Parliamo del "come"

Il saggio affronta una questione di metodo che si presenta preliminare rispetto a quella di merito, la quale verte su cosa rivedere del patto fondativo. Infatti, ‘come’ disegnare la riforma della Costituzione viene prima di ‘cosa’, ma i due profili, benché dotati di un sufficiente grado di autonomia, si scambiano reciproche interferenze. Invero, il metodo è già un’anticipazione di quello che sarà il contenuto dell’atto, in un certo senso lo implica, perché la relazione tra gli organi costituzionali potrà variare in ragione della via preferita per il processo di riforma. Quindi, il metodo proietta un’ombra in avanti proprio in direzione delle relazioni tra poteri, che si orientano verso un assetto diverso da quello originario, senza che quest’ultimo possa già vantare una dimensione definitiva.