La questione digitale, che contempla riflessioni su repertori di pratiche, tecniche, linguaggi, strumenti e rappresentazioni, trova spazio nel dibattito sociologico a partire dagli anni ‘90 del Novecento guadagnando centralità anche nella letteratura scientifica interessata all’analisi dell’azione collettiva. Questo volume traccia e ricostruisce le espressioni digitali dei movimenti sociali adottando come studio di caso il trentennale movimento No Tav, partendo dalla comprensione della Rete intesa come una innovazione che riconfigura le tecnologie e i processi mediali. Riconfigurazioni che cambiano man mano che si evolvono le forme dei movimenti sociali. Nel corso dell’ultimo decennio come è cambiata l’innovazione della Rete e a quali opportunità d’uso ha aperto per gli attori dei movimenti sociali? Come si approcciano gli attivisti alla pervasività dei media digitali e come ne problematizzano l’inclusione nella loro quotidianità? Questi interrogativi di ricerca, mediante un’indagine che segue i presupposti dei metodi misti e digitali, orientano il lavoro verso un itinerario che chiarisce come la cultura incida su ciò che dagli attivisti è percepito come strategico. Partendo dalla prospettiva del framing, tramite l’analisi del contenuto sui discorsi e sulla narrazione in Rete verranno chiariti i processi di costruzione del significato degli attivisti valsusini. Alla luce delle prime evidenze empiriche, una seconda fase di ricerca si sofferma sulla prospettiva della performance. Questa si integra al disegno della ricerca con una serie di interviste semi strutturate e fasi di osservazione partecipante svolte direttamente nei luoghi della lotta alla linea a alta velocità. Questo itinerario della ricerca conduce, dunque, alla comprensione dei meccanismi attraverso i quali le rivendicazioni narrate in Rete si concretizzano in nuovi repertori di azione eseguiti dentro e fuori dai confini fisici dei luoghi delle lotte. Il disegno della ricerca misto nidificato mette alla prova la complementarità dei nuovi metodi di ricerca e di quelli più tradizionali nell’esame di un oggetto in continuo movimento inserito in un contesto in continua evoluzione/rivoluzione.
Metodi misti e digitali per lo studio dei movimenti sociali. Il movimento No Tav tra il Web e le barricate / Padricelli, Giuseppe Michele. - 2:(2024), pp. 1-200.
Metodi misti e digitali per lo studio dei movimenti sociali. Il movimento No Tav tra il Web e le barricate
Giuseppe Michele Padricelli
2024
Abstract
La questione digitale, che contempla riflessioni su repertori di pratiche, tecniche, linguaggi, strumenti e rappresentazioni, trova spazio nel dibattito sociologico a partire dagli anni ‘90 del Novecento guadagnando centralità anche nella letteratura scientifica interessata all’analisi dell’azione collettiva. Questo volume traccia e ricostruisce le espressioni digitali dei movimenti sociali adottando come studio di caso il trentennale movimento No Tav, partendo dalla comprensione della Rete intesa come una innovazione che riconfigura le tecnologie e i processi mediali. Riconfigurazioni che cambiano man mano che si evolvono le forme dei movimenti sociali. Nel corso dell’ultimo decennio come è cambiata l’innovazione della Rete e a quali opportunità d’uso ha aperto per gli attori dei movimenti sociali? Come si approcciano gli attivisti alla pervasività dei media digitali e come ne problematizzano l’inclusione nella loro quotidianità? Questi interrogativi di ricerca, mediante un’indagine che segue i presupposti dei metodi misti e digitali, orientano il lavoro verso un itinerario che chiarisce come la cultura incida su ciò che dagli attivisti è percepito come strategico. Partendo dalla prospettiva del framing, tramite l’analisi del contenuto sui discorsi e sulla narrazione in Rete verranno chiariti i processi di costruzione del significato degli attivisti valsusini. Alla luce delle prime evidenze empiriche, una seconda fase di ricerca si sofferma sulla prospettiva della performance. Questa si integra al disegno della ricerca con una serie di interviste semi strutturate e fasi di osservazione partecipante svolte direttamente nei luoghi della lotta alla linea a alta velocità. Questo itinerario della ricerca conduce, dunque, alla comprensione dei meccanismi attraverso i quali le rivendicazioni narrate in Rete si concretizzano in nuovi repertori di azione eseguiti dentro e fuori dai confini fisici dei luoghi delle lotte. Il disegno della ricerca misto nidificato mette alla prova la complementarità dei nuovi metodi di ricerca e di quelli più tradizionali nell’esame di un oggetto in continuo movimento inserito in un contesto in continua evoluzione/rivoluzione.File | Dimensione | Formato | |
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