Il contributo propone una riflessione sulle forme e le fonti del potere che emergono dal Decameron e che sorreggono la sua esperienza politica. Nella caotica e conflittuale realtà socio-politica trecentesca, la costruzione armonica della brigata riflette un sistema narrativo e ideologico, che mira non solo alla rifondazione di un ordine giuridico basato sul diritto naturale, ma anche alla formulazione di un valido e attuabile modello politico, improntato sulla riscoperta delle virtutes classiche e alternativo alla decadenza e alla tirannide contemporanea. Il principio fondamentale, che ispirerebbe l’ordine socio-politico sotteso alla raccolta, ha radici classiche e sembra risiedere nel macro-concetto di derivazione platonica dell’organicismo. Instaurando l’identificazione metaforica tra il corpo umano e lo Stato, esso rappresenterebbe un decisivo paradigma di una comunità analoga alla brigata, concepita in funzione del raggiungimento permanente dell’unità e orientata verso l’unico fine del bene comune. Tale concetto, da un lato motiva la prudente scelta del ritorno a Firenze della compagnia, dall’altro rivela la modernità di Boccaccio in estremo contatto con il recupero della tradizione classica : una prospettiva che prelude in maniera innovativa a istanze umanistiche, rivolgendosi alle qualità e alle virtù di chi governa, più che a faziose forme di potere fragili e contingenti.
La brigata tra virtù e conflitto. Alcune considerazioni sull’esperienza politica del Decameron / DE VITA, Giovanni. - In: STUDI RINASCIMENTALI. - ISSN 1724-6164. - XX:(2022), pp. 15-30.
La brigata tra virtù e conflitto. Alcune considerazioni sull’esperienza politica del Decameron
Giovanni De Vita
2022
Abstract
Il contributo propone una riflessione sulle forme e le fonti del potere che emergono dal Decameron e che sorreggono la sua esperienza politica. Nella caotica e conflittuale realtà socio-politica trecentesca, la costruzione armonica della brigata riflette un sistema narrativo e ideologico, che mira non solo alla rifondazione di un ordine giuridico basato sul diritto naturale, ma anche alla formulazione di un valido e attuabile modello politico, improntato sulla riscoperta delle virtutes classiche e alternativo alla decadenza e alla tirannide contemporanea. Il principio fondamentale, che ispirerebbe l’ordine socio-politico sotteso alla raccolta, ha radici classiche e sembra risiedere nel macro-concetto di derivazione platonica dell’organicismo. Instaurando l’identificazione metaforica tra il corpo umano e lo Stato, esso rappresenterebbe un decisivo paradigma di una comunità analoga alla brigata, concepita in funzione del raggiungimento permanente dell’unità e orientata verso l’unico fine del bene comune. Tale concetto, da un lato motiva la prudente scelta del ritorno a Firenze della compagnia, dall’altro rivela la modernità di Boccaccio in estremo contatto con il recupero della tradizione classica : una prospettiva che prelude in maniera innovativa a istanze umanistiche, rivolgendosi alle qualità e alle virtù di chi governa, più che a faziose forme di potere fragili e contingenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


