La lussazione è una delle complicanze più comuni dell’intervento di artroprotesi totale di anca ed è spesso legata ad instabilità dell’impianto. Si distinguono un’instabilità precoce e una tardiva, ed ambedue possono presentarsi come evento singolo o come lussazione recidivante. L’eziologia dell’instabilità dell’anca è spesso multifattoriale. I fattori di rischio locali includono malposizionamento dei componenti, impingement intraprotesico o protesi-osso, insufficienza anatomica e/o funzionale dei tessuti molli periarticolari e usura della componente acetabolare. Occorre anche considerare fattori di carattere generale, quali deterioramento dello stato cognitivo, patologia neuro-muscolare e lassità capsulo-legamentosa generalizzata. Se la lussazione si verifica precocemente dopo l’intervento a causa di un trauma unico efficiente, la riduzione chiusa è seguita da alto tasso di successo. Se invece la lussazione si verifica in assenza di trauma efficiente oppure assume carattere recidivante, si determina il quadro dell’instabilità protesica ed è spesso necessario l’intervento chirurgico. La soluzione chirurgica deve prevedere l’accurata valutazione pre-operatoria della posizione dei componenti protesici e di eventuali fattori di rischio associati e consiste nella revisione di uno o più componenti dell’impianto associata al bilanciamento dei tessuti molli. Come misura integrativa, può essere utile utilizzare componenti a doppia mobilità, mentre l’uso di componenti vincolati è gravato da alto tasso di fallimenti.
Percorso Clinico Diagnostico Terapeutico Dopo La Prima Lussazione Di Un’artroprotesi Totale D’anca / Mariconda, M.; Rizzo, M.; Balato, G.; Meccariello, A.. - In: GIORNALE ITALIANO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA. - ISSN 0390-0134. - Supplemento 1:44(2018), pp. 102-106.
Percorso Clinico Diagnostico Terapeutico Dopo La Prima Lussazione Di Un’artroprotesi Totale D’anca
M. Mariconda;M. Rizzo
;G. Balato;A. Meccariello
2018
Abstract
La lussazione è una delle complicanze più comuni dell’intervento di artroprotesi totale di anca ed è spesso legata ad instabilità dell’impianto. Si distinguono un’instabilità precoce e una tardiva, ed ambedue possono presentarsi come evento singolo o come lussazione recidivante. L’eziologia dell’instabilità dell’anca è spesso multifattoriale. I fattori di rischio locali includono malposizionamento dei componenti, impingement intraprotesico o protesi-osso, insufficienza anatomica e/o funzionale dei tessuti molli periarticolari e usura della componente acetabolare. Occorre anche considerare fattori di carattere generale, quali deterioramento dello stato cognitivo, patologia neuro-muscolare e lassità capsulo-legamentosa generalizzata. Se la lussazione si verifica precocemente dopo l’intervento a causa di un trauma unico efficiente, la riduzione chiusa è seguita da alto tasso di successo. Se invece la lussazione si verifica in assenza di trauma efficiente oppure assume carattere recidivante, si determina il quadro dell’instabilità protesica ed è spesso necessario l’intervento chirurgico. La soluzione chirurgica deve prevedere l’accurata valutazione pre-operatoria della posizione dei componenti protesici e di eventuali fattori di rischio associati e consiste nella revisione di uno o più componenti dell’impianto associata al bilanciamento dei tessuti molli. Come misura integrativa, può essere utile utilizzare componenti a doppia mobilità, mentre l’uso di componenti vincolati è gravato da alto tasso di fallimenti.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Mariconda,2018_GIOT.pdf
accesso aperto
Licenza:
Non specificato
Dimensione
154 kB
Formato
Adobe PDF
|
154 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


