L’attenzione che si registra in questi ultimi anni verso il tema della disinformazione è dovuta a tre fattori chiave: la dinamica user generated dell’informazione, la perdita di credibilità dei sistemi dell’informazione pubblica e la globalizzazione dell’informazione. Ne abbiamo avuto chiara contezza in alcuni momenti della nostra storia quando hanno dispiegato il proprio potenziale di impatto a livello geo-politico: nel 2014, con l’annessione russa della Crimea; nel 2016 con la Brexit e le elezioni presidenziali americane; nel 2020 con la pandemia da Covid-19. Fra un evento ed un altro sono decine i casi in cui l’esperienza della disinformazione ha sollevato preoccupazioni per le sue ricadute sui processi decisionali e sull’organizzazione del consenso, spingendo i governi, ma anche le comunità scientifiche, a farsi carico del confinamento del fenomeno o, quantomeno, della sua comprensione. Questa stessa rubrica ha toccato a più riprese il tema, intercettando, nel corso del tempo, alcune delle iniziative in campo sul fronte del debunking e lambendo quei settori che appaiono più critici, dalla competizione politico-elettorale all’uso della disinformazione nel conflitto russo-ucraino fino all’entrata in scena dell’intelligenza artificiale (De Rosa e Reda, 2023; 2022a; 2022b; 2021). Ne sono emersi frammenti, insufficienti a rappresentare la complessità del fenomeno, ma indicativi dei molti aspetti che questo assume, delineando il quadro che questa special issue affronta in modo diretto: se e quanto la disinformazione sia diventata un fattore chiave sul terreno della geopolitica.
Disinformazione: una risorsa strategica per la nuova geopolitica / DE ROSA, Rosanna; Reda, Valentina. - In: COMUNICAZIONE POLITICA. - ISSN 1594-6061. - Agosto 2023:2(2023), pp. 363-372. [10.3270/108054]
Disinformazione: una risorsa strategica per la nuova geopolitica
De Rosa Rosanna
Writing – Original Draft Preparation
;Valentina RedaWriting – Original Draft Preparation
2023
Abstract
L’attenzione che si registra in questi ultimi anni verso il tema della disinformazione è dovuta a tre fattori chiave: la dinamica user generated dell’informazione, la perdita di credibilità dei sistemi dell’informazione pubblica e la globalizzazione dell’informazione. Ne abbiamo avuto chiara contezza in alcuni momenti della nostra storia quando hanno dispiegato il proprio potenziale di impatto a livello geo-politico: nel 2014, con l’annessione russa della Crimea; nel 2016 con la Brexit e le elezioni presidenziali americane; nel 2020 con la pandemia da Covid-19. Fra un evento ed un altro sono decine i casi in cui l’esperienza della disinformazione ha sollevato preoccupazioni per le sue ricadute sui processi decisionali e sull’organizzazione del consenso, spingendo i governi, ma anche le comunità scientifiche, a farsi carico del confinamento del fenomeno o, quantomeno, della sua comprensione. Questa stessa rubrica ha toccato a più riprese il tema, intercettando, nel corso del tempo, alcune delle iniziative in campo sul fronte del debunking e lambendo quei settori che appaiono più critici, dalla competizione politico-elettorale all’uso della disinformazione nel conflitto russo-ucraino fino all’entrata in scena dell’intelligenza artificiale (De Rosa e Reda, 2023; 2022a; 2022b; 2021). Ne sono emersi frammenti, insufficienti a rappresentare la complessità del fenomeno, ma indicativi dei molti aspetti che questo assume, delineando il quadro che questa special issue affronta in modo diretto: se e quanto la disinformazione sia diventata un fattore chiave sul terreno della geopolitica.File | Dimensione | Formato | |
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