Ricoeur riconosce a Patocka, noto soprattutto per la sua scomparsa nel ‘77 in seguito agli interrogatori della polizia del regime come portavoce del movimento Charta 77, non solo il suo impegno eroico alla luce di quello che egli definisce una sorta di “socratismo politico”, ma anche la statura di uno studioso di primo piano nell’ambito della corrente fenomenologica. Ricoeur è anche autore della prefazione francese ai “Saggi eretici sulla filosofia della storia”, opera del filosofo ceco pubblicata in Francia nel 1981 e di un articolo del 1990 di commento sulla sfida che il nichilismo rappresenta per lui. Dall’insieme di questa meditazione sulla storia emerge l’eresia fenomenologica di Patocka, che è quella di considerare il mondo della vita piuttosto come mondo pre-istorico che come mondo pre-scientifico. Il suo problema non è quindi la critica dell’obiettivismo come in Husserl, ma la nascita simultanea di politica, filosofia e storia nella polis greca. In tale dimensione si dispiega un’analisi esistenziale articolata originalmente secondo tre movimenti: l’accettazione della vita, la sua conservazione e il movimento della verità, che è l’esposizione della vita alla sua radicale finitudine e quindi vita nella libertà, priva di qualsiasi punto di appoggio. Questa libertà radicale trova una condizione peculiare nella situazione delle guerre mondiali del XX secolo, dove la vita è esposta alle potenze del nulla e ha una risposta nella solidarietà degli scampati alle terribili distruzioni, nella quale permane la ricerca di un senso problematicamente assunto contro le negazioni del nichilismo dogmatico. Nel convegno napoletano del 1997, promosso da chi scrive, Ricoeur, a venti anni dalla morte di Patocka, confronta filosofia della storia e fenomenologia a-soggettiva anche sulla base dei Papiers phénoménologiques, successivamente pubblicati. Fenomenologia a-soggettiva , vale a dire una fenomenologia dove il mondo non si fonda sul soggetto trascendentale, ma è piuttosto quest’ultimo ad essere fondato nel momento decisivo dell’epoché. E’ il mondo che è fondante nella sua radicale apertura ed è ad esso che l’esistenza si rapporta nei tre movimenti. Vengono in primo piano i concetti di movimento, di corporeità, di spazio, di temporalità, di comunità interumana fondata su una concezione a-soggettiva dell’esistenza. Si stabilisce così una rassomiglianza di famiglia fra autori tutti appartenenti ad una terza fase della fenomenologia, come Merleau-Ponty, Levinas e lo stesso Ricoeur, impegnati ad andare oltre Husserl e Heidegger.

Ricoeur lecteur de Patočka / Iervolino, Domenico. - STAMPA. - Studia Phaenomenologica, VII / 2007:(2007), pp. 201-217.

Ricoeur lecteur de Patočka

IERVOLINO, DOMENICO
2007

Abstract

Ricoeur riconosce a Patocka, noto soprattutto per la sua scomparsa nel ‘77 in seguito agli interrogatori della polizia del regime come portavoce del movimento Charta 77, non solo il suo impegno eroico alla luce di quello che egli definisce una sorta di “socratismo politico”, ma anche la statura di uno studioso di primo piano nell’ambito della corrente fenomenologica. Ricoeur è anche autore della prefazione francese ai “Saggi eretici sulla filosofia della storia”, opera del filosofo ceco pubblicata in Francia nel 1981 e di un articolo del 1990 di commento sulla sfida che il nichilismo rappresenta per lui. Dall’insieme di questa meditazione sulla storia emerge l’eresia fenomenologica di Patocka, che è quella di considerare il mondo della vita piuttosto come mondo pre-istorico che come mondo pre-scientifico. Il suo problema non è quindi la critica dell’obiettivismo come in Husserl, ma la nascita simultanea di politica, filosofia e storia nella polis greca. In tale dimensione si dispiega un’analisi esistenziale articolata originalmente secondo tre movimenti: l’accettazione della vita, la sua conservazione e il movimento della verità, che è l’esposizione della vita alla sua radicale finitudine e quindi vita nella libertà, priva di qualsiasi punto di appoggio. Questa libertà radicale trova una condizione peculiare nella situazione delle guerre mondiali del XX secolo, dove la vita è esposta alle potenze del nulla e ha una risposta nella solidarietà degli scampati alle terribili distruzioni, nella quale permane la ricerca di un senso problematicamente assunto contro le negazioni del nichilismo dogmatico. Nel convegno napoletano del 1997, promosso da chi scrive, Ricoeur, a venti anni dalla morte di Patocka, confronta filosofia della storia e fenomenologia a-soggettiva anche sulla base dei Papiers phénoménologiques, successivamente pubblicati. Fenomenologia a-soggettiva , vale a dire una fenomenologia dove il mondo non si fonda sul soggetto trascendentale, ma è piuttosto quest’ultimo ad essere fondato nel momento decisivo dell’epoché. E’ il mondo che è fondante nella sua radicale apertura ed è ad esso che l’esistenza si rapporta nei tre movimenti. Vengono in primo piano i concetti di movimento, di corporeità, di spazio, di temporalità, di comunità interumana fondata su una concezione a-soggettiva dell’esistenza. Si stabilisce così una rassomiglianza di famiglia fra autori tutti appartenenti ad una terza fase della fenomenologia, come Merleau-Ponty, Levinas e lo stesso Ricoeur, impegnati ad andare oltre Husserl e Heidegger.
2007
9789735016487
Ricoeur lecteur de Patočka / Iervolino, Domenico. - STAMPA. - Studia Phaenomenologica, VII / 2007:(2007), pp. 201-217.
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