Nel 2019 molti avevano celebrato il livello di affluenza del quasi 50,66% – la più alta partecipazione dell’Unione a 27 – come un possibile cambio di rotta del trend europeo. L’ipotesi era che la Brexit, la crisi migratoria e il Covid avessero costretto gli elettori a prendere atto dell’impatto che l’Unione Europea esercita sulla vita dei cittadini dei paesi membri; e dei vantaggi del farne parte (Coi, 2024). Nella rubrica che scrivemmo a suo tempo parlammo di un possibile paradigm shift relativamente alle elezioni europee come elezioni di second’ordine (De Rosa e Reda, 2019). Nel 2024, con le tante crisi internazionali alle porte dell’Europa, non c’è stato un nuovo incoraggiante sorpasso nei dati di partecipazione al voto (Fig. 1), ma non si è visto nemmeno il temuto assenteismo, anzi la partecipazione al voto complessiva è migliorata di alcuni decimi percentuali rispetto al 2019 (50,74%). Un dato per ora poco significativo che, tuttavia, potrebbe essere un indicatore di controtendenza rispetto alla politica nazionale, dove i livelli di sfiducia e instabilità si traducono spesso nell’aumento dell’assenteismo e si riflettono anche nella partecipazione al voto europeo. Peggioramenti si registrano in Grecia, Spagna, Italia con una varianza interna significativa. Esula dallo scopo di questa rubrica l’obiettivo di identificare le determinanti del non voto (si rimanda a tal proposito alla rubrica di Paolo Natale in questo numero), ma una considerazione andrebbe fatta sulla tendenza a «nazionalizzare» il voto europeo spostando su questo gli stessi conflitti e le stesse modalità di campaigning delle elezioni politiche nazionali, con un trasferimento di salienza rispetto a temi e candidati che potrebbe non incentivare la partecipazione.
Europee 2024. Piccoli indizi che non fanno una prova / DE ROSA, Rosanna; Reda, Valentina. - In: COMUNICAZIONE POLITICA. - ISSN 1594-6061. - III:3(2024), pp. 435-446. [10.3270/115250]
Europee 2024. Piccoli indizi che non fanno una prova
Rosanna De Rosa
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;Valentina RedaSecondo
Writing – Original Draft Preparation
2024
Abstract
Nel 2019 molti avevano celebrato il livello di affluenza del quasi 50,66% – la più alta partecipazione dell’Unione a 27 – come un possibile cambio di rotta del trend europeo. L’ipotesi era che la Brexit, la crisi migratoria e il Covid avessero costretto gli elettori a prendere atto dell’impatto che l’Unione Europea esercita sulla vita dei cittadini dei paesi membri; e dei vantaggi del farne parte (Coi, 2024). Nella rubrica che scrivemmo a suo tempo parlammo di un possibile paradigm shift relativamente alle elezioni europee come elezioni di second’ordine (De Rosa e Reda, 2019). Nel 2024, con le tante crisi internazionali alle porte dell’Europa, non c’è stato un nuovo incoraggiante sorpasso nei dati di partecipazione al voto (Fig. 1), ma non si è visto nemmeno il temuto assenteismo, anzi la partecipazione al voto complessiva è migliorata di alcuni decimi percentuali rispetto al 2019 (50,74%). Un dato per ora poco significativo che, tuttavia, potrebbe essere un indicatore di controtendenza rispetto alla politica nazionale, dove i livelli di sfiducia e instabilità si traducono spesso nell’aumento dell’assenteismo e si riflettono anche nella partecipazione al voto europeo. Peggioramenti si registrano in Grecia, Spagna, Italia con una varianza interna significativa. Esula dallo scopo di questa rubrica l’obiettivo di identificare le determinanti del non voto (si rimanda a tal proposito alla rubrica di Paolo Natale in questo numero), ma una considerazione andrebbe fatta sulla tendenza a «nazionalizzare» il voto europeo spostando su questo gli stessi conflitti e le stesse modalità di campaigning delle elezioni politiche nazionali, con un trasferimento di salienza rispetto a temi e candidati che potrebbe non incentivare la partecipazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
1594-6061-42380-7.pdf
embargo fino al 01/12/2025
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
818.49 kB
Formato
Adobe PDF
|
818.49 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.