Il Cristo Pantocratore assunto come modello iconografico per rappresentare la sovranità nel Regnum Siciliae m in età normanno-sveva, lasciava il posto in età angioina alla paupertas che, per effetto della predicazione francescana accolta dai sovrani napoletani, diventava elemento ineludibile di legittimità del potere regio. In una lettera scritta dal frate francescano Angelo Clareno a Filippo di Majorca, fratello della regina Sancha, sono delineati i caratteri del sovrano cristiforme, che esercita il potere in qualità di amministratore del Ewgno, il cui unico titolare è Cristo: a Deo coronato è solo il sovrano che si fa povero, spogliandosi di ogni brama di potere e volontà di dominio ed usando le ricchezze pubbliche al solo scopo di provvedere alle necessità dei sudditi. la novitas francescana incentrata sul precetto del sine proprio codificato nella >Regola di >>>>Francesco d'Assisi. mutava la rappresentazione e le prospettive della sovranità, introducendo nel diritto pubblico del >Regno concetti giuridici destinati ad ampliare il significato di proprietas e di dominium. Con sguardo retrospettivo ed in continuità con la tradizione del Regno, l'ultimo re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone faceva appello agli antichi diritti del trono di Ruggero e di Carlo III per difendere la legittimia sovranità delle Due Sicilie, richiamando l'immagine del sovrano a Deo coronato, la cui condotta politica non poteva che ispirarsi al modello della chiristiformitas: una prospettiva della sovranità che di lì a poco sarebbe stata travolta dagli eventi rivoluzionari in corso in tutta Europa, dei quali tuttavia potrebbe fornire un'inedita chiave di lettura, proponendosi come momento di riflessione sulla storia italiana ed eropea degli ultimi due secoli.
A Deo coronato. Sovranità cristiforme e rappresentazioni del potere a Napoli tra Normanni, Angioini e Borbone / Spadaro, CARMELA MARIA. - In: ITALIAN REVIEW OF LEGAL HISTORY. - ISSN 2464-8914. - 8:(2022), pp. 7-38. [10.54103/2464-8914/19249]
A Deo coronato. Sovranità cristiforme e rappresentazioni del potere a Napoli tra Normanni, Angioini e Borbone
Carmela Maria Spadaro
2022
Abstract
Il Cristo Pantocratore assunto come modello iconografico per rappresentare la sovranità nel Regnum Siciliae m in età normanno-sveva, lasciava il posto in età angioina alla paupertas che, per effetto della predicazione francescana accolta dai sovrani napoletani, diventava elemento ineludibile di legittimità del potere regio. In una lettera scritta dal frate francescano Angelo Clareno a Filippo di Majorca, fratello della regina Sancha, sono delineati i caratteri del sovrano cristiforme, che esercita il potere in qualità di amministratore del Ewgno, il cui unico titolare è Cristo: a Deo coronato è solo il sovrano che si fa povero, spogliandosi di ogni brama di potere e volontà di dominio ed usando le ricchezze pubbliche al solo scopo di provvedere alle necessità dei sudditi. la novitas francescana incentrata sul precetto del sine proprio codificato nella >Regola di >>>>Francesco d'Assisi. mutava la rappresentazione e le prospettive della sovranità, introducendo nel diritto pubblico del >Regno concetti giuridici destinati ad ampliare il significato di proprietas e di dominium. Con sguardo retrospettivo ed in continuità con la tradizione del Regno, l'ultimo re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone faceva appello agli antichi diritti del trono di Ruggero e di Carlo III per difendere la legittimia sovranità delle Due Sicilie, richiamando l'immagine del sovrano a Deo coronato, la cui condotta politica non poteva che ispirarsi al modello della chiristiformitas: una prospettiva della sovranità che di lì a poco sarebbe stata travolta dagli eventi rivoluzionari in corso in tutta Europa, dei quali tuttavia potrebbe fornire un'inedita chiave di lettura, proponendosi come momento di riflessione sulla storia italiana ed eropea degli ultimi due secoli.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
A Deo Coronato. Sovranità cristiforme e rappresentazioni del potere nel Regno di Napoli tra Normanni, Angioini e Borbone.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Dominio pubblico
Dimensione
13.64 MB
Formato
Adobe PDF
|
13.64 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.