In questo capitolo del volume viene proposta un'attenta analisi del percorso e dello status di integrazione delle comunità immigrate in Italia, sulla base di misure e indicatori che è stato possibile costruire a partire dai dati disponibili derivanti dalle fonti ufficiali e, per alcuni aspetti, da indagini campionarie ad hoc realizzate su scala nazionale o in contesti territoriali particolarmente significativi. L'analisi è stata realizzata seguendo la schematizzazione proposta da Golini, Strozza e Amato (2001) che hanno individuato quattro dimensioni generali che esprimono i principali aspetti che entrano in gioco nel processo di integrazione: A. le caratteristiche demografiche, sociali e territoriali che costituiscono i requisiti di base, in larga misura ascrivibili al capitale umano e sociale degli immigrati; B. le relazioni con la comunità di origine e con quella di accoglimento, nel tentativo di valutare la propensione alla stabilizzazione e l'interazione con la popolazione nazionale; C. l'effettivo inserimento e la piena realizzazione nel contesto scolastico e in quello lavorativo, dal momento che scuola e lavoro sono assi fondamentali per l'integrazione e per la mobilità sociale; D. le condizioni di vita e l'attiva partecipazione alla vita di tutti i giorni che testimoniano di un pieno e positivo processo di interazione con l'ambiente di accoglimento. Il ricorso ad una combinazione di tecniche di analisi multidimensionale dei dati (analisi fattoriale in componenti principali e cluster analysis gerarchico aggregativa) ha consentito di pervenire ad una sintesi dei risultati a partire da 24 comunità immigrate e una selezione di 15 indicatori elementari di integrazione. In generale, le quattro dimensioni emerse dall’analisi fattoriale sintetizzano alcune caratteristiche delle collettività straniere in termini di specificità (si pensa in particolare al primo asse) e stadio dell’immigrazione (terzo e quarto asse), ma mettono in evidenza anche aspetti specifici del processo di integrazione quali i problemi connessi alla segregazione occupazionale e le possibilità di commistione con gli autoctoni (secondo asse). In estrema sintesi si può dire che il gruppo A si caratterizza per essere costituito da collettività (quelle tunisina e marocchina) ormai stabili sul territorio italiano (elevata è la quota dei presenti da più di 10 anni) a prevalenza maschile con una struttura in parte riequilibrata a seguito dei ricongiungimenti familiari e con una distribuzione territoriale abbastanza diffusa e con una certa interazione con la comunità autoctona. Il gruppo B (composto da Albanesi, Iugoslavi, Macedoni, Cinesi, Croati, Indiani e Ghanesi), che è abbastanza simile al precedente (prevalenza maschile e una certa stabilità della presenza) con il quale si aggrega immediatamente nei passi successivi della procedura, si caratterizza soprattutto per la struttura demografica più equilibrata e la presenza di figli al seguito. Il gruppo C raccoglie collettività (quelle polacca, peruviana, ucraina, ecuadoriana, moldava e romena) a dominanza femminile in Italia di recente immigrazione per lo più per motivi di lavoro e/o con una fortissima componente illegale. Nei passaggi successivi della procedura di clustering si aggrega a tale gruppo anche quello composto dai Brasiliani e dai Russi (gruppo F) che hanno come connotato specifico il forte peso della nuzialità mista. Anche il gruppo D è a prevalenza femminile, con le due collettività che lo compongono (filippina e cingalese) stabili sul territorio e ben inserite nel mercato del lavoro, anche se fortemente segregate per settore occupazionale (si tratta di collettività che sia, per le femmine sia per i maschi, il principale comparto occupazionale è quello dei servizi alle famiglie, in particolare il lavoro domestico). Infine, il gruppo E è quello formato da comunità che nonostante la durata abbastanza lunga della presenza continuano ad avere una struttura demografica molto squilibrata con una scarsissima immigrazione femminile per lo più per ricongiungimento familiare e una quota trascurabile di figli al seguito. Il quadro che è stato possibile tracciare, per quanto circoscritto solo ad alcuni aspetti, mostra chiaramente come per ciascun gruppo, per ciascuna comunità immigrata, ci siano sempre contemporaneamente segnali positivi e altri negativi con riguardo ai processi di stabilizzazione e di riequilibrio della struttura demografica, ai problemi di segregazione occupazionale e alle possibilità/potenzialità di commistione con gli autoctoni, nonché al ruolo della donna nei processi migratori e nell’inserimento nella società di accoglimento. Ne emerge una situazione complessa, difficilmente sintetizzabile senza perderne alcuni aspetti caratteristici, che merita di essere monitorata attentamente per predisporre adeguate e mirate misure di intervento. Al riguardo, appare necessario prevedere indagini campionarie che consentano di approfondire aspetti specifici e di aggiornare periodicamente il quadro informativo.

Elementi e caratteri dell'integrazione / Strozza, Salvatore; Cibella, N.. - STAMPA. - (2006), pp. 75-162.

Elementi e caratteri dell'integrazione

STROZZA, SALVATORE;
2006

Abstract

In questo capitolo del volume viene proposta un'attenta analisi del percorso e dello status di integrazione delle comunità immigrate in Italia, sulla base di misure e indicatori che è stato possibile costruire a partire dai dati disponibili derivanti dalle fonti ufficiali e, per alcuni aspetti, da indagini campionarie ad hoc realizzate su scala nazionale o in contesti territoriali particolarmente significativi. L'analisi è stata realizzata seguendo la schematizzazione proposta da Golini, Strozza e Amato (2001) che hanno individuato quattro dimensioni generali che esprimono i principali aspetti che entrano in gioco nel processo di integrazione: A. le caratteristiche demografiche, sociali e territoriali che costituiscono i requisiti di base, in larga misura ascrivibili al capitale umano e sociale degli immigrati; B. le relazioni con la comunità di origine e con quella di accoglimento, nel tentativo di valutare la propensione alla stabilizzazione e l'interazione con la popolazione nazionale; C. l'effettivo inserimento e la piena realizzazione nel contesto scolastico e in quello lavorativo, dal momento che scuola e lavoro sono assi fondamentali per l'integrazione e per la mobilità sociale; D. le condizioni di vita e l'attiva partecipazione alla vita di tutti i giorni che testimoniano di un pieno e positivo processo di interazione con l'ambiente di accoglimento. Il ricorso ad una combinazione di tecniche di analisi multidimensionale dei dati (analisi fattoriale in componenti principali e cluster analysis gerarchico aggregativa) ha consentito di pervenire ad una sintesi dei risultati a partire da 24 comunità immigrate e una selezione di 15 indicatori elementari di integrazione. In generale, le quattro dimensioni emerse dall’analisi fattoriale sintetizzano alcune caratteristiche delle collettività straniere in termini di specificità (si pensa in particolare al primo asse) e stadio dell’immigrazione (terzo e quarto asse), ma mettono in evidenza anche aspetti specifici del processo di integrazione quali i problemi connessi alla segregazione occupazionale e le possibilità di commistione con gli autoctoni (secondo asse). In estrema sintesi si può dire che il gruppo A si caratterizza per essere costituito da collettività (quelle tunisina e marocchina) ormai stabili sul territorio italiano (elevata è la quota dei presenti da più di 10 anni) a prevalenza maschile con una struttura in parte riequilibrata a seguito dei ricongiungimenti familiari e con una distribuzione territoriale abbastanza diffusa e con una certa interazione con la comunità autoctona. Il gruppo B (composto da Albanesi, Iugoslavi, Macedoni, Cinesi, Croati, Indiani e Ghanesi), che è abbastanza simile al precedente (prevalenza maschile e una certa stabilità della presenza) con il quale si aggrega immediatamente nei passi successivi della procedura, si caratterizza soprattutto per la struttura demografica più equilibrata e la presenza di figli al seguito. Il gruppo C raccoglie collettività (quelle polacca, peruviana, ucraina, ecuadoriana, moldava e romena) a dominanza femminile in Italia di recente immigrazione per lo più per motivi di lavoro e/o con una fortissima componente illegale. Nei passaggi successivi della procedura di clustering si aggrega a tale gruppo anche quello composto dai Brasiliani e dai Russi (gruppo F) che hanno come connotato specifico il forte peso della nuzialità mista. Anche il gruppo D è a prevalenza femminile, con le due collettività che lo compongono (filippina e cingalese) stabili sul territorio e ben inserite nel mercato del lavoro, anche se fortemente segregate per settore occupazionale (si tratta di collettività che sia, per le femmine sia per i maschi, il principale comparto occupazionale è quello dei servizi alle famiglie, in particolare il lavoro domestico). Infine, il gruppo E è quello formato da comunità che nonostante la durata abbastanza lunga della presenza continuano ad avere una struttura demografica molto squilibrata con una scarsissima immigrazione femminile per lo più per ricongiungimento familiare e una quota trascurabile di figli al seguito. Il quadro che è stato possibile tracciare, per quanto circoscritto solo ad alcuni aspetti, mostra chiaramente come per ciascun gruppo, per ciascuna comunità immigrata, ci siano sempre contemporaneamente segnali positivi e altri negativi con riguardo ai processi di stabilizzazione e di riequilibrio della struttura demografica, ai problemi di segregazione occupazionale e alle possibilità/potenzialità di commistione con gli autoctoni, nonché al ruolo della donna nei processi migratori e nell’inserimento nella società di accoglimento. Ne emerge una situazione complessa, difficilmente sintetizzabile senza perderne alcuni aspetti caratteristici, che merita di essere monitorata attentamente per predisporre adeguate e mirate misure di intervento. Al riguardo, appare necessario prevedere indagini campionarie che consentano di approfondire aspetti specifici e di aggiornare periodicamente il quadro informativo.
2006
9788815109873
Elementi e caratteri dell'integrazione / Strozza, Salvatore; Cibella, N.. - STAMPA. - (2006), pp. 75-162.
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