Si pubblicano 3 ripostigli inediti rinvenuti nella piana lametina. I due più antichi, chiusi all’inizio del IV sec.a.C., provengono da contrade diverse- Bosco Amatello e Gizzeria -di uno stesso insediamento che contribuiscono ad identificare con Terina per l’alta attestazione della moneta della colonia. Nel primo caso si affrontano le problematiche legate alla fisionomia del gruzzolo di tesaurizzazione per la lunga stratificazione cronologica della documentazione, cospicua e variegata, che nel trovare puntuale riscontro in altri contesti monetari locali e nell’inserirsi nelle direttrici di diffusione delle singole valute, assume il ruolo non trascurabile di fonte di informazione sui movimenti monetari dell’area e sui contatti con altre città greche. Con il gruzzolo di Gizzeria si affrontano le problematiche sollevate dalla eccezionale composizione – esclusivamente divisionali di argento e di bronzo italioti e sicelioti- che riguardano la diffusione della valuta enea in Magna Grecia nella seconda metà del V sec.a.C., i fenomeni di integrazione valutaria che coinvolgono l’ambito italiota con significative estensioni alla Sicilia orientale, l’uso e la funzione della moneta frazionaria con le implicazioni sotto il profilo della strutturazione socio-economica della comunità locale. Con il ripostiglio di Grimaldi nel distretto settentrionale gravitante intorno al Savuto e chiuso all’inizio del III sec. a.C., le problematiche si spostano all’ambito indigeno, in particolare brettio definendo, alla luce di articolati circuiti di diffusione di valute italiote sia di alto che di basso taglio, la funzione di area di “ accumulo” di beni in relazione alle potenzialità del territorio, i rapporti tra Greci e Indigeni e tra città e campagna.
Il ripostiglio di S.Eufemia Lamezia.Il ripostiglio di Gizzeria.Il ripostiglio di Grimaldi / MAGLIANO TALIERCIO, Marina. - STAMPA. - (2004), pp. 135-236.
Il ripostiglio di S.Eufemia Lamezia.Il ripostiglio di Gizzeria.Il ripostiglio di Grimaldi
MAGLIANO TALIERCIO, MARINA
2004
Abstract
Si pubblicano 3 ripostigli inediti rinvenuti nella piana lametina. I due più antichi, chiusi all’inizio del IV sec.a.C., provengono da contrade diverse- Bosco Amatello e Gizzeria -di uno stesso insediamento che contribuiscono ad identificare con Terina per l’alta attestazione della moneta della colonia. Nel primo caso si affrontano le problematiche legate alla fisionomia del gruzzolo di tesaurizzazione per la lunga stratificazione cronologica della documentazione, cospicua e variegata, che nel trovare puntuale riscontro in altri contesti monetari locali e nell’inserirsi nelle direttrici di diffusione delle singole valute, assume il ruolo non trascurabile di fonte di informazione sui movimenti monetari dell’area e sui contatti con altre città greche. Con il gruzzolo di Gizzeria si affrontano le problematiche sollevate dalla eccezionale composizione – esclusivamente divisionali di argento e di bronzo italioti e sicelioti- che riguardano la diffusione della valuta enea in Magna Grecia nella seconda metà del V sec.a.C., i fenomeni di integrazione valutaria che coinvolgono l’ambito italiota con significative estensioni alla Sicilia orientale, l’uso e la funzione della moneta frazionaria con le implicazioni sotto il profilo della strutturazione socio-economica della comunità locale. Con il ripostiglio di Grimaldi nel distretto settentrionale gravitante intorno al Savuto e chiuso all’inizio del III sec. a.C., le problematiche si spostano all’ambito indigeno, in particolare brettio definendo, alla luce di articolati circuiti di diffusione di valute italiote sia di alto che di basso taglio, la funzione di area di “ accumulo” di beni in relazione alle potenzialità del territorio, i rapporti tra Greci e Indigeni e tra città e campagna.File | Dimensione | Formato | |
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