Vengono svolte considerazioni e riflessioni di carattere generale sul consenso informato nel contesto di un volume interamente dedicato all’argomento, che prospetta metodologie operative di informazione e documentazione del prestato consenso in diversi ambiti della cardiologia interventistica e della cardiochirurgia. Viene, in proposito, evidenziato come il consenso in ogni ambito di trattamento rappresenti la chiave di legittimazione dell’atto sanitario, elemento doveroso non solo (e principalmente) da un punto di vista etico e deontologico, ma anche sotto l’aspetto giuridico ed in sede giurisprudenziale. Viene sottolineato come l’offerta dell’informazione rappresenta il punto nodale del problema della comunicazione tra medico e paziente e della consapevolezza di quest’ultimo agli atti diagnostici e terapeutici a lui proposti. Ciò genera il delicato problema di quale debba essere l’informazione da dare e in che quantità fornirla. Tale problema si fa ancor più delicato in riferimento ai minori, per i quali, almeno a partire dai 7-10 anni, va data informazione pur nei limiti di quanto recepibile per età e maturità. Si sottolinea, infine, come in perfetta adesione alle indicazioni del codice deontologico nazionale e alle indicazioni del CNB, non sia ravvisabile una predeterminata modalità di espressione del consenso regolata per legge stante la gamma ampissima di possibilità e tipologie informative in relazione alle singole personalità dei pazienti.
Aspetti medico-legali / Buccelli, Claudio. - STAMPA. - (2002), pp. 13-22.
Aspetti medico-legali
BUCCELLI, CLAUDIO
2002
Abstract
Vengono svolte considerazioni e riflessioni di carattere generale sul consenso informato nel contesto di un volume interamente dedicato all’argomento, che prospetta metodologie operative di informazione e documentazione del prestato consenso in diversi ambiti della cardiologia interventistica e della cardiochirurgia. Viene, in proposito, evidenziato come il consenso in ogni ambito di trattamento rappresenti la chiave di legittimazione dell’atto sanitario, elemento doveroso non solo (e principalmente) da un punto di vista etico e deontologico, ma anche sotto l’aspetto giuridico ed in sede giurisprudenziale. Viene sottolineato come l’offerta dell’informazione rappresenta il punto nodale del problema della comunicazione tra medico e paziente e della consapevolezza di quest’ultimo agli atti diagnostici e terapeutici a lui proposti. Ciò genera il delicato problema di quale debba essere l’informazione da dare e in che quantità fornirla. Tale problema si fa ancor più delicato in riferimento ai minori, per i quali, almeno a partire dai 7-10 anni, va data informazione pur nei limiti di quanto recepibile per età e maturità. Si sottolinea, infine, come in perfetta adesione alle indicazioni del codice deontologico nazionale e alle indicazioni del CNB, non sia ravvisabile una predeterminata modalità di espressione del consenso regolata per legge stante la gamma ampissima di possibilità e tipologie informative in relazione alle singole personalità dei pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.