La globalizzazione è finita e stiamo tornando inevitabilmente allo Stato nazionale sovrano? La governance, come dispositivo politico e categoria normativa, ha fallito? Di che tipo di diritto abbiamo bisogno per regolamentare le complessità sociali e le sfide che il nostro tempo ci presenta? Sono questi gli interrogativi da cui il libro parte, articolando una possibile risposta nel solco delle teorie del costituzionalismo globale, di cui l’Autrice indaga i principali caratteri e limiti. Accostandosi ad un particolare modello di costituzionalismo globale, quello societario, teorizzato dal giurista tedesco Gunther Teubner, il libro esplora la possibilità di trasporre le categorie del costituzionalismo tradizionale in una dimensione sovranazionale. Superando le principali critiche, l’Autrice riflette sulla genesi e sul divenire di una normatività costituzionale che emerge tra le pieghe delle comunicazioni dei regimi privati transnazionali. Non si tratta più di una semplice rivendicazione di autonomia normativa rispetto al diritto statale ed internazionale bensì di una vera e propria giuridicità costituzionale che contribuisce a rappresentare l’irrequietezza socio-giuridica del nostro mondo. A differenza del costituzionalismo classico, la possibilità di fare necessario ordine in questo disordine non passa (semplicemente) attraverso l’organizzazione e la ristrutturazione dell’apparato statale ma per una limitazione funzionale delle energie di questi regimi, la cui esplosione potrebbe investire Stati, ambiente sociale, sistemi, individui, diritti e libertà. Confrontandosi con alcune pronunce della Corte di Giustizia europea, indagando anche il ruolo dell’Unione Europea nell’attuale scacchiere geopolitico mondiale ed invocando l’elemento riflessivo del diritto, il costituzionalismo globale viene re-interpretato come una governance costituzionale transnazionale che segnala il carattere fortemente pluralistico e aperto del costituzionalismo post-weimariano. Una governance sul mondo, più che una governance del mondo, che riparte dalla consapevolezza di non poter ridurre il globale ad unità ma che non per questo rinuncia a governare la frammentazione ed il disordine globale.
Etsi Constitutio non daretur. Le costituzioni civili nel mondo transnazionale / Scamardella, Francesca. - unico:(2023), pp. 1-180.
Etsi Constitutio non daretur. Le costituzioni civili nel mondo transnazionale
Francesca Scamardella
2023
Abstract
La globalizzazione è finita e stiamo tornando inevitabilmente allo Stato nazionale sovrano? La governance, come dispositivo politico e categoria normativa, ha fallito? Di che tipo di diritto abbiamo bisogno per regolamentare le complessità sociali e le sfide che il nostro tempo ci presenta? Sono questi gli interrogativi da cui il libro parte, articolando una possibile risposta nel solco delle teorie del costituzionalismo globale, di cui l’Autrice indaga i principali caratteri e limiti. Accostandosi ad un particolare modello di costituzionalismo globale, quello societario, teorizzato dal giurista tedesco Gunther Teubner, il libro esplora la possibilità di trasporre le categorie del costituzionalismo tradizionale in una dimensione sovranazionale. Superando le principali critiche, l’Autrice riflette sulla genesi e sul divenire di una normatività costituzionale che emerge tra le pieghe delle comunicazioni dei regimi privati transnazionali. Non si tratta più di una semplice rivendicazione di autonomia normativa rispetto al diritto statale ed internazionale bensì di una vera e propria giuridicità costituzionale che contribuisce a rappresentare l’irrequietezza socio-giuridica del nostro mondo. A differenza del costituzionalismo classico, la possibilità di fare necessario ordine in questo disordine non passa (semplicemente) attraverso l’organizzazione e la ristrutturazione dell’apparato statale ma per una limitazione funzionale delle energie di questi regimi, la cui esplosione potrebbe investire Stati, ambiente sociale, sistemi, individui, diritti e libertà. Confrontandosi con alcune pronunce della Corte di Giustizia europea, indagando anche il ruolo dell’Unione Europea nell’attuale scacchiere geopolitico mondiale ed invocando l’elemento riflessivo del diritto, il costituzionalismo globale viene re-interpretato come una governance costituzionale transnazionale che segnala il carattere fortemente pluralistico e aperto del costituzionalismo post-weimariano. Una governance sul mondo, più che una governance del mondo, che riparte dalla consapevolezza di non poter ridurre il globale ad unità ma che non per questo rinuncia a governare la frammentazione ed il disordine globale.File | Dimensione | Formato | |
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