Il contributo si propone di indagare il ruolo sempre più significativo dell'intelligenza artificiale (IA) nell'ambito del design e della rappresentazione di ambientazioni per l’industria dell’intrattenimento, con un focus specifico sulla creazione/generazione di concept art raffiguranti scenari in rovina, distopici e post-apocalittici. Il genere distopico, caratterizzato da visioni apocalittiche del futuro e/o ambientazioni decadenti, si è affermato come uno dei più popolari, pervasivi e influenti della nostra epoca, facendo registrare un numero considerevole di produzioni sia cinematografiche che videoludiche, specialmente dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. L’immaginario del catastrofico e del fantascientifico provoca al contempo angoscia e fascinazione, terrore e attrazione, sentimenti contrastanti assimilabili ad una forma contemporanea di sublime. Il mondo è diventato science-fictional e la fantascienza in generale non è più soltanto un genere ma piuttosto una modalità per immaginare gli orizzonti della possibilità (Csicsery-Ronay, Jr., 2008) che prendono forma nelle visioni dei concept artist. Oggi, applicativi come Midjourney e Stable Diffusion - basati su algoritmi di deep learning quali i modelli di diffusione e le GANs – consentono di generare immagini in una manciata di secondi a partire da prompt testuali e/o visuali; diventa così inevitabile riflettere sull’impatto che la diffusione capillare di tali tecnologie avrà nel settore del visual development per l’industria dell’intrattenimento. Mettendo da parte in questa sede il dibattito sull’etica dell’AI Art, si tenta dunque di esplorare le potenzialità dell'intelligenza artificiale nella creazione concept art, intesa come catalizzatore di idee e di nuove modalità di espressione artistica per plasmare ambientazioni e scenari distopici. La ricerca si basa sulla premessa che l'IA possa non solo assistere, ma anche arricchire, potenziare e velocizzare il processo creativo di questi artisti, fornendo nuove prospettive e strumenti. In particolare, la capacità dell'IA di apprendere da vasti dataset di immagini e proporre varianti pressocché infinite della stessa idea può offrire ispirazioni e risorse visive illimitate agli artisti con il risultato – a tratti paradossale – di espandere i confini dell’immaginazione umana. In questo senso, l’IA suggerisce una serie di possibilità, ma è sempre l’occhio umano a selezionare, a integrare, a ricomporre. Ci si interroga quindi sul ruolo dell'artista nel dirigere e controllare il processo creativo, evidenziando la necessità di bilanciare l'automazione con l'espressione individuale, la potenza di calcolo e gli algoritmi con l’insostituibile gesto umano a supervisione del complesso iter creativo: si tratta di aspetti cruciali nell'evoluzione dell'arte digitale e della concept art nell’era dell’intelligenza artificiale, un’era in cui, in una danza sinergica tra l’umano e il digitale, la creatività può assumere nuove accezioni.

Presagio, rovine e visioni distopiche: l’IA come catalizzatore dell’immaginazione nella concept art per l’industria cinematografica e videoludica / Ansaldi, Barbara. - (2024).

Presagio, rovine e visioni distopiche: l’IA come catalizzatore dell’immaginazione nella concept art per l’industria cinematografica e videoludica

Barbara Ansaldi
2024

Abstract

Il contributo si propone di indagare il ruolo sempre più significativo dell'intelligenza artificiale (IA) nell'ambito del design e della rappresentazione di ambientazioni per l’industria dell’intrattenimento, con un focus specifico sulla creazione/generazione di concept art raffiguranti scenari in rovina, distopici e post-apocalittici. Il genere distopico, caratterizzato da visioni apocalittiche del futuro e/o ambientazioni decadenti, si è affermato come uno dei più popolari, pervasivi e influenti della nostra epoca, facendo registrare un numero considerevole di produzioni sia cinematografiche che videoludiche, specialmente dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. L’immaginario del catastrofico e del fantascientifico provoca al contempo angoscia e fascinazione, terrore e attrazione, sentimenti contrastanti assimilabili ad una forma contemporanea di sublime. Il mondo è diventato science-fictional e la fantascienza in generale non è più soltanto un genere ma piuttosto una modalità per immaginare gli orizzonti della possibilità (Csicsery-Ronay, Jr., 2008) che prendono forma nelle visioni dei concept artist. Oggi, applicativi come Midjourney e Stable Diffusion - basati su algoritmi di deep learning quali i modelli di diffusione e le GANs – consentono di generare immagini in una manciata di secondi a partire da prompt testuali e/o visuali; diventa così inevitabile riflettere sull’impatto che la diffusione capillare di tali tecnologie avrà nel settore del visual development per l’industria dell’intrattenimento. Mettendo da parte in questa sede il dibattito sull’etica dell’AI Art, si tenta dunque di esplorare le potenzialità dell'intelligenza artificiale nella creazione concept art, intesa come catalizzatore di idee e di nuove modalità di espressione artistica per plasmare ambientazioni e scenari distopici. La ricerca si basa sulla premessa che l'IA possa non solo assistere, ma anche arricchire, potenziare e velocizzare il processo creativo di questi artisti, fornendo nuove prospettive e strumenti. In particolare, la capacità dell'IA di apprendere da vasti dataset di immagini e proporre varianti pressocché infinite della stessa idea può offrire ispirazioni e risorse visive illimitate agli artisti con il risultato – a tratti paradossale – di espandere i confini dell’immaginazione umana. In questo senso, l’IA suggerisce una serie di possibilità, ma è sempre l’occhio umano a selezionare, a integrare, a ricomporre. Ci si interroga quindi sul ruolo dell'artista nel dirigere e controllare il processo creativo, evidenziando la necessità di bilanciare l'automazione con l'espressione individuale, la potenza di calcolo e gli algoritmi con l’insostituibile gesto umano a supervisione del complesso iter creativo: si tratta di aspetti cruciali nell'evoluzione dell'arte digitale e della concept art nell’era dell’intelligenza artificiale, un’era in cui, in una danza sinergica tra l’umano e il digitale, la creatività può assumere nuove accezioni.
2024
Presagio, rovine e visioni distopiche: l’IA come catalizzatore dell’immaginazione nella concept art per l’industria cinematografica e videoludica / Ansaldi, Barbara. - (2024).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/1005220
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