Le imprese familiari sono talmente diffuse che è ragionevole ritenere che dall’evoluzione di questo modello di capitalismo dipende il livello di competitività del nostro Paese. Il capitalismo familiare, tuttavia, si caratterizza per un elemento di debolezza che va ad aggiungersi alle altre difficoltà, strategiche o finanziarie, che comunemente si trovano ad affrontare tutti gli altri tipi di impresa: la successione generazionale. Gli studiosi di family business sono soliti affermare che le imprese familiari hanno un elevato “tasso di mortalità”. Difatti, numerose statistiche rilevano che solo il 25% delle imprese familiari riesce a completare il passaggio dalla prima alla seconda generazione, e solamente il 15% dalla seconda alla terza. Inoltre, la maggioranza delle imprese a proprietà familiare non sopravvive oltre la terza generazione . Molte muoiono o vengono cedute. Ed è proprio in coincidenza del momento della cessione che viene posto, spesso per la prima volta, il problema della valutazione dell’impresa familiare. I motivi della cessione possono essere vari. Essa può dipendere da problemi sorti in ambito familiare, dalla consapevolezza di non poter più affrontare efficacemente la concorrenza a causa dell’ammontare degli investimenti richiesti, dal fatto che la dimensione effettiva è inferiore a quella ottimale, oppure semplicemente dalla opportunità di massimizzare il prezzo di vendita in seguito a un’offerta particolarmente vantaggiosa. Ma molto più di frequente, purtroppo, la cessione è la naturale conseguenza della incapacità di completare il passaggio generazionale. Il passaggio generazionale va adeguatamente preparato e, soprattutto, va supportato da un idoneo processo di valutazione dell’azienda, anche per dare soluzione adeguata ai diversi problemi finanziari che solitamente emergono nella gestione del processo successorio. Si pensi a quello della possibile liquidazione di alcune quote, tanto più difficile quanto più consistente è la quota di patrimonio familiare investito nell’azienda e quanto più esigue sono le disponibilità liquide necessarie allo scopo. Parimenti, la valutazione dell’impresa familiare è assolutamente indispensabile quando, nel contesto della gestione del processo di transizione generazionale, si procede ad una redistribuzione delle quote tra i soci che rimangono in azienda, nell’ipotesi di un leveraged family buyout, nel caso di un riassetto della proprietà con l’ingresso di nuovi soci familiari o dell’apertura del capitale a terzi.
I caratteri che ostacolano l'applicazione dei metodi patrimoniali e misti al Family Business / Catuogno, Simona. - STAMPA. - (2006), pp. 299-306.
I caratteri che ostacolano l'applicazione dei metodi patrimoniali e misti al Family Business
CATUOGNO, SIMONA
2006
Abstract
Le imprese familiari sono talmente diffuse che è ragionevole ritenere che dall’evoluzione di questo modello di capitalismo dipende il livello di competitività del nostro Paese. Il capitalismo familiare, tuttavia, si caratterizza per un elemento di debolezza che va ad aggiungersi alle altre difficoltà, strategiche o finanziarie, che comunemente si trovano ad affrontare tutti gli altri tipi di impresa: la successione generazionale. Gli studiosi di family business sono soliti affermare che le imprese familiari hanno un elevato “tasso di mortalità”. Difatti, numerose statistiche rilevano che solo il 25% delle imprese familiari riesce a completare il passaggio dalla prima alla seconda generazione, e solamente il 15% dalla seconda alla terza. Inoltre, la maggioranza delle imprese a proprietà familiare non sopravvive oltre la terza generazione . Molte muoiono o vengono cedute. Ed è proprio in coincidenza del momento della cessione che viene posto, spesso per la prima volta, il problema della valutazione dell’impresa familiare. I motivi della cessione possono essere vari. Essa può dipendere da problemi sorti in ambito familiare, dalla consapevolezza di non poter più affrontare efficacemente la concorrenza a causa dell’ammontare degli investimenti richiesti, dal fatto che la dimensione effettiva è inferiore a quella ottimale, oppure semplicemente dalla opportunità di massimizzare il prezzo di vendita in seguito a un’offerta particolarmente vantaggiosa. Ma molto più di frequente, purtroppo, la cessione è la naturale conseguenza della incapacità di completare il passaggio generazionale. Il passaggio generazionale va adeguatamente preparato e, soprattutto, va supportato da un idoneo processo di valutazione dell’azienda, anche per dare soluzione adeguata ai diversi problemi finanziari che solitamente emergono nella gestione del processo successorio. Si pensi a quello della possibile liquidazione di alcune quote, tanto più difficile quanto più consistente è la quota di patrimonio familiare investito nell’azienda e quanto più esigue sono le disponibilità liquide necessarie allo scopo. Parimenti, la valutazione dell’impresa familiare è assolutamente indispensabile quando, nel contesto della gestione del processo di transizione generazionale, si procede ad una redistribuzione delle quote tra i soci che rimangono in azienda, nell’ipotesi di un leveraged family buyout, nel caso di un riassetto della proprietà con l’ingresso di nuovi soci familiari o dell’apertura del capitale a terzi.File | Dimensione | Formato | |
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