La costa, quella zona di margine in cui l’ecosistema terrestre incontra quello marino, è da sempre uno dei luoghi più segnati dalla presenza dell’uomo, il cui equilibrio diventa particolarmente complesso quando la costa prende le forme della spiaggia, la costa bassa, costituita da materiali incoerenti. I litorali sabbiosi sono, infatti, considerati i più vulnerabili all’azione del mare, e se in disequilibrio col moto ondoso, la progressiva erosione determina la perdita di aree di spiaggia che rappresentano non solo una risorsa economica, sociale o ambientale, ma anche una difesa costiera naturale, con il conseguente incremento del potenziale rischio di flooding dei territori retrostanti. L’aumento dello sfruttamento di tali aree comporta la necessità d’intervento attuato con diverse tecniche: storicamente, per recuperare e difendere le spiagge dall’erosione, si è intervenuti realizzando opere rigide di difesa della costa. Tali interventi, pur riscuotendo ancor oggi giudizi favorevoli, se non adeguatamente progettate possono indurre effetti negativi sul litorale, nonché conseguenze indesiderate dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oggi, invece, l’esigenza più sentita è quella di avere soluzioni o tecnologie che rispondano ai problemi di erosione in maniera quanto più efficace, ma che siano al contempo attente al rispetto dell’ambiente e della conservazione del paesaggio. Non solo, ma con la crescente attenzione alla qualità di ciò che si realizza, nasce di contro l’esigenza di attenzionare i costi delle realizzazioni per evitare gli sprechi, sia in termini economici, ma soprattutto in termini ambientali (materie prime, energia, rifiuti, inquinamento, territorio etc.). In tale ottica questo lavoro riassume i processi che governano l’evoluzione di una spiaggia alle diverse scale temporali, e discute delle possibili forme di trade-off tra protezione della costa, ridotto impatto ambientale e conservazione del paesaggio. Per meglio comprendere il concetto fulcro di questo lavoro, si farà riferimento agli studi relativi a tre pocket beaches della penisola sorrentina, nonché ad un tratto del waterfront napoletano tra i più prestigiosi e paesaggisticamente qualitativi, quello del lungomare Caracciolo. Si vedrà che la natura difensiva della spiaggia, accompagnata a soluzioni rigide, ragionate o “puntuali”, può rappresentare una valida alternativa al totale irrigidimento di un tratto di costa da difendere.

TRADE-OFF NELLA PROTEZIONE STRUTTURALE DELLE SPIAGGE / Tuozzo, Sara; Ciccaglione, Margherita Carmen; Buccino, Mariano; Calabrese, Mario. - (2023). (Intervento presentato al convegno LA CULTURA DELL’ INGEGNERIA PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO E DEL PAESAGGIO: ASPETTI DI METODO E PRASSI).

TRADE-OFF NELLA PROTEZIONE STRUTTURALE DELLE SPIAGGE

Sara Tuozzo;Margherita Carmen Ciccaglione;Mariano Buccino;Mario Calabrese
2023

Abstract

La costa, quella zona di margine in cui l’ecosistema terrestre incontra quello marino, è da sempre uno dei luoghi più segnati dalla presenza dell’uomo, il cui equilibrio diventa particolarmente complesso quando la costa prende le forme della spiaggia, la costa bassa, costituita da materiali incoerenti. I litorali sabbiosi sono, infatti, considerati i più vulnerabili all’azione del mare, e se in disequilibrio col moto ondoso, la progressiva erosione determina la perdita di aree di spiaggia che rappresentano non solo una risorsa economica, sociale o ambientale, ma anche una difesa costiera naturale, con il conseguente incremento del potenziale rischio di flooding dei territori retrostanti. L’aumento dello sfruttamento di tali aree comporta la necessità d’intervento attuato con diverse tecniche: storicamente, per recuperare e difendere le spiagge dall’erosione, si è intervenuti realizzando opere rigide di difesa della costa. Tali interventi, pur riscuotendo ancor oggi giudizi favorevoli, se non adeguatamente progettate possono indurre effetti negativi sul litorale, nonché conseguenze indesiderate dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oggi, invece, l’esigenza più sentita è quella di avere soluzioni o tecnologie che rispondano ai problemi di erosione in maniera quanto più efficace, ma che siano al contempo attente al rispetto dell’ambiente e della conservazione del paesaggio. Non solo, ma con la crescente attenzione alla qualità di ciò che si realizza, nasce di contro l’esigenza di attenzionare i costi delle realizzazioni per evitare gli sprechi, sia in termini economici, ma soprattutto in termini ambientali (materie prime, energia, rifiuti, inquinamento, territorio etc.). In tale ottica questo lavoro riassume i processi che governano l’evoluzione di una spiaggia alle diverse scale temporali, e discute delle possibili forme di trade-off tra protezione della costa, ridotto impatto ambientale e conservazione del paesaggio. Per meglio comprendere il concetto fulcro di questo lavoro, si farà riferimento agli studi relativi a tre pocket beaches della penisola sorrentina, nonché ad un tratto del waterfront napoletano tra i più prestigiosi e paesaggisticamente qualitativi, quello del lungomare Caracciolo. Si vedrà che la natura difensiva della spiaggia, accompagnata a soluzioni rigide, ragionate o “puntuali”, può rappresentare una valida alternativa al totale irrigidimento di un tratto di costa da difendere.
2023
TRADE-OFF NELLA PROTEZIONE STRUTTURALE DELLE SPIAGGE / Tuozzo, Sara; Ciccaglione, Margherita Carmen; Buccino, Mariano; Calabrese, Mario. - (2023). (Intervento presentato al convegno LA CULTURA DELL’ INGEGNERIA PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO E DEL PAESAGGIO: ASPETTI DI METODO E PRASSI).
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