Prefigurare assetti urbani futuri nei quali le tecnologie consentano azioni e interazioni fra gli individui inimmaginabili solo pochi anni fa, ha da sempre rappresentato una delle tematiche di ricerca ed approfondimento più interessanti delle scienze della città anche se, probabilmente, non sufficientemente considerate nel dibattito urbanistico del nostro paese degli ultimi venti anni. L’accelerazione verso tali tematiche è stata consistente a partire dai recenti bandi della Comunità Europea e del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Italiano sulle: Smart City. In questa importante svolta, supportata dalle numerose aziende produttrici di tecnologie, dispositivi e media, sembra tuttavia verificarsi una discontinuità nell’ambito della definizione teorica dei processi connessi alla strutturazione ed alla gestione della Smart City. I numerosi approfondimenti sul tema sembrano svilupparsi lontano dalle scienze del governo delle trasformazioni della città e distanti dal principale ambito disciplinare di riferimento: l’urbanistica. Tale discrasia è probabilmente riconducibile a due fattori: da una parte la marginalizzazione del tema relativo a città ed innovazione tecnologica nel dibattito urbanistico nazionale concentratosi su altri, pur importanti, argomenti e, dall’altra l’approccio marcatamente aziendale che la recente accelerazione ha subito e che, in una logica di mercato, tende ad evitare possibili razionalizzazioni dei processi. All’interno del testo verranno proposti approcci, ipotesi e riflessioni probabilmente non strutturate per definire un ordinato sviluppo teorico ma, probabilmente in grado di aprire dimensioni del ragionamento ed indicare possibili scenari che possano essere successivamente ripresi, confutati e riarticolati dagli altri studiosi delle scienze urbane per definirne un nuovo modo di interpretare e tentare di orientare lo sviluppo urbano. Molte delle riflessioni presentate nel seguito rappresentano semplici spunti che necessitano di ulteriori approfondimenti e sviluppi maggiormente strutturati. Ma pare utile avviare un ragionamento che dimostri come la proposizione del modello “smart” per i moderni sistemi urbani non derivi unicamente da necessità tecnicisticamente aziendali, che spingono all’utilizzo di device di controllo urbano, ma possano essere visti come uno stadio evolutivo della città del quale già da tempo si erano prefigurati gli sviluppi. In altre parole obiettivo di questo paper è quello di tentare di ricondurre le dinamiche di sviluppo della SC nel loro naturale alveo di sviluppo teorico-operativo, anche recuperando approcci e riferimenti metodologici riconducibili allo studio del rapporto fra nuove tecnologie e trasformazioni del sistema urbano da tempo sviluppati in sede di ricerca ma mai concretamente adottati per la definizione di nuovi processi di governo della città.

Smart City: riflessioni sull'intelligenza urbana / Fistola, R. - In: TEMA. - ISSN 1970-9870. - 6:1(2013), pp. 47-60. [10.6092/1970-9870/1460]

Smart City: riflessioni sull'intelligenza urbana

Fistola R
2013

Abstract

Prefigurare assetti urbani futuri nei quali le tecnologie consentano azioni e interazioni fra gli individui inimmaginabili solo pochi anni fa, ha da sempre rappresentato una delle tematiche di ricerca ed approfondimento più interessanti delle scienze della città anche se, probabilmente, non sufficientemente considerate nel dibattito urbanistico del nostro paese degli ultimi venti anni. L’accelerazione verso tali tematiche è stata consistente a partire dai recenti bandi della Comunità Europea e del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Italiano sulle: Smart City. In questa importante svolta, supportata dalle numerose aziende produttrici di tecnologie, dispositivi e media, sembra tuttavia verificarsi una discontinuità nell’ambito della definizione teorica dei processi connessi alla strutturazione ed alla gestione della Smart City. I numerosi approfondimenti sul tema sembrano svilupparsi lontano dalle scienze del governo delle trasformazioni della città e distanti dal principale ambito disciplinare di riferimento: l’urbanistica. Tale discrasia è probabilmente riconducibile a due fattori: da una parte la marginalizzazione del tema relativo a città ed innovazione tecnologica nel dibattito urbanistico nazionale concentratosi su altri, pur importanti, argomenti e, dall’altra l’approccio marcatamente aziendale che la recente accelerazione ha subito e che, in una logica di mercato, tende ad evitare possibili razionalizzazioni dei processi. All’interno del testo verranno proposti approcci, ipotesi e riflessioni probabilmente non strutturate per definire un ordinato sviluppo teorico ma, probabilmente in grado di aprire dimensioni del ragionamento ed indicare possibili scenari che possano essere successivamente ripresi, confutati e riarticolati dagli altri studiosi delle scienze urbane per definirne un nuovo modo di interpretare e tentare di orientare lo sviluppo urbano. Molte delle riflessioni presentate nel seguito rappresentano semplici spunti che necessitano di ulteriori approfondimenti e sviluppi maggiormente strutturati. Ma pare utile avviare un ragionamento che dimostri come la proposizione del modello “smart” per i moderni sistemi urbani non derivi unicamente da necessità tecnicisticamente aziendali, che spingono all’utilizzo di device di controllo urbano, ma possano essere visti come uno stadio evolutivo della città del quale già da tempo si erano prefigurati gli sviluppi. In altre parole obiettivo di questo paper è quello di tentare di ricondurre le dinamiche di sviluppo della SC nel loro naturale alveo di sviluppo teorico-operativo, anche recuperando approcci e riferimenti metodologici riconducibili allo studio del rapporto fra nuove tecnologie e trasformazioni del sistema urbano da tempo sviluppati in sede di ricerca ma mai concretamente adottati per la definizione di nuovi processi di governo della città.
2013
Smart City: riflessioni sull'intelligenza urbana / Fistola, R. - In: TEMA. - ISSN 1970-9870. - 6:1(2013), pp. 47-60. [10.6092/1970-9870/1460]
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