Il progressivo trattamento della “cultural heritage” come “a human rights issue” ha contribuito negli ultimi anni ad implementare il simbolismo collegato al patrimonio culturale e ha stimolato nella giurisprudenza nazionale interpretazioni fortemente idealizzanti, di “carattere identitario”, che spesso collocano i giudici in posizioni di sostanziale retroguardia rispetto all’internazionalismo “umanitario” che traspare negli atti e documenti internazionali. Questa divaricazione è ampiamente visibile nel più recente contezioso giudiziario in materia di circolazione/restituzione di beni culturali. L’esame della giurisprudenza municipale mostra anche negli Stati Uniti, che resta il più grande mercato dell’arte mondiale, la difficoltà del potere giudiziario di individuare soluzioni ritenute eque, perfino laddove i giudici applicano le tradizionali norme di conflitto, basate sul diritto internazionale privato, le quali non sempre conducono a risultati apprezzabili per le comunità dalle quali provengono i beni acquisiti illegittimamente e/o per gli originari proprietari ai quali gli stessi sono stati sottratti. Il tema delle restituzioni, specie se collegato alle requisizioni operate dai regimi nazifascisti alle vittime della Shoah, è uno dei settori della cultural property dove emerge con estrema nettezza il contrasto tra le regole morali e quelle legali ed è più difficile individuare punti di equilibrio tra le posizioni di soggetti che spesso si trovano ad essere lesi nei loro potenziali diritti in modo egualmente incolpevole. Per prevenire le problematiche inerenti alla circolazione della cultural property è senza dubbio necessario lavorare ad una più forte omogeneità regolamentare, la quale può essere perseguita non soltanto per mezzo di adeguate riforme legislative, ma anche per il tramite di organismi sovranazionali di stampo giudiziario, come un Tribunale internazionale per i beni culturali.
I conflitti proprietari in materia di cultural property tra valori identitari e nuove tendenze giudiziarie / Aveta, Raffaele. - In: COMPARAZIONE E DIRITTO CIVILE. - ISSN 2704-8179. - III(2024), pp. 707-743.
I conflitti proprietari in materia di cultural property tra valori identitari e nuove tendenze giudiziarie
raffaele aveta
2024
Abstract
Il progressivo trattamento della “cultural heritage” come “a human rights issue” ha contribuito negli ultimi anni ad implementare il simbolismo collegato al patrimonio culturale e ha stimolato nella giurisprudenza nazionale interpretazioni fortemente idealizzanti, di “carattere identitario”, che spesso collocano i giudici in posizioni di sostanziale retroguardia rispetto all’internazionalismo “umanitario” che traspare negli atti e documenti internazionali. Questa divaricazione è ampiamente visibile nel più recente contezioso giudiziario in materia di circolazione/restituzione di beni culturali. L’esame della giurisprudenza municipale mostra anche negli Stati Uniti, che resta il più grande mercato dell’arte mondiale, la difficoltà del potere giudiziario di individuare soluzioni ritenute eque, perfino laddove i giudici applicano le tradizionali norme di conflitto, basate sul diritto internazionale privato, le quali non sempre conducono a risultati apprezzabili per le comunità dalle quali provengono i beni acquisiti illegittimamente e/o per gli originari proprietari ai quali gli stessi sono stati sottratti. Il tema delle restituzioni, specie se collegato alle requisizioni operate dai regimi nazifascisti alle vittime della Shoah, è uno dei settori della cultural property dove emerge con estrema nettezza il contrasto tra le regole morali e quelle legali ed è più difficile individuare punti di equilibrio tra le posizioni di soggetti che spesso si trovano ad essere lesi nei loro potenziali diritti in modo egualmente incolpevole. Per prevenire le problematiche inerenti alla circolazione della cultural property è senza dubbio necessario lavorare ad una più forte omogeneità regolamentare, la quale può essere perseguita non soltanto per mezzo di adeguate riforme legislative, ma anche per il tramite di organismi sovranazionali di stampo giudiziario, come un Tribunale internazionale per i beni culturali.| File | Dimensione | Formato | |
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