Con Dobbs v. Jackson, la Corte Suprema americana sperimenta una delle più marcate e significative pronunce di Overruling della sua giurisprudenza, intervenendo a superare la dottrina “Roe” che aveva costruito e giustificato in via interpretativa il fondamento costituzionale del diritto di aborto come espressione della tutela della privacy individuale. La portata storica di questo arresto, che rivede in chiave critica l’orientamento costituzionale maturato in Roe vs. Wade è indubbia, lasciandosi riconoscere non solo sul piano della rottura del nesso tra privacy e aborto, ma anche con riguardo al marchio originalista che in Dobbs appare evidente e criticamente apprezzabile. Segnalati i principali assi interpretativi e ideologici della pronuncia, il saggio esplora una linea di indagine assai presente e viva nei cinquant’anni di vigenza del paradigma “Roe”, la quale, sebbene con diversi argomenti, aveva messo in luce la debolezza e, tutto sommato, la fallacia del fondamento del diritto ad abortire nell’area dei “penumbra rights” del XIV emendamento, anche per come affermata, dopo Roe, in Planned Parenthood v. Casey. Analizzando questa dottrina, il lavoro isola e discute una tesi specifica che in essa era andata emergendo, rivolta a privilegiare una revisione del fondamento costituzionale dell’aborto da ancorarsi sulla equality clause tutelata dal XIII emendamento, e a marcare i limiti di una costruzione teorica del diritto di aborto sulla dicotomia pubblico/privato.
Prima di Dobbs. La scure dell'Original Intent su cinquant'anni di nodi irrisolti in materia di aborto / Marzocco, V.. - In: BIOLAW JOURNAL. - ISSN 2284-4503. - 1S:1(2023), pp. 217-233.
Prima di Dobbs. La scure dell'Original Intent su cinquant'anni di nodi irrisolti in materia di aborto
v. marzocco
2023
Abstract
Con Dobbs v. Jackson, la Corte Suprema americana sperimenta una delle più marcate e significative pronunce di Overruling della sua giurisprudenza, intervenendo a superare la dottrina “Roe” che aveva costruito e giustificato in via interpretativa il fondamento costituzionale del diritto di aborto come espressione della tutela della privacy individuale. La portata storica di questo arresto, che rivede in chiave critica l’orientamento costituzionale maturato in Roe vs. Wade è indubbia, lasciandosi riconoscere non solo sul piano della rottura del nesso tra privacy e aborto, ma anche con riguardo al marchio originalista che in Dobbs appare evidente e criticamente apprezzabile. Segnalati i principali assi interpretativi e ideologici della pronuncia, il saggio esplora una linea di indagine assai presente e viva nei cinquant’anni di vigenza del paradigma “Roe”, la quale, sebbene con diversi argomenti, aveva messo in luce la debolezza e, tutto sommato, la fallacia del fondamento del diritto ad abortire nell’area dei “penumbra rights” del XIV emendamento, anche per come affermata, dopo Roe, in Planned Parenthood v. Casey. Analizzando questa dottrina, il lavoro isola e discute una tesi specifica che in essa era andata emergendo, rivolta a privilegiare una revisione del fondamento costituzionale dell’aborto da ancorarsi sulla equality clause tutelata dal XIII emendamento, e a marcare i limiti di una costruzione teorica del diritto di aborto sulla dicotomia pubblico/privato.File | Dimensione | Formato | |
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