I knowledge worker sono radicati in una cultura neoliberista incentrata nel successo economico raggiunto attraverso l'attività imprenditoriale, lo sviluppo dei talenti individuali e la creatività. Questi soggetti operano in un contesto economico caratterizzato da forme di lavoro flessibili che hanno prodotto precarietà professionali e personali. Tuttavia, alcuni di questi attori rifiutano questi valori e mirano a creare un sistema sociale ed economico più etico. La new food economy rappresenta una possibile alternativa. Ci sono due elementi che attraggono i knowledge worker: in primo luogo, la possibilità di creare una propria attività e, in secondo luogo, la possibilità di ‘cambiare il mondo’. Questa ambizione può essere raggiunta in due modi: tornare nelle aree rurali e diventare agricoltori o creare una food startup. Questo lavoro esplorare le differenze e le somiglianze tra questi due fenomeni: gli agricoltori neorurali e i food startupper. L'obiettivo è comprendere le motivazioni, i valori etici e come questi knowledge worker sviluppano nuovi tipi di soggettività. Inoltre, quale ruolo svolgono le comunità locali e l’immaginario della new food economy nella creazione di nuove nicchie di mercato. Questo contributo indaga anche come questi attori negoziano due logiche contrastanti: da un lato quella del mercato e, dall'altro, le possibilità inerenti alle nuove forme di produzione collaborativa peer-to-peer.
Contadini neorurali e food startuppers. Come i lavoratori della conoscenza creano mercati etici nell’economia del cibo italiana / Luise, Vincenzo. - In: MERIDIANA. - ISSN 0394-4115. - 98:(2020), pp. 55-76. [10.23744/3243]
Contadini neorurali e food startuppers. Come i lavoratori della conoscenza creano mercati etici nell’economia del cibo italiana
Vincenzo Luise
Primo
2020
Abstract
I knowledge worker sono radicati in una cultura neoliberista incentrata nel successo economico raggiunto attraverso l'attività imprenditoriale, lo sviluppo dei talenti individuali e la creatività. Questi soggetti operano in un contesto economico caratterizzato da forme di lavoro flessibili che hanno prodotto precarietà professionali e personali. Tuttavia, alcuni di questi attori rifiutano questi valori e mirano a creare un sistema sociale ed economico più etico. La new food economy rappresenta una possibile alternativa. Ci sono due elementi che attraggono i knowledge worker: in primo luogo, la possibilità di creare una propria attività e, in secondo luogo, la possibilità di ‘cambiare il mondo’. Questa ambizione può essere raggiunta in due modi: tornare nelle aree rurali e diventare agricoltori o creare una food startup. Questo lavoro esplorare le differenze e le somiglianze tra questi due fenomeni: gli agricoltori neorurali e i food startupper. L'obiettivo è comprendere le motivazioni, i valori etici e come questi knowledge worker sviluppano nuovi tipi di soggettività. Inoltre, quale ruolo svolgono le comunità locali e l’immaginario della new food economy nella creazione di nuove nicchie di mercato. Questo contributo indaga anche come questi attori negoziano due logiche contrastanti: da un lato quella del mercato e, dall'altro, le possibilità inerenti alle nuove forme di produzione collaborativa peer-to-peer.File | Dimensione | Formato | |
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