Il saggio ricostruisce le anomalie che hanno connotato i rapporti tra ordinamento interno e ordinamento dell’Unione Europea in materia di concessioni demaniali marittime. In particolare, il lavoro si concentra sull’azione degli organi di garanzia interni che hanno elaborato di volta in volta soluzioni che, non senza talune forzature, hanno configurato percorsi idonei a contenere le gravi conseguenze della frattura sistemica causata dall’inerzia del legislatore italiano o dall’uso del potere legislativo non conforme agli obblighi derivanti dal Trattato. La riflessione si concentra, dunque, sul ruolo di supplenza che il sistema delle garanzie sempre più di frequente esercita per sopperire all’incapacità degli organi della rappresentanza politica di svolgere, sui temi di grande impatto sociale, la funzione d’indirizzo attraverso l’adozione di decisioni politiche fondamentali che imprimano la direzione verso cui deve tendere l’intero ordinamento. Tali compiti di supplenza appaiono vieppiù necessari laddove siano in campo la garanzia di diritti fondamentali o la tenuta di regole di sistema che si collegano agli assetti fondativi della forma di Stato. Tuttavia, il loro esercizio talvolta tende a forzare e allargare i limiti entro cui può compiersi la risposta giudiziale; limiti che necessariamente coincidono con i confini dell’attività degli organi di garanzia che, per quanto ampia, resta di natura meramente interpretativa e applicativa di parametri già vigenti e che si riflettono sulla strumentazione di cui i giudici sono dotati, soprattutto i giudici comuni che, per statuto, sono soggetti al principio di legalità e sono preposti alla risoluzione di singoli casi controversi. La diffusa riluttanza degli organi della rappresentanza politica di forgiare regole che definiscano l’equilibrio tra i valori in campo causa, dunque, un vuoto che va necessariamente riempito con l’attività dei giudici, ma tutto ciò rischia di alterare le dinamiche che dovrebbero connotare gli assetti dello stato di diritto e la catena dei suoi processi decisionali con le relative competenze e attribuzioni.

L'incertezza nella regolamentazione dei rapporti di concessione dei beni del demanio costiero, tra vuoto legislativo e conflitti giurisprudenziali / DE MARIA, Bruno. - In: RASSEGNA DI DIRITTO PUBBLICO EUROPEO. - ISSN 1722-7119. - Quaderni della Rassegna di Diritto Pubblico Europeo. Vol. 8:(2023), pp. 49-73.

L'incertezza nella regolamentazione dei rapporti di concessione dei beni del demanio costiero, tra vuoto legislativo e conflitti giurisprudenziali

Bruno De Maria
2023

Abstract

Il saggio ricostruisce le anomalie che hanno connotato i rapporti tra ordinamento interno e ordinamento dell’Unione Europea in materia di concessioni demaniali marittime. In particolare, il lavoro si concentra sull’azione degli organi di garanzia interni che hanno elaborato di volta in volta soluzioni che, non senza talune forzature, hanno configurato percorsi idonei a contenere le gravi conseguenze della frattura sistemica causata dall’inerzia del legislatore italiano o dall’uso del potere legislativo non conforme agli obblighi derivanti dal Trattato. La riflessione si concentra, dunque, sul ruolo di supplenza che il sistema delle garanzie sempre più di frequente esercita per sopperire all’incapacità degli organi della rappresentanza politica di svolgere, sui temi di grande impatto sociale, la funzione d’indirizzo attraverso l’adozione di decisioni politiche fondamentali che imprimano la direzione verso cui deve tendere l’intero ordinamento. Tali compiti di supplenza appaiono vieppiù necessari laddove siano in campo la garanzia di diritti fondamentali o la tenuta di regole di sistema che si collegano agli assetti fondativi della forma di Stato. Tuttavia, il loro esercizio talvolta tende a forzare e allargare i limiti entro cui può compiersi la risposta giudiziale; limiti che necessariamente coincidono con i confini dell’attività degli organi di garanzia che, per quanto ampia, resta di natura meramente interpretativa e applicativa di parametri già vigenti e che si riflettono sulla strumentazione di cui i giudici sono dotati, soprattutto i giudici comuni che, per statuto, sono soggetti al principio di legalità e sono preposti alla risoluzione di singoli casi controversi. La diffusa riluttanza degli organi della rappresentanza politica di forgiare regole che definiscano l’equilibrio tra i valori in campo causa, dunque, un vuoto che va necessariamente riempito con l’attività dei giudici, ma tutto ciò rischia di alterare le dinamiche che dovrebbero connotare gli assetti dello stato di diritto e la catena dei suoi processi decisionali con le relative competenze e attribuzioni.
2023
L'incertezza nella regolamentazione dei rapporti di concessione dei beni del demanio costiero, tra vuoto legislativo e conflitti giurisprudenziali / DE MARIA, Bruno. - In: RASSEGNA DI DIRITTO PUBBLICO EUROPEO. - ISSN 1722-7119. - Quaderni della Rassegna di Diritto Pubblico Europeo. Vol. 8:(2023), pp. 49-73.
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