Un'opera di Dante Benedetto Maggio nel contesto potentino degli anni '70-'80: valori e destino dell'ex-Banca Popolare di Pescopagano.

Con questa proposta di contributo si intende focalizzare l’attenzione sull’edificio della ex-Banca Popolare di Pescopagano, realizzato su progetto di Dante Benedetto Maggio tra il 1976 e il 1985 e oggetto del riconoscimento di “importante carattere artistico” ai sensi della Legge 633/41. Pur trattandosi di un’opera già nota alla storiografia – specie per la monografia a essa dedicata, con scritti di Maggio, Gillo Dorfles e Benedetto Gravagnuolo, nonché per la diffusione che ne diede Bruno Zevi – l’interesse di questa proposta scaturisce non soltanto dalla volontà di approfondire maggiormente le ragioni e i valori di quest’opera, facendo leva su una maggiore distanza critica, quanto di affrontare gli sviluppi a essa legati fino a oggi. L’edificio, infatti, si trova in una condizione diversa rispetto alla sua versione originale, a causa di alcuni interventi di adeguamento, realizzati in vista dell’insediamento di un altro istituto bancario, che ne hanno alterato in maniera sostanziale la configurazione spaziale, formale e materica degli interni, lasciando l’esterno com’era, a meno di piccole modifiche. Pertanto, il nostro intento è, da un lato, quello di indagare le specificità dell’opera in rapporto al tempo in cui è stata realizzata, ovvero quello degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso; dall’altro, di analizzare la più recente vicenda delle sue alterazioni, non solo per contribuire alla necessaria sensibilizzazione rispetto alle tematiche afferenti alla cultura architettonica e a quella del ‘restauro del moderno’, quanto per spiegare le ragioni della nostra presa di distanza dalle alterazioni suddette.