La forma è ciò di cui precipuamente si occupa l’architetto e, in particolare, la disciplina della composizione, centrale nella sua formazione. L’architetto si educa alla comprensione e al controllo delle logiche formali e delle relative tecniche di manipolazione e ordinamento di elementi, al fine di configurare spazi, e poi alla conoscenza delle tecniche per la loro realizzazione. Sul termine esiste un’amplissima letteratura che testimonia della sua complessa polisemia, fonte al tempo stesso di una ricchissima ambiguità e di fitte relazioni con altri vocaboli e concetti. Si pensi alla valenza ordinatrice della forma nella relazione tra chaos/cosmos, ordine/disordine, e, in questa prospettiva, alla relazione della forma con il secondo principio della termodinamica, ma anche alla forma che in latino suona come bellezza. La forma, così fondamentale per l’architetto, sembra diventare cosa effimera nel pensiero quotidiano, dove spesso diventa orpello, capriccio vano. Sì, la forma, ma ciò che conta è il contenuto (cosa sarà mai questo contenuto se non un retaggio di decenni di cattiva educazione?), la sostanza! L’interlocuzione tra architetto e collettività si blocca su questo equivoco. La forma è cosa troppo difficile da argomentare e l’architetto preferisce glissare e spiegare il progetto in termini di funzionalità, convenienza economica, solidità, sostenibilità ambientale, contrabbandando la forma. Non sarà giunto il momento di lavorare per farsi capire e riempire questa lacuna?
Forma / Stendardo, Luigi. - (2023), p. 520. (Intervento presentato al convegno Le parole e le forme, Decimo Forum ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 tenutosi a Genova, Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento Architettura e Design nel 16-18 novembre 2023).
Forma
Luigi Stendardo
2023
Abstract
La forma è ciò di cui precipuamente si occupa l’architetto e, in particolare, la disciplina della composizione, centrale nella sua formazione. L’architetto si educa alla comprensione e al controllo delle logiche formali e delle relative tecniche di manipolazione e ordinamento di elementi, al fine di configurare spazi, e poi alla conoscenza delle tecniche per la loro realizzazione. Sul termine esiste un’amplissima letteratura che testimonia della sua complessa polisemia, fonte al tempo stesso di una ricchissima ambiguità e di fitte relazioni con altri vocaboli e concetti. Si pensi alla valenza ordinatrice della forma nella relazione tra chaos/cosmos, ordine/disordine, e, in questa prospettiva, alla relazione della forma con il secondo principio della termodinamica, ma anche alla forma che in latino suona come bellezza. La forma, così fondamentale per l’architetto, sembra diventare cosa effimera nel pensiero quotidiano, dove spesso diventa orpello, capriccio vano. Sì, la forma, ma ciò che conta è il contenuto (cosa sarà mai questo contenuto se non un retaggio di decenni di cattiva educazione?), la sostanza! L’interlocuzione tra architetto e collettività si blocca su questo equivoco. La forma è cosa troppo difficile da argomentare e l’architetto preferisce glissare e spiegare il progetto in termini di funzionalità, convenienza economica, solidità, sostenibilità ambientale, contrabbandando la forma. Non sarà giunto il momento di lavorare per farsi capire e riempire questa lacuna?File | Dimensione | Formato | |
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