Lo spazio vuoto e il corpo rimosso

Il saggio, dopo aver ricostruito brevemente le rappresentazione del concetto di spazio dal paradigma scientifico che ha inaugurato la modernità fino al mondo-ambiente heideggeriano, affronta il tema della corporeità e del soggetto incarnato come l’impensato per l’esercizio speculativo. Solo con la teorizzazione della differenza tra i sessi si produce agli inizi degli anni ’90 uno spostamento essenziale dell’ordine del discorso che conduce a riconoscere alla corporeità una valenza significante, come luogo di produzione di senso non più separato dal pensiero. Brevi cenni storici e teorici riattraversano in questa nuova prospettiva la tradizione filosofica da Platone ad Hegel, introducendo il piano della differenza singolare come griglia interpretativa che reclama la trasformazione dei saperi e delle forme di trasmissione. After having briefly reconstructed the representation of the concept of space from the scientific paradigm, that inaugurated the modernity, to the heideggerian world-environment, the essay deals with the themes both of the corporeity and of the embodied subject as “the unthought” for the speculative exercise. It was only at the beginning of the nineties, that the theorization of the sexual difference provocated an essential shift to the speech order, that led to recognize a significant value to the corporeity, as place of sense production no longer parted from the thought. Starting from this new perspective, the essay quotes some essential historical and theoretic elements to rethink the philosophic tradition from Platon to Hegel, introducing the plane of singular difference as scheme of interpretation that claims the transformation both of knowledge and of its procedures of transmission.