The theme of the Italian ‘paths’relaunched by the pandemic has highlighted the need for a reconnaissance and enhancement of the itineraries of the South. The research extends the brand of the ‘Path of the Gods’on the Amalfi coast, already a Unesco Cultural Heritage, to the multitude of little-known ‘Paths of the Gods that furrow the entire Sorrento peninsula, from Vietri to Punta della Campanella. The evocative force of the case study clarifies methodologies that can be exported to similar geographic contexts, based on the identification of the ‘Gods’gates’, or those urban, rural, often marginal places to be discovered, united by constituting interchange ‘nodes’between vehicular traffic and trail. Architectural experiments supported by a wayfinding approach highlight the potential structure and systemic perception between some of these territorial ‘hubs’. The ‘Gods’gates’can prefigure a new system of widespread centrality of this Mediterranean landscape: an extraordinary potential for the incentive of slow, alternative and sustainabletourism, but also unifying places, symbolically representative of the inseparable relationships between urban and rural, between ancient and contemporary worlds of communities. Il tema dei “cammini” italiani rilanciato dalla pandemia ha evidenziato la necessità di una ricognizione e valorizzazione degli itinerari del Sud. La ricerca estende il brand del “Sentiero degli Dei” sulla costiera amalfitana, già Patrimonio Culturale Unesco, alla moltitudine di “Sentieri degli Dei” poco conosciuti che solcano l’intera penisola sorrentina, da Vietri a Punta della Campanella. La forza evocativa del caso studio chiarisce metodologie esportabili in analoghi contesti geografici, fondate sull’individuazione delle “Porte degli Dei”, ovvero di quei luoghi urbani, rurali, spesso marginali e da scoprire, accomunati dal costituire “nodi” di interscambio tra viabilità carrabile e sentieristica. Sperimentazioni architettoniche supportate da un approccio wayfinding evidenziano la potenziale struttura e percezione sistemica tra alcuni di questi “hub” territoriali. Le “Porte degli Dei” possono prefigurare un nuovo sistema di centralità diffuse di questo paesaggio mediterraneo: uno straordinario potenziale per l’incentivazione di un turismo lento, alternativo e sostenibile, ma anche luoghi aggreganti, simbolicamente rappresentativi delle inscindibili relazioni tra urbano e rurale, tra mondi antichi e contemporanei delle comunità. Come citare: PaganoL., & Di CostanzoM. L. (2024). Gods’ Gates. Un approccio metodologico ai cammini del Sud. BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini, 24(1), 63-86. https://doi.org/10.6093/2284-4732/11454

Gods’ Gates. Un approccio metodologico ai cammini del Sud / Pagano, Lilia; DI COSTANZO, MARIA LUCIA. - In: BDC. - ISSN 2284-4732. - 24:1(2024), pp. 63-85. [10.6093/2284-4732/11454]

Gods’ Gates. Un approccio metodologico ai cammini del Sud

Lilia Pagano
;
Maria Lucia Di Costanzo
2024

Abstract

The theme of the Italian ‘paths’relaunched by the pandemic has highlighted the need for a reconnaissance and enhancement of the itineraries of the South. The research extends the brand of the ‘Path of the Gods’on the Amalfi coast, already a Unesco Cultural Heritage, to the multitude of little-known ‘Paths of the Gods that furrow the entire Sorrento peninsula, from Vietri to Punta della Campanella. The evocative force of the case study clarifies methodologies that can be exported to similar geographic contexts, based on the identification of the ‘Gods’gates’, or those urban, rural, often marginal places to be discovered, united by constituting interchange ‘nodes’between vehicular traffic and trail. Architectural experiments supported by a wayfinding approach highlight the potential structure and systemic perception between some of these territorial ‘hubs’. The ‘Gods’gates’can prefigure a new system of widespread centrality of this Mediterranean landscape: an extraordinary potential for the incentive of slow, alternative and sustainabletourism, but also unifying places, symbolically representative of the inseparable relationships between urban and rural, between ancient and contemporary worlds of communities. Il tema dei “cammini” italiani rilanciato dalla pandemia ha evidenziato la necessità di una ricognizione e valorizzazione degli itinerari del Sud. La ricerca estende il brand del “Sentiero degli Dei” sulla costiera amalfitana, già Patrimonio Culturale Unesco, alla moltitudine di “Sentieri degli Dei” poco conosciuti che solcano l’intera penisola sorrentina, da Vietri a Punta della Campanella. La forza evocativa del caso studio chiarisce metodologie esportabili in analoghi contesti geografici, fondate sull’individuazione delle “Porte degli Dei”, ovvero di quei luoghi urbani, rurali, spesso marginali e da scoprire, accomunati dal costituire “nodi” di interscambio tra viabilità carrabile e sentieristica. Sperimentazioni architettoniche supportate da un approccio wayfinding evidenziano la potenziale struttura e percezione sistemica tra alcuni di questi “hub” territoriali. Le “Porte degli Dei” possono prefigurare un nuovo sistema di centralità diffuse di questo paesaggio mediterraneo: uno straordinario potenziale per l’incentivazione di un turismo lento, alternativo e sostenibile, ma anche luoghi aggreganti, simbolicamente rappresentativi delle inscindibili relazioni tra urbano e rurale, tra mondi antichi e contemporanei delle comunità. Come citare: PaganoL., & Di CostanzoM. L. (2024). Gods’ Gates. Un approccio metodologico ai cammini del Sud. BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini, 24(1), 63-86. https://doi.org/10.6093/2284-4732/11454
2024
BDC
Gods’ Gates. Un approccio metodologico ai cammini del Sud / Pagano, Lilia; DI COSTANZO, MARIA LUCIA. - In: BDC. - ISSN 2284-4732. - 24:1(2024), pp. 63-85. [10.6093/2284-4732/11454]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/991729
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