Le prime testimonianze relative al significato teologico della croce e al suo ricorrere nel culto risalgono alla seconda metà del II sec. e ai primissimi inizi del terzo. Soprattutto nella predicazione e nella riflessione sulla Bibbia la croce viene assunta come categoria teologica esprimente il mistero salvifico della passione. Una speculazione estremamente ricca che sviluppa simbolismi desunti sia da interpretazioni dell'Antico Testamento sia dalla natura. Infatti il primo strumento esegetico per spiegare la croce come segno del mistero di salvezza è quello della tipologia biblica. L' analisi qui condotta prende in esame i testi di Ignazio, Pseudo Barnaba, Giustino, la produzione Gnostica, la produzione omiletica pasquale di Melitone di Sardi e dello Pseudo Ippolito, Ireneo, Ippolito,Tertulliano, la Traditio Apostolica, Cipriano, Clemente fino a Origene.
La croce nell'esegesi patristica del II e III secolo / Piscitelli, Teresa. - STAMPA. - 1:(2007), pp. 129-152.
La croce nell'esegesi patristica del II e III secolo
PISCITELLI, TERESA
2007
Abstract
Le prime testimonianze relative al significato teologico della croce e al suo ricorrere nel culto risalgono alla seconda metà del II sec. e ai primissimi inizi del terzo. Soprattutto nella predicazione e nella riflessione sulla Bibbia la croce viene assunta come categoria teologica esprimente il mistero salvifico della passione. Una speculazione estremamente ricca che sviluppa simbolismi desunti sia da interpretazioni dell'Antico Testamento sia dalla natura. Infatti il primo strumento esegetico per spiegare la croce come segno del mistero di salvezza è quello della tipologia biblica. L' analisi qui condotta prende in esame i testi di Ignazio, Pseudo Barnaba, Giustino, la produzione Gnostica, la produzione omiletica pasquale di Melitone di Sardi e dello Pseudo Ippolito, Ireneo, Ippolito,Tertulliano, la Traditio Apostolica, Cipriano, Clemente fino a Origene.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.