A un anno dalla morte di Sandro Dal Piaz tutte le questioni sul tappeto del governo del territorio sono tragicamente accelerate nella direzione dell’aggressione spregiudicata al paesaggio, alla natura, alle preesistenze storiche e soprattutto alle reali esigenze e ai fabbisogni dei cittadini sopraffatti da una incontrastata svendita dei patrimoni e delle risorse delle comunità agli interessi e agli appetiti mai sopiti della criminalità organizzata e armata che controlla il ciclo edilizio del cemento. Ma uno scenario ancora più cupo aleggia sui popoli al principio di questo secolo. Guerre, distruzioni e genocidi ancora non soddisfano “la belva umana”, i potenti e sempre più ricchi del Pianeta che impongono un modello di società iperliberista e iper-consumista, alimentano il turbocapitalismo che piega ogni forma di democrazia anche nei paesi più saldamente strutturati per il rispetto dei diritti umani e civili. Mai come in questo tempo la disgregazione dei principi e delle leggi su cui si fonda il buon governo del territorio trova una saldatura incontrastata tra il potere politico, accademico e affaristico trasversale ai diversi schieramenti partitici, con il pieno accordo tra compagini nelle maggioranze e nelle finte opposizioni che amministrano città, regioni e l’intero paese. Stiamo assistendo all’assalto speculativo del nuovo ordine criminale che ha strumenti e tecniche per declinare i nuovi paradigmi come la difesa ambientale e della natura, il consumo di suolo zero, il costruire sul costruito per non sprecare altra risorsa naturale, il recupero prudente delle preesistenze, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il riequilibrio regionale e del carico insediativo, la valutazione della sostenibilità ambientale all’impatto antropico. Tutti nuovi paradigmi che sono utilizzati, invece, come maschera, come paravento, della più cinica speculazione edilizia battezzata come rigenerazione urbana.
L'intramontabile lezione di un profeta illuminato nella terra del cemento / Buondonno, Emma. - 1:(2025), pp. 50-60.
L'intramontabile lezione di un profeta illuminato nella terra del cemento.
BUONDONNO, EMMA
2025
Abstract
A un anno dalla morte di Sandro Dal Piaz tutte le questioni sul tappeto del governo del territorio sono tragicamente accelerate nella direzione dell’aggressione spregiudicata al paesaggio, alla natura, alle preesistenze storiche e soprattutto alle reali esigenze e ai fabbisogni dei cittadini sopraffatti da una incontrastata svendita dei patrimoni e delle risorse delle comunità agli interessi e agli appetiti mai sopiti della criminalità organizzata e armata che controlla il ciclo edilizio del cemento. Ma uno scenario ancora più cupo aleggia sui popoli al principio di questo secolo. Guerre, distruzioni e genocidi ancora non soddisfano “la belva umana”, i potenti e sempre più ricchi del Pianeta che impongono un modello di società iperliberista e iper-consumista, alimentano il turbocapitalismo che piega ogni forma di democrazia anche nei paesi più saldamente strutturati per il rispetto dei diritti umani e civili. Mai come in questo tempo la disgregazione dei principi e delle leggi su cui si fonda il buon governo del territorio trova una saldatura incontrastata tra il potere politico, accademico e affaristico trasversale ai diversi schieramenti partitici, con il pieno accordo tra compagini nelle maggioranze e nelle finte opposizioni che amministrano città, regioni e l’intero paese. Stiamo assistendo all’assalto speculativo del nuovo ordine criminale che ha strumenti e tecniche per declinare i nuovi paradigmi come la difesa ambientale e della natura, il consumo di suolo zero, il costruire sul costruito per non sprecare altra risorsa naturale, il recupero prudente delle preesistenze, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il riequilibrio regionale e del carico insediativo, la valutazione della sostenibilità ambientale all’impatto antropico. Tutti nuovi paradigmi che sono utilizzati, invece, come maschera, come paravento, della più cinica speculazione edilizia battezzata come rigenerazione urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


