrati con la short form dovrebbero essere pochi, ma credo che non sia facile pervenire ad un effettivo aggiornamento del numero di residenti e dei caratteri che non sono immutabili nel tempo. Come andrebbero trattate le persone che stabiliscono la dimora abituale in una delle sezioni di censimento rilevate 1 o 2 anni prima della data di riferimento del censimento, con o senza iscrizione anagrafica? E come si fa ad individuare i nuovi residenti di fatto? Come aggiornare lo stato civile in presenza di sopraggiunte separazioni di fatto? Si tratta di generare un processo virtuoso volto a favorire l'aggiornamento e l'accuratezza dei dati principalmente dei registri di popolazione proprio in quei comuni in cui sono più deficitarii e disponibili con minore tempestività. Proprio le grandi città sono le realtà più dinamiche con flussi in arrivo e in partenza più ampi, con una parte più ampia di popolazione residente extra-anagrafica. Questo sarebbe un aggravio per i comuni di non poco conto, anche se con future ricadute positive. Nell'ambito del 2° scenario, l'utilizzazione di liste anagrafiche comunali mi sembra un modo per valorizzare il patrimonio informativo disponibile, riducendo i costi attraverso l'invio del questionario per posta e favorendo, nello stesso tempo, l'aggiornamento preventivo e la revisione (contestuale) delle anagrafi. Viene meno quantomeno il ruolo di verifica sul campo della situazione effettiva svolto dal rilevatore nel censimento tradizionale. Appare quindi essenziale trovare una soluzione alternativa efficace! Una buona idea potrebbe essere cercare di recuperare la sottocopertura della Lista anagrafica comunale attraverso l'impiego sul campo dei rilevatori, piuttosto che il ricorso ad una stima con il metodo cattura-ricattura che non consente l'aggiornamento delle anagrafi.
2007
Discussant della III Sessione su “Strategie per l'innovazione censuaria” / Strozza, Salvatore. - (2007). (Intervento presentato al convegno Metodi e tecniche per il 15° Censimento della Popolazione tenutosi a ISTAT, Roma nel 29-30 ottobre 2007).
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