Giornalismo e AI alla prova: New powers, New responsibilities

ChatGPT è il nome dell’ultima sfida lanciata da OpenAI, istituto co-fondato da Elon Musk, alla produzione dei contenuti testuali su larga scala, per il web e non solo. Si tratta di un’applicazione di intelligenza artificiale in grado di rispondere a domande complesse e scrivere testi sulla base di richieste specifiche, con una fluidità che imita quella umana e che spaventa molti, in particolare nel settore dell’educazione, della ricerca scientifica e della industria culturale in generale. La sofisticatezza dei risultati ottenuti ed il suo essere «uncannily human-sounding» (Hart 2023) ha provocato un’enorme attenzione a livello globale su quanto l’intelligenza artificiale (IA) sia diventata capace di mimare l’intelligenza umana e su quali siano le implicazioni di questo sviluppo. Uno dei terreni su cui l’impiego di ChatGPT appare promettente e, allo stesso tempo, minaccioso è proprio quello del giornalismo. In questa rubrica ripercorriamo il percorso dell’introduzione dell’IA nelle redazioni giornalistiche a partire dal report New powers, new responsibilities. A global survey of journalism and artificial intelligence, che riprendiamo nel titolo.