Il lavoro esamina le relazioni tra sistemi museali e turismo, evidenziando i processi di riorganizzazione territoriale ed economica che ne derivano. Il turismo può fornire un utile contributo all’incremento degli investimenti da parte degli attori pubblici e privati nella conservazione dei beni culturali e nella produzione di attività culturali, due significativi ambiti di crescita ed occupazione. Sotto tale profilo la Campania non ha ottenuto rilevanti effetti dalle presenze turistiche legate alla fruizione delle ricchezze culturali, soprattutto nelle aree interne. In particolare, nel lavoro è stata messa in risalto la disomogeneità del patrimonio museale campano, poiché accanto a poli di assoluto rilievo, connotati da problemi di affollamento e saturazione, coesistono strutture sottovalutate, sconosciute e poco accessibili, a causa dell’isolamento geografico, della scarsa capacità organizzativa di talune amministrazioni locali e delle esigue risorse finanziarie ed umane investite. L’andamento complessivo dei flussi denota un graduale calo nella quota di mercato della Campania sul totale nazionale che va imputato alla staticità e alla rigidità dell’offerta, incentrata sui soliti grandi attrattori, carente nella gestione dei servizi aggiuntivi e adattata prevalentemente ai bisogni di fruizione del turismo organizzato e delle platee scolastiche. Appare, pertanto, indispensabile un’attività di sviluppo delle strutture museali e il potenziamento dei relativi servizi per la loro migliore fruizione da parte dei cittadini, anche con la costituzione di una rete museale regionale che superi la concezione del museo come contenitore monadico orientato all’offerta di una limitata gamma di servizi, a favore di intense connessioni con istituzioni culturali di diversa natura (piazze, chiese, teatri ecc.). Sotto questo aspetto sono state rilevate iniziative interessanti dal lato delle Autorità pubbliche, orientate alla valorizzazione non solo dei principali circuiti museali (ad esempio con l’emissione di un biglietto unico o con lo stanziamento di ingenti finanziamenti per i Grandi Attrattori), ma anche dei musei locali, o cosiddetti minori (per notorietà e numero di visitatori), che si distinguono per la loro consistente presenza sul territorio e il forte incardinamento alla realtà locale.

Il turismo museale in Campania / Sorrentini, Francesca. - STAMPA. - 4:(2004), pp. 139-162.

Il turismo museale in Campania

SORRENTINI, FRANCESCA
2004

Abstract

Il lavoro esamina le relazioni tra sistemi museali e turismo, evidenziando i processi di riorganizzazione territoriale ed economica che ne derivano. Il turismo può fornire un utile contributo all’incremento degli investimenti da parte degli attori pubblici e privati nella conservazione dei beni culturali e nella produzione di attività culturali, due significativi ambiti di crescita ed occupazione. Sotto tale profilo la Campania non ha ottenuto rilevanti effetti dalle presenze turistiche legate alla fruizione delle ricchezze culturali, soprattutto nelle aree interne. In particolare, nel lavoro è stata messa in risalto la disomogeneità del patrimonio museale campano, poiché accanto a poli di assoluto rilievo, connotati da problemi di affollamento e saturazione, coesistono strutture sottovalutate, sconosciute e poco accessibili, a causa dell’isolamento geografico, della scarsa capacità organizzativa di talune amministrazioni locali e delle esigue risorse finanziarie ed umane investite. L’andamento complessivo dei flussi denota un graduale calo nella quota di mercato della Campania sul totale nazionale che va imputato alla staticità e alla rigidità dell’offerta, incentrata sui soliti grandi attrattori, carente nella gestione dei servizi aggiuntivi e adattata prevalentemente ai bisogni di fruizione del turismo organizzato e delle platee scolastiche. Appare, pertanto, indispensabile un’attività di sviluppo delle strutture museali e il potenziamento dei relativi servizi per la loro migliore fruizione da parte dei cittadini, anche con la costituzione di una rete museale regionale che superi la concezione del museo come contenitore monadico orientato all’offerta di una limitata gamma di servizi, a favore di intense connessioni con istituzioni culturali di diversa natura (piazze, chiese, teatri ecc.). Sotto questo aspetto sono state rilevate iniziative interessanti dal lato delle Autorità pubbliche, orientate alla valorizzazione non solo dei principali circuiti museali (ad esempio con l’emissione di un biglietto unico o con lo stanziamento di ingenti finanziamenti per i Grandi Attrattori), ma anche dei musei locali, o cosiddetti minori (per notorietà e numero di visitatori), che si distinguono per la loro consistente presenza sul territorio e il forte incardinamento alla realtà locale.
2004
9780017215109
Il turismo museale in Campania / Sorrentini, Francesca. - STAMPA. - 4:(2004), pp. 139-162.
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