Il contributo prova a contribuire al dibattito sulle valutazioni all’interno degli strumenti di partecipazione attraverso il caso studio del processo di urbanistica partecipata del PUC di Camposano. Nella co-valutazione i 17 Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 rappresentano le tematizzazioni in cui canalizzare le proposte scaturite dal processo partecipativo e monitorare il perseguimento dello sviluppo sostenibile in termini trasversali e multidimensionali, facendo combaciare le aspirazioni della comunità ai relativi targets dell’Agenda. L’obiettivo di tale sperimentazione è duplice: territorializzare, attraverso le aspirazioni della comunità, lo sviluppo sostenibile del territorio e sviluppare una metodologia in grado di far emergere, attraverso il paradigma dello sviluppo sostenibile dell’Agenda, la concezione del territorio come bene comune. Per fare ciò i risultati della covalutazione sono messi in tensione con i targets dell’Agenda per un bilancio di autosufficienza territoriale. Attraverso una specifica metodologia viene verificata la distanza dai targets attraverso la costruzione di indicatori che provano a mettere in discussione la città ipertrofica per immaginare alter-urbanizzazioni non preordinate alle leggi tecnologiche o economiche, ma a scelte politiche collettive in cui la forma dell’urbanizzazione segua le differenziazioni delle soluzioni d’infrastrutturazione coltivate all’interno di cornici olistiche di sviluppo territoriale attraverso la gestione equilibrata delle risorse e l’attenzione alla dimensione ecologica . In questa prospettiva le co-valutazioni, all’interno degli strumenti di pianificazione e partecipazione, possono rappresentare sia uno strumento di apprendimento delle aspirazioni della comunità, sia una pratica di costruzione di una comunità in grado di ponderare, anche con il supporto di strumenti quali-quantitativi, uno sviluppo basato sulla costruzione di un paesaggio locale coerente nelle sue vocazioni potenziali, all’uso collettivo con valenza sociale dello spazio aperto e la sua valorizzazione ecologica e produttiva, sfruttando la prossimità come opportunità per uno sviluppo economico che prova a ripartire dalle risorse presenti, dalla sostenibilità ambientale, dal tentativo di coniugare benessere sociale ed economico con la qualità della vita.
Co-valutare il territorio come bene comune. Un modello di valutazione della sostenibilità costruito dalla comunità / Fierro, Nicola; Fatigati, Luisa; Esposito De Vita, Gabriella. - Strumenti di governo del valore dei suoli, per un progetto equo e non-estrattivo(2023), pp. 88-92. (Intervento presentato al convegno Transizioni, Giustizia Spaziale e Progetto di Territorio tenutosi a Cagliari nel 15-16 Giugno 2023).
Co-valutare il territorio come bene comune. Un modello di valutazione della sostenibilità costruito dalla comunità.
Fierro Nicola;
2023
Abstract
Il contributo prova a contribuire al dibattito sulle valutazioni all’interno degli strumenti di partecipazione attraverso il caso studio del processo di urbanistica partecipata del PUC di Camposano. Nella co-valutazione i 17 Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 rappresentano le tematizzazioni in cui canalizzare le proposte scaturite dal processo partecipativo e monitorare il perseguimento dello sviluppo sostenibile in termini trasversali e multidimensionali, facendo combaciare le aspirazioni della comunità ai relativi targets dell’Agenda. L’obiettivo di tale sperimentazione è duplice: territorializzare, attraverso le aspirazioni della comunità, lo sviluppo sostenibile del territorio e sviluppare una metodologia in grado di far emergere, attraverso il paradigma dello sviluppo sostenibile dell’Agenda, la concezione del territorio come bene comune. Per fare ciò i risultati della covalutazione sono messi in tensione con i targets dell’Agenda per un bilancio di autosufficienza territoriale. Attraverso una specifica metodologia viene verificata la distanza dai targets attraverso la costruzione di indicatori che provano a mettere in discussione la città ipertrofica per immaginare alter-urbanizzazioni non preordinate alle leggi tecnologiche o economiche, ma a scelte politiche collettive in cui la forma dell’urbanizzazione segua le differenziazioni delle soluzioni d’infrastrutturazione coltivate all’interno di cornici olistiche di sviluppo territoriale attraverso la gestione equilibrata delle risorse e l’attenzione alla dimensione ecologica . In questa prospettiva le co-valutazioni, all’interno degli strumenti di pianificazione e partecipazione, possono rappresentare sia uno strumento di apprendimento delle aspirazioni della comunità, sia una pratica di costruzione di una comunità in grado di ponderare, anche con il supporto di strumenti quali-quantitativi, uno sviluppo basato sulla costruzione di un paesaggio locale coerente nelle sue vocazioni potenziali, all’uso collettivo con valenza sociale dello spazio aperto e la sua valorizzazione ecologica e produttiva, sfruttando la prossimità come opportunità per uno sviluppo economico che prova a ripartire dalle risorse presenti, dalla sostenibilità ambientale, dal tentativo di coniugare benessere sociale ed economico con la qualità della vita.File | Dimensione | Formato | |
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Co-valutare il territorio come bene comune. Un modello di valutazione della sostenibilità costruito dalla comunità_Atti_XXV_Conferenza_SIU_Cagliari.pdf
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