«Eccoci improvvisamente muti davanti all'irriducibile». Per una "morale" del non sapere.

Una messa a punto, a distanza dai 60 anni dalla morte di Bataille, su alcuni concetti chiave della sua riflessione e in particolare sulla nozione chiave di "non-savoir", il non sapere in tutte le sue multiformi espressioni un "non sapere" che Bataille pone al ‘cuore’ di ogni ‘irriducibile’ esistenza, insistendo a dire che è qui, in questo non ‘voler più sapere nulla’, che va trovato, se pure è il caso di ricercarlo, lo ‘scarno valore’ del nostro esistere, un esistere che non viene dimidiato da questa 'paradossale' collocazione nel campo, e nell'esperienza soprattutto, del non sapere. Scopo del testo è in sostanza quello di "saggiare" quanto "attuale", ma nella dicitura critica nicciana: ovvero, "inattuale", sia il pensiero radicale di Bataille, un pensiero che porta colui o colei che lo assumono a una "rinnovata maniera pensosa" di abitare, in maniera non asinina, il proprio tempo.