Il volume in cui il saggio è inserito raccoglie – ordinandoli in relazione ad ampie tematiche – i risultati di una serie di ricerche che i docenti del Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Università di Napoli Federico II hanno sviluppato lavorando sulle aree campane. Il saggio di Roberta Amirante sintetizza i risultati di un lavoro di ricerca sviluppato sul territorio flegreo e finanziato dal Centro di Competenza sui Beni Culturali istituito dalla Regione Campania con l’intento di raccogliere, intorno ad alcuni temi strategici, ricercatori attivi in campi diversi del sapere e nei diversi istituti di ricerca distribuiti sul territorio regionale (in particolare CNR e Dipartimenti delle 5 Università campane). Il lavoro su alcuni “luoghi” dei Campi flegrei, di cui il saggio racconta la parte più "disciplinare", è frutto di una significativa convergenza disciplinare: alla ricerca - che ha avuto una durata e un finanziamento triennale - hanno lavorato, insieme, architetti, archeologi, geologi, naturalisti. Il gruppo del DPU, guidato da Roberta Amirante, ha ripreso, rinnovandola e aggiornandola, una tradizione di studi napoletani sulla interpretazione del valore "figurale" degli elementi del paesaggio. In questo caso, al centro della descrizione e del progetto sono dei luoghi molto singolari del sistema vulcanico dei Campi flegrei: i "fondi" dei crateri e le loro "creste". Dotati di una morfologia ricorrente, questi luoghi sono stati segnati dalla loro specifica connotazione geologica che ne ha condizionato il carattere naturalistico, quello produttivo, quello insediativo, quello architettonico. La ricerca descrive e interpreta la natura e gli esiti di questi "condizionamenti" e, attraverso uno sguardo progettuale, punta a selezionare gli "elementi" che ne consentono il riconoscimento e a "trascrivere" questi elementi in una forma cartografica aggiornata. Questa trascrizione, tra l'altro, consente il confronto con gli altri tipi di lettura e di "elementarizzazione" sviluppati dai geologi, dagli archeologi, dai naturalisti (descrizioni che sono tutte confluite in un data base relazionale). Sullo sfondo vi è naturalmente un'ipotesi di valorizzazione di pezzi e parti del paesaggio campano resi irriconoscibili (e spesso "impercettibili") da brutali e massicce trasformazioni che ne hanno alterato la forma, l'uso, il significato. In questo caso le ipotesi progettuali (sviluppate anche attraverso alcune tesi di laurea) puntano a costruire, tra questi "pezzi di paesaggio" in gran parte dimenticati, un sistema di relazioni (anche, ma non solo, fisiche) che consenta di leggerli, nel loro insieme e nella loro singolarità, come una nuova “figura” significativa e “agibile” da parte delle collettività che possono ora riconoscerla dentro il complesso paesaggio flegreo.

Paesaggi di paesaggi, letture disciplinari. I Campi Flegrei tra creste e fondi / Amirante, Roberta. - STAMPA. - (2007), pp. 20-30.

Paesaggi di paesaggi, letture disciplinari. I Campi Flegrei tra creste e fondi

AMIRANTE, ROBERTA
2007

Abstract

Il volume in cui il saggio è inserito raccoglie – ordinandoli in relazione ad ampie tematiche – i risultati di una serie di ricerche che i docenti del Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Università di Napoli Federico II hanno sviluppato lavorando sulle aree campane. Il saggio di Roberta Amirante sintetizza i risultati di un lavoro di ricerca sviluppato sul territorio flegreo e finanziato dal Centro di Competenza sui Beni Culturali istituito dalla Regione Campania con l’intento di raccogliere, intorno ad alcuni temi strategici, ricercatori attivi in campi diversi del sapere e nei diversi istituti di ricerca distribuiti sul territorio regionale (in particolare CNR e Dipartimenti delle 5 Università campane). Il lavoro su alcuni “luoghi” dei Campi flegrei, di cui il saggio racconta la parte più "disciplinare", è frutto di una significativa convergenza disciplinare: alla ricerca - che ha avuto una durata e un finanziamento triennale - hanno lavorato, insieme, architetti, archeologi, geologi, naturalisti. Il gruppo del DPU, guidato da Roberta Amirante, ha ripreso, rinnovandola e aggiornandola, una tradizione di studi napoletani sulla interpretazione del valore "figurale" degli elementi del paesaggio. In questo caso, al centro della descrizione e del progetto sono dei luoghi molto singolari del sistema vulcanico dei Campi flegrei: i "fondi" dei crateri e le loro "creste". Dotati di una morfologia ricorrente, questi luoghi sono stati segnati dalla loro specifica connotazione geologica che ne ha condizionato il carattere naturalistico, quello produttivo, quello insediativo, quello architettonico. La ricerca descrive e interpreta la natura e gli esiti di questi "condizionamenti" e, attraverso uno sguardo progettuale, punta a selezionare gli "elementi" che ne consentono il riconoscimento e a "trascrivere" questi elementi in una forma cartografica aggiornata. Questa trascrizione, tra l'altro, consente il confronto con gli altri tipi di lettura e di "elementarizzazione" sviluppati dai geologi, dagli archeologi, dai naturalisti (descrizioni che sono tutte confluite in un data base relazionale). Sullo sfondo vi è naturalmente un'ipotesi di valorizzazione di pezzi e parti del paesaggio campano resi irriconoscibili (e spesso "impercettibili") da brutali e massicce trasformazioni che ne hanno alterato la forma, l'uso, il significato. In questo caso le ipotesi progettuali (sviluppate anche attraverso alcune tesi di laurea) puntano a costruire, tra questi "pezzi di paesaggio" in gran parte dimenticati, un sistema di relazioni (anche, ma non solo, fisiche) che consenta di leggerli, nel loro insieme e nella loro singolarità, come una nuova “figura” significativa e “agibile” da parte delle collettività che possono ora riconoscerla dentro il complesso paesaggio flegreo.
2007
9788860490391
Paesaggi di paesaggi, letture disciplinari. I Campi Flegrei tra creste e fondi / Amirante, Roberta. - STAMPA. - (2007), pp. 20-30.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/205704
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